Di seguito riportiamo la nota inviata, dal cartello sindacale, al Direttore dell’Ufficio per le relazioni sindacali
Gentile Direttore,
con riferimento alla posizione unitariamente espressa nel corso dell’incontro tenutosi il 18 novembre scorso per affrontare il contenuto di codesta nota n. 557/RS/01/38/1 del 31 ottobre, siamo a confermarLe che non possiamo condividere l’interpretazione che il Ministero dell’economia e delle Finanze ha fornito al combinato disposto tra le disposizioni anche legislative vigenti e la convenzione in oggetto nel senso che le indennità previste nella Convenzione di cui in oggetto concorrono interamente a formare il reddito imponibile e vanno pertanto assoggettate ad imposta da applicarsi alle future riassegnazioni e, quindi, a partire da febbraio 2013.
A tal proposito va evidenziato come gli operatori abbiano aderito volontariamente a servizi che derogano a puntuali disposizioni normative, quali sono i d.P.R. recettivi di ccnl pubblicistici, al fine precipuo di percepire gli importi netti stabiliti dalla Convenzione.
In assenza di diversa previsione in seno alla convenzione gli importi indicati per ciascuna indennità vanno dunque a nostro avviso interpretati come espressi al netto dipendente e ciò non dovrebbe comportare alcun nuovo o maggiore onere per la finanza pubblica in quanto Ferrovie dello Stato S.p.A., come esplicitamente previsto dall’art. 4, comma 4 della Convenzione, si obbliga a corrispondere a codesto Dipartimento gli importi medesimi al lordo della dipendente.
Si prega pertanto codesta Amministrazione di voler attivare le procedure previste dall’art. 11 della Convenzione per la verifica annuale del suo stato di applicazione, che Ferrovie dello Stato S.p.A. ed, in quella sede, ove detta società non concordi con la descritta interpretazione, procedere alle rettifiche necessarie al fine di far pervenire agli aventi diritto gli importi netti pattuiti.
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