Dichiarazione del Segretario Generale Felice Romano
Comprendiamo i toni rimodulati nelle nuove dichiarazioni del Capo della Polizia Prefetto Pansa relativamente ai tagli e all’insufficienza delle risorse per garantire l’adeguata sicurezza che il Paese rivendica, sono consoni al livello di responsabilità istituzionale del ruolo che ha il Capo della Polizia – Direttore Generale della P.S. anche se non sono rispondenti al grido di allarme e di attenzione che si leva dai poliziotti e dai cittadini.
La reale situazione in cui versa la “macchina sicurezza”, però è quella denunciata, sempre dal Prefetto Pansa alcuni giorni orsono – che, in sintesi poteva essere così racchiusa: con l’attuale carenza di organico e con le insufficienti risorse destinate e sopravvissute alla mannaia dei tagli indiscriminati, la Polizia non può garantire maggiore sicurezza – e che rispecchia quello che il SIULP sta denunciando ormai da anni cercando di far comprendere al Governo che è indispensabile invertire l’azione e ricominciare ad investire sulla sicurezza e sui suoi operatori.
Ad affermarlo in una nota è il Segretario Generale del SIULP Felice Romano che, nel commentare le affermazioni del Capo della Polizia, rilasciate a latere della presentazione del calendario del 2014, e relative alla grave situazione dei tagli, afferma che l’attuale situazione non può essere da stimolo ma solo di “sanitaria vigilanza” all’eutanasia cui la sicurezza è stata condannata, con relativo epilogo scontato del trapasso, e che se non si interviene immediatamente ci sarà il default della sistema.
Che il Prefetto Pansa sia “stretto” dagli obblighi della responsabilità istituzionale che il proprio alto incarico gli impone, è un fatto scontato e obbligatorio, continua Romano, così come, però è scontato l’esito del tracollo del sistema se il Governo non interviene immediatamente per investire sulla sicurezza e sui suoi operatori che, ormai sono alla “canna del gas” e corrono il rischio di morire per asfissia o per eutanasia considerato che tra le nuove e migliaia famiglie di indigenti vi sono oramai tante, troppe famiglie anche di poliziotti.
Ecco perché quanto denunciato dal SIULP e ripreso dal Capo della Polizia – al di là delle diverse chiavi di lettura che si possono dare – sono una realtà di allarme rosso che il Governo non può e non deve ignorare nell’interesse della sicurezza dei cittadini, del paese e per gli stessi poliziotti. Giacché gli stimoli, le promesse e i pagheremo come incentivazioni a fare di più sono ormai merce avariata e non più ricevibile dai poliziotti.
Roma 5 dicembre 2013
Lanci di agenzia
Sicurezza: Siulp; è allarme rosso, tagli non più sopportabili
(ANSA) – ROMA, 5 DIC – “La realtà è che i tagli sulla sicurezza non sono più sopportabili”: c’è una situazione di “allarme rosso”. Lo afferma il segretario del Siulp Felice Romano ribadendo che “i poliziotti sono alla canna del gas”. “I toni rimodulati del capo della Polizia”, secondo il quale i tagli sono diventati uno stimolo a fare di più, dice Romano, “sono consoni al livello di responsabilità istituzionale del ruolo che ha il prefetto Alessandro Pansa”. Ma si tratta di toni “non rispondenti al grido di allarme e di attenzione che si leva dai poliziotti e dai cittadini”. La “reale situazione in cui versa la ‘macchina sicurezza’ – prosegue Romano – è però quella denunciata, sempre dal prefetto Pansa alcuni giorni orsono: con l’attuale carenza di organico e con le insufficienti risorse destinate e sopravvissute alla mannaia dei tagli indiscriminati, la Polizia non può garantire maggiore sicurezza”. E’ quindi “indispensabile” che il governo “inverta l’azione e ricominci ad investire sulla sicurezza e sui suoi operatori”. L’attuale situazione dunque, dice ancora il Siulp, “non può essere da stimolo ma solo una ‘sanitaria vigilanza’ all’eutanasia cui la sicurezza è stata condannata”. Se non si interviene “immediatamente, il tracollo del sistema è scontato”