Arrestato si uccide in Questura: SIULP, DL svuota carceri assurdo

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Ultimo aggiornamento 08/07/2013

(ANSA) – FIRENZE, 28 GEN – “Quanto accaduto ieri è – se mai ve ne fosse stato bisogno – la chiara riprova di quanto il decreto ‘svuota carceri’ sia assurdo ed inattuabile e di quanto, almeno la questura di Firenze, non sia in condizione di dare attuazione al provvedimento senza correre il rischio concreto che, episodi analoghi a quelli accaduti ieri sera, possano ripetersi”. Lo afferma in una nota il Siulp fiorentino, intervenendo sul suicidio di un marocchino ieri sera in una delle camere di sicurezza della questura di Firenze.
Il Siulp ricorda che nei giorni scorsi “aveva già contestato la bontà del cosiddetto ‘decreto svuota carceri’ del
Ministro Severino, tacciandolo come un nuovo ed ennesimo slogan in materia di sicurezza, concertato e pensato ‘a tavolino’ da burocrati ed amministratori che paiono essere sempre più lontani da quella che è la realtà del territorio”.
“Oggi, purtroppo – prosegue la nota -, con rammarico e sgomento per il gesto inconsulto di un cittadino di nazionalità marocchina che, ieri sera, si è suicidato all’interno di una camera di sicurezza della questura di Firenze, il Siulp fiorentino si vede costretto – pur non volendo strumentalizzare l’episodio – a tornare sull’argomento.
I cittadini tratti in arresto, infatti, vengono ‘trattenuti’ in camere di sicurezza allestite nel sotterraneo della questura e sorvegliate, solo all’esterno, tramite una telecamera, da personale che ha mille altre incombenze”.

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