Comprendiamo la difficoltà del portavoce del Ministro Brunetta, che non interviene direttamente in quanto impegnato nella campagna elettorale per la sua candidatura a Sindaco di Venezia (a proposito di chi cerca le vetrine e del divieto per i parlamentai e sindaci di avere contemporaneamente entrambi le cariche), a cercare di giustificare le omissioni del Governo e dello stesso Ministro sul mancato rispetto degli impegni assunti con la sicurezza dei cittadini e le aspettative dei poliziotti.
Ad affermarlo Felice Romano Segretario Generale del SIULP il quale, premettendo che non vuole lasciarsi trascinare in polemiche sterili preferendo rimanere su temi concreti, ribadisce dati certi e riscontrabili rispetto a quelli sbandierati negli slogan dal Ministro.
Il contratto di lavoro è scaduto da ormai due anni, è la prima volta che un governo non riesce a chiuderlo per mancanza di fondi. I 586 milioni stanziati da questo esecutivo (116 milioni erano stati stanziati dal governo precedente per la vacanza contrattuale) sviluppano circa 30 euro per l’agente di polizia. Solo dopo la manifestazione dei 40 mila poliziotti in piazza, l’esecutivo ha aggiunto ulteriori 100 milioni che sviluppano circa 12 euro lordi procapiti.
A questo però, continua il SIULP si deve aggiungere che i tagli operati dallo stesso ministro Brunetta con il Decreto 112 hanno comportato una riduzione dei capitoli della sicurezza con effetti devastanti. Il capitolo Ordine pubblico è stato ridotto del 55,81%, quello dello straordinario di 16 milioni, quello dell’armamento dell’84,72% quello delle missioni del 20,35%.
Così ci ritroviamo che Palermo ha un debito di 80.000 ore di straordinario effettuato e non pagato per l’anno 2009, che le missioni della stessa questura sono state ridotte da 2.400.000 euro per anno a soli 400.000 euro (cioè le risorse che servono per fare attività investigativa contro la mafia), che Milano ha un debito di 60.000 ore di straordinario non pagato, così come Caserta che vanta un debito di 37.000 ore ancora da liquidare sempre per il 2009. Stessa musica se si parla delle missioni. Gli ultimi pagamenti risalgono a giugno dello scorso anno. Per non parlare delle indennità per i servizi di sicurezza stradale, ferroviari e della Polizia delle Telecomunicazioni (lotta alla pedofilia e della sicurezza informatica) per cui il governo si trattiene ormai da due anni i fondi stanziati dalle società convenzionate (Autostrade S.p.a., Trenitalia e Ente Poste) anziché distribuirli ai poliziotti.
Siamo veramente al paradosso: questo esecutivo non da soldi ai poliziotti nemmeno quando gli vengono dati da terzi.
I brillanti risultati che il Governo si ascrive sono, invece da addebitare allo spirito di abnegazione e di sacrificio dei poliziotti che, sino a qualche giorno fa hanno anticipato di tasca propria i soldi per effettuare le missioni per indagini e le espulsioni dei clandestini.
Dopo l’ennesima offesa rivolta ai poliziotti e ai loro rappresentanti, i poliziotti non sono più disposti a “campare” la sicurezza preannunciata ma non finanziata di questo esecutivo.
Ciò ha comportato, chiude Romano, che al rifiuto dei poliziotti di anticipare di tasca loro i soldi per espellere i clandestini e sostenere le indagini contro la criminalità organizzata, si sono già dovuti annullare numerosi servizi predisposti su tali tematiche.
Come dire: sicurezza, chiusa per insolvenza.
Se non bastano questi dati, conclude il sindacalista, siamo nelle condizioni di fornirne molti altri su tulle le realtà italiane.
Ci si spieghi ora di chi è l’irresponsabilità.