IMMIGRAZIONE: prolungamento a 18 mesi nei CIE, inutile e dispendioso..Dichiarazioni del Segretario Generale Felice ROMANO

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Il provvedimento varato con un vero e proprio blitz dal Consiglio dei Ministri di ieri con il quale, tra le altre cose è stato disposto il prolungamento del trattenimento sino a 18 mesi degli immigrati dentro i CIE, è inutile e dispendioso.

Ad affermarlo Felice ROMANO, Segretario Generale del SIULP che, nel sottolineare come ancora una volta i provvedimenti adottati dal Governo sull’immigrazione hanno natura esclusivamente di polizia e non di tipo sociale, sottolinea che l’allungamento dei termini non porterà alcun beneficio per le espulsioni effettive e produrrà un costo esorbitante di cui il Paese, così come spesso sottolinea il medesimo esecutivo ad ogni richiesta degli operatori della sicurezza di avere le necessarie risorse per garantire la sicurezza dei cittadini, sicuramente non ha bisogno.

Secondo uno studio del SIULP un ospite del CIE di Gradisca di Isonzo costa mediamente oltre 10 mila euro l’anno (se si divide il costo complessivo pari a circa 8 milioni e 500mila euro per i circa 800 ospiti che sono transitati nel solo anno 2010, il conto è presto fatto) se si considerano tutti gli ospiti che sono transitati dal centro. Se a questo si somma il fatto che solo il 30% circa degli ospiti è stato effettivamente espulso dal territorio nazionale, l’ammontare complessivo diventa quasi il doppio nel rapporto investimento-obiettivo.

Nella stessa provincia un detenuto della locale casa circondariale costa circa 14mila euro.

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In base all’esperienza maturata dai poliziotti, ed in relazione agli accordi bilaterali esistenti con i vari Paesi da cui provengono gli immigrati, risulta che gli ospiti che non vengono espulsi entro i primi 40/50 giorni, quasi sempre si è costretti ad invitarli a lasciare il territorio nazionale perché non si è riusciti ad effettuare l’espulsione nel paese d’origine.

L’aver prolungato il periodo di trattenimento, a prescindere dai profili costituzionali che si possono evidenziare sulla limitazione della libertà personale degli individui, significa di fatto aumentare il lavoro per la Polizia di Stato e le spese sul bilancio pubblico.

Risorse, continua il SIULP, che potrebbero essere utilizzate in modo assai più proficuo come, ad esempio, il finanziamento di nuovi accordi o rafforzamento di quelli già esistenti, l’aumento delle risorse a disposizione delle Forze di polizia che sono ormai ridotte all’osso e non hanno più soldi per attuare un controllo efficace o per l’arruolamento di nuovi poliziotti atteso che la Polizia di Stato vanta un deficit di oltre 10.000 unità in meno solo negli ultimi due anni.

Ci auguriamo, conclude Romano che il Governo valuti le indispensabili richieste che il Dipartimento della P.S. ha rappresentato per uno stanziamento di circa un miliardo di euro poiché, diversamente avremo ospiti nei CIE per un periodo maggiore ma non avremo poliziotti che vigileranno questi centri.

 

i lanci di agenzia

IMMIGRAZIONE: SIULP, PROLUNGAMENTO CIE INUTILE E DISPENDIOSO IL SINDACATO, AVREMO COSTI ESORBITANTI E NON ABBASTANZA POLIZIA

(ANSA) – ROMA, 17 GIU – Il provvedimento con il quale è stato disposto il prolungamento del trattenimento sino a 18 mesi degli immigrati nei Cie ”è inutile e dispendioso”.

Lo afferma il segretario del sindacato di polizia Siulp, Felice Romano, sottolineando che la misura ”non portera’ alcun beneficio per le espulsioni effettive e produrrà un costo esorbitante” per il paese. Secondo uno studio effettuato dal sindacato sul Cie di Gradisca d’Isonzo, un immigrato costa mediamente oltre 10mila euro l’anno, considerando tutti gli stranieri che sono transitati nel Centro.

”Se a questo si somma il fatto che solo il 30% circa degli ospiti è stato effettivamente espulso dal territorio nazionale, l’ammontare complessivo diventa quasi il doppio nel rapporto investimento-obiettivo”. Prolungare il periodo di trattenimento, dunque, ”significa di fatto aumentare il lavoro per la Polizia di Stato e le spese sul bilancio pubblico”.

Risorse che, dice il Siulp, ”potrebbero essere utilizzate in modo assai pi— proficuo finanziando nuovi accordi o rafforzando quelli già esistenti, aumentando le risorse a disposizione delle forze di polizia”.

”Ci auguriamo – conclude Romano – che il Governo valuti le indispensabili richieste che il Dipartimento della Ps ha rappresentato per uno stanziamento di circa un miliardo di euro poiché, diversamente, avremo ospiti nei Cie per un periodo maggiore ma non avremo poliziotti che vigileranno questi centri”.

 

IMMIGRATI: SIULP, 18 MESI NEI CIE MISURA INUTILE E COSTOSA

(AGI) – Roma, 17 giu. – Il prolungamento del trattenimento sino a 18 mesi degli immigrati nei Cie è “inutile” e “dispendioso”.

A affermarlo è Felice Romano, segretario generale del Siulp che – nel sottolineare come “ancora una volta i provvedimenti adottati dal governo sull’immigrazione hanno natura esclusivamente di polizia e non di tipo sociale” – denuncia che “l’allungamento dei termini non porterà alcun beneficio per le espulsioni effettive e produrrà un costo esorbitante di cui il Paese sicuramente non ha bisogno”. Secondo uno studio del sindacato, “un ospite del Cie di Gradisca di Isonzo costa mediamente oltre 10mila euro l’anno (se si divide il costo complessivo pari a circa 8 milioni e 500mila euro per i circa 800 ospiti transitati nel solo anno 2010, il conto e’ presto fatto).

Se a questo si somma il fatto che solo il 30% circa degli ospiti è stato effettivamente espulso dal territorio nazionale, l’ammontare complessivo diventa quasi il doppio nel rapporto investimento-obiettivo”.

“In base all’esperienza maturata dai poliziotti – continua Romano – e in relazione agli accordi bilaterali esistenti con i vari Paesi da cui provengono gli immigrati, risulta che gli ospiti che non vengono espulsi entro i primi 40-50 giorni, quasi sempre si e’ costretti ad invitarli a lasciare il territorio nazionale perché non si è riusciti ad effettuare l’espulsione: l’aver prolungato il periodo di trattenimento, a prescindere dai profili costituzionali che si possono evidenziare sulla limitazione della liberta’ personale degli individui, significa di fatto aumentare il lavoro per la Polizia di Stato e le spese sul bilancio pubblico”.

Risorse, che potrebbero essere destinate “al finanziamento di nuovi accordi o al rafforzamento di quelli già esistenti”, “all’aumento delle risorse a disposizione delle forze di polizia” o all’arruolamento di nuovi agenti, visto che la Polizia di Stato vanta un deficit di oltre 10mila unità in meno solo negli ultimi due anni”.

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