Rosarno: SIULP, è ora che si dichiari guerra allo sfruttamento degli immigrati.

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Dichiarazione del Segretario Generale Felice Romano
  
Ancora una volta sono stati i poliziotti a fare la parte del capro espiatorio dinanzi all’esplosione della rabbia degli immigrati di Rosarno.
Nel silenzio sempre più imbarazzante delle autorità preposte al contrasto del loro sfruttamento, l’immigrazione continua ad essere considerata come problema esclusivo delle forze di polizia, sia con riferimento ai flussi d’arrivo, sia in relazione alla gestione delle presenze sul territorio, sia riguardo i controlli sul modo in cui gli immigrati vivono e lavorano nel nostro Paese.
L’immigrazione non può essere affrontata soltanto sotto l’aspetto penale, non può essere affidata alle sole forze di polizia.
C’è un indotto di sfruttamento che fa capo alla criminalità organizzata e comune, e che passa per le tappe dello sfruttamento e della schiavitù, sia nelle attività dell’agricoltura che in quelle dell’edilizia.
Gli immigrati vengono ancora considerati come risorsa da sfruttare senza regole e senza morale, nella certezza non solo della più completa immunità, ma anche a volte di una certa condivisione da parte di alcuni strati della società civile.
È l’effetto nefasto dell’equazione tra immigrazione e delinquenza, che il SIULP ha sempre osteggiato ma che si è ormai radicata anche in una parte della coscienza popolare.
Occorre una rivoluzione della legalità che sappia ripristinare, nel corretto esercizio dei valori della legge e della democrazia, le regole poste alla base dello stare insieme in un Paese civile e moderno.
Di sicuro non è più accettabile che tutte le disfunzioni di un sistema malato di immobilismo vengano riversate sullo spirito di sacrificio e di servizio delle donne e degli uomini della Polizia di Stato.
 
lanci di agenzia
 
H. 17.36 la notizia viene riportata sul portale di repubblica.it 
Sindacato di polizia Siulp: “Immigrazione non si affronta solo sotto l’aspetto penale”
“Ancora una volta sono stati i poliziotti a fare la parte del capro espiatorio di fronte all’esplosione di rabbia degli immigrati di Rosarno”. Lo ha detto il segretario generale del sindacato di polizia Siulp, Felice Romano. “Nel silenzio sempre più imbarazzante delle autorità preposte a contrastare lo sfruttamento di manodopera – ha aggiunto – l’immigrazione continua ad essere considerata come problema esclusivo delle forze di polizia, sia con riferimento ai flussi d’arrivo, sia in relazione alla gestione delle presenze sul territorio, sia riguardo i controlli sul modo in cui gli immigrati vivono e lavorano nel nostro Paese”.
L’immigrazione, ha sottolineato Romano, “non può essere affrontata soltanto sotto l’aspetto penale, non può essere affidata alle sole forze di polizia”.

 

(ANSA) – ROMA, 8 GEN ore 17,41
ROSARNO: SIULP, DICHIARARE GUERRA A SFRUTTAMENTO IMMIGRATI
”Ancora una volta sono stati i poliziotti a fare la parte del capro espiatorio dinanzi all’esplosione della rabbia degli immigrati di Rosarno”. Lo rileva il segretario generale del sindacato di polizia Siulp, Felice Romano. ”Nel silenzio sempre piu’ imbarazzante delle autorita’ preposte al contrasto del loro sfruttamento – sostiene Romano – l’immigrazione continua ad essere considerata come problema esclusivo delle forze di polizia, sia con riferimento ai flussi d’arrivo, sia in relazione alla gestione delle presenze sul territorio, sia riguardo i controlli sul modo in cui gli immigrati vivono e lavorano nel nostro Paese. L’immigrazione non puo’ essere affrontata soltanto sotto l’aspetto penale, non puo’ essere affidata alle sole forze di polizia”. C’e’, sottolinea il segretario del Siulp, ”un indotto di sfruttamento che fa capo alla criminalita’ organizzata e comune, e che passa per le tappe dello sfruttamento e della schiavitu’, sia nelle attivita’ dell’agricoltura che in quelle dell’edilizia”.
(ANSA) – ROMA, 8 GEN ore 18.19
ROSARNO: ARRIVA TASK FORCE PER RIPORTARE CALMA NON SOLO ORDINE, ANCHE GUERRA A LAVORO NERO

Una situazione esplosiva, da non affrontare esclusivamente con un’ottica ‘poliziesca’, ma tenendo anche conto degli aspetti sociali, della frustrazione e delle condizioni di semischiavitù in cui vivono gli extracomunitari a Rosarno. Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ha convocato una riunione in mattinata per decidere la linea sugli scontri scoppiati nella cittadina calabrese. La scelta è stata quella di costituire presso la prefettura di Reggio Calabria una task force tra rappresentanti del Viminale, del ministero dl Welfare e della Regione Calabria. A guidarla il prefetto Angelo Malandrino, vicecapo Dipartimento delle libertà civili e dell’immigrazione del ministero dell’Interno. In serata la prima riunione dell’organismo a Reggio.

Compito della task force sarà quello di affrontare la questione “non solo dal punto di vista dell’ordine pubblico, ma anche per quanto riguarda gli aspetti legati allo sfruttamento del lavoro nero e all’assistenza sanitaria”. La parola d’ordine è dunque quella di promuovere un “approccio integrato” e a 360 gradi. Niente retate di clandestini per ora, o sgomberi forzati delle loro abitazioni fatiscenti, anche per non esasperare gli animi: le forze dell’ordine inviate in massa a Rosarno dovranno puntare a ‘raffreddare’ l’ambiente, colpendo in maniera mirata i maggiori responsabili dei disordini, sia stranieri che italiani, ed evitando nuovi scontri.

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Contemporaneamente, come ha spiegato il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, si mira “a reprimere tutte le forme di sfruttamento del lavoro irregolare. Il prioritario obiettivo dell’azione di governo deve essere quello di bonificare tutte le sacche di illegalità che si sono prodotte da Padova a Rosarno perché in un contesto di sistematica e diffusa violazione delle leggi si realizzano fenomeni di disintegrazione di vario genere”.

L’attenzione della task force sarà quindi rivolta ai datori di lavoro che sfruttano senza alcuna regola la manodopera di origine africana nella raccolta stagionale degli agrumi. Ma anche alle condizioni di clandestinità in cui si trova la quasi totalità di questi lavoratori. Si dovranno inoltre sanare le pessime condizioni igieniche e sanitarie in cui sono costretti a vivere i migranti, individuando soluzioni abitative dignitose, per l’immediato con container e bagni chimici.

Tutto dovrà avvenire, naturalmente, in un ambiente il più possibile pacificato, superando le forti tensioni attuali tra gli abitanti di Rosarno, furiosi per le devastazioni di ieri e gli extracomunitari. Coniugare le ragioni degli uni e degli altri, in uno scenario comunque inquinato dalla ‘ndrangheta. Eoccorrera’ anche capire bene da chi è partita la scintilla, in modo da delimitare chiaramente le responsabilità

 

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