Roma, 8 feb. (AdnKronos) – “La proposta del ministro Alfano di aumentare i militari a Napoli, per rispondere alla cruenta faida in corso, è utile ma assolutamente non sufficiente per contrastare e debellare la nuova efferata malavita che sta consumando una vera e propria mattanza nel territorio partenopeo”. Lo afferma il segretario generale del Siulp Felice Romano nel commentare l’invio di ulteriori militari preannunciato dal ministro dell’Interno Angelino Alfano.
“A Napoli – spiega Romano – è in atto una vera e propria guerra di camorra dove la criminalità non ha esitato un solo istante ad armare giovanissimi per accaparrarsi il controllo del territorio e con esso quello dello spaccio della droga e di tutte le altre attività illecite. Aumentare il numero dei militari a presidio di obiettivi sensibili è utile, anche perché può far crescere la percezione di sicurezza ma non sufficiente ad affrontare in modo concreto e definitivo un fenomeno come quello della violenta criminalità camorristica. Del resto anche le esperienze passate, per ultimo lo stesso ‘modello Caserta’, hanno dimostrato che se l’impiego dell’esercito non è affiancato da interventi normativi mirati e dall’attività di controllo del territorio e di intelligence, non producono effetti concreti e risolutivi”.
“Ecco perché – continua Romano – è necessario, insieme all’aumento dei militari, un intervento immediato e straordinario del Governo su due fronti. Il primo di modifica alla legge per abbassare l’età della punibilità in modo che i nuovi killer non possano sottrarsi all’azione penale e al carcere perché minorenni e non punibili; il secondo attraverso un arruolamento straordinario di poliziotti anche con la reintroduzione dell’istituto degli ‘Agenti Ausiliari’ che, consentendo a tutti giovani di poter scegliere di effettuare il periodo di ferma breve non solo nelle Forze Armate ma anche nelle Forze di Polizia, si possano avere operatori appositamente formati che abbasseranno in modo significativo anche l’età media oggi troppo elevata”.
“Questo meccanismo – aggiunge il segretario generale del Siulp -, assai più snello nelle procedure e rivolto ai giovani che ambiscono a prestare servizio nelle Forze di polizia, consentirebbe di avere giovani poliziotti immediatamente in ruolo, adeguatamente formati come operatori di polizia, e non come militari, che non solo rafforzerebbero il controllo del territorio avendo la titolarità di poter agire come agenti di polizia giudiziaria che i militari invece non hanno, ma costituirebbero anche la base dalla quale assorbire per rimpiazzare al 100% il turn over dei poliziotti che per limiti di età vanno in pensione”.
“Sono certo – conclude Romano -, che il ministro Alfano condividerà queste proposte e le farà proprio per rappresentarle al Governo in modo da agire immediatamente”.