Anche il SIULP della Calabria parteciperà alla grande manifestazione di settembre “NO ‘NDRANGHETA” proposta da “il quotidiano della Calabria”.
Siamo convinti che saremo in tantissimi a sfilare per le strade di Reggio Calabria per esprimere solidarietà al Procuratore Generale di Reggio Calabria, dr. DI LANDRO, ai magistrati ed alle forze dell’ordine che mai come in questo periodo si trovano a combattere ad armi impari contro il più feroce dei nemici dello Stato.
Non è certo la prima grande mobilitazione sociale sul tema e proprio per questo non vorremmo che passato il momento emotivo, a riflettori spenti, tutto torni come prima per magistrati e poliziotti.
Saremo in tanti a sfilare ed in molti calpesteranno il “red carpet” della manifestazione
E l’indomani saranno, come sempre, gli uomini e le donne degli apparati investigativi e di prevenzione lasciati da soli a servire le Istituzioni, in silenzio e nel silenzio di chi dovrebbe tutelarli.
Il SIULP vorrebbe che così non fosse più e che la lotta alla ‘ndrangheta ed alla illegalità diventi comune e condivisa; un fatto culturale e non semplicemente “militare”.
Gli ultimi attentati della ‘ndrangheta tentano di intimidire attraverso la Procura reggina anche il tessuto civile calabrese e tutte quelle persone che difendono e vivono nei valori della legalità.
Bisogna credere nella rivolta culturale, nella legalità, nel ripudio dell’omertà ed unire le forze positive della nostra comunità.
L’azione di contrasto alla ‘ndrangheta non può, infatti, essere demandata esclusivamente ai tutori della legge e dell’ordine ed ognuno deve avvertire l’esigenza di collaborare per proteggere la comunità e migliorare la sicurezza e quindi la qualità della vita.
Il SIULP, conscio delle esigenze del territorio e delle difficili condizioni lavorative delle forze dell’ordine, da anni sollecita il Governo per il potenziamento delle strutture, degli organici e dei mezzi per la Polizia di Stato di Reggio e dell’intera regione Calabria (perché la ‘ndrangheta non è un fenomeno esclusivamente reggino).
Analogamente è indispensabile dotare Tribunali e Procure di altri magistrati e personale di supporto, nonché di risorse adeguate.
Purtroppo queste esigenze riproposte ad ogni emergenza non hanno fin qui trovato soddisfazione per le disattenzioni dei governi che si sono succeduti negli ultimi dieci anni.
Con l’approvazione di ogni legge finanziaria il comparto sicurezza anziché avere nuove risorse a disposizione ha subito tagli, come anche il comparto giustizia.
Succede così che magistrati e poliziotti sono costretti a combattere lo strapotere mafioso della ‘ndrangheta con organici sempre più ridotti e con mezzi inadeguati.
Magistrati e poliziotti si ritrovano oramai ad essere figli prediletti di ogni opposizione ed orfani dei governi in carica.
E soprattutto questo governo, sulla sicurezza, ha promesso tanto in fase elettorale e tradito poi le aspettative dei difensori dei cittadini.
Nonostante tutto, grazie alle intuizioni, ai sacrifici ed alle privazioni degli uomini e delle donne della magistratura e delle forze dell’ordine (che a volte hanno anche anticipato le spese necessarie per portare avanti il lavoro) sono stati ugualmente raggiunti ottimi risultati investigativi con arresti di pericolosi latitanti e boss.
Successi operativi e di pratica democratica che hanno valore doppio se si pensa che vengono ottenuti con carenze strutturali ed organiche e con mezzi e strumentazioni obsolete che niente hanno a che vedere con quelli in possesso delle ‘ndrine.
“LA SICUREZZA NON E’ UNO SLOGAN”, con questo striscione noi del SIULP calabrese sfileremo con “il quotidiano”, le associazioni e le Istituzioni, insieme ai tanti cittadini che liberamente vorranno testimoniare il loro “NO ‘NDRANGHETA”.
La speranza è che non sia l’epilogo di un momento di solidarietà e di rivendicazioni ma prima vera tappa di un processo di civiltà, di rinnovamento e di vera emancipazione culturale antimafia per una Calabria ancora migliore.