Anche oggi sugli organi di stampa leggiamo l’ennesimo annuncio del Ministro Alfano nel quale lo stesso precisa che sulla sicurezza “non ci sarà un arretramento nemmeno di un millimetro” e che la sua intenzione è solo quella di razionalizzare il sistema sicurezza per renderlo più efficiente.
Se alle dichiarazioni il Ministro Alfano vuole fare seguire fatti concreti, evitando la militarizzazione della sicurezza del nostro Paese con grave compressione dei diritti di libertà dei cittadini, accantoni il progetto del Dipartimento della Pubblica Sicurezza che prevede tagli indiscriminati e l’abbandono di intere e ampie fasce di territorio a favore del dilagare della criminalità che diventa sempre più aggressiva. Lo affermano in una nota congiunta SIULP, SIAP-ANFP, SILP CGIL, UGL Polizia, COISP, CONSAP-ADP, UIL POLIZIA-ANIP, con la quale nel rilanciare l’allarme per la sicurezza del nostro Paese, invitano Alfano alla concretezza.
Apra il tavolo di confronto, come richiesto dai Sindacati con una nota indirizzata al Ministro, presso l’Ufficio per il Coordinamento e la Pianificazione delle Forze di Polizia, coinvolgendo tutte le Forze di Polizia che operano nel nostro sistema sicurezza, in modo da attivare un processo virtuoso di razionalizzazione che, attraverso l’eliminazione delle duplicazioni, consenta un’effettiva razionalizzazione con relativa efficienza del sistema senza, però tagli indiscriminati a scapito della sola Polizia di Stato.
Non dimentichi il Ministro, continuano i Sindacati, che questa situazione è stata creata solo per effetto dei tagli scellerati che si sono abbattuti sulla sicurezza e sui suoi operatori da oltre 5 anni a questa parte e che hanno comportato la riduzione di oltre 40 mila tra poliziotti, carabinieri e finanzieri.
Questa cifra, sottolineano i Sindacati, significa che ci sono oltre un milione di pattuglie in meno che vigilavano e garantivano la sicurezza in ogni angolo del nostro Paese.
E di questo gli unici ad essere responsabili sono la politica e i tagli lineari scellerati che essa ha operato.
Ecco perché concludono SIULP, SIAP-ANFP, SILP CGIL, UGL Polizia, COISP, CONSAP-ADP, UIL POLIZIA-ANIP, invitiamo il Ministro a passare dai proclami ai fatti concreti: se voleva un contributo, i Sindacati sono pronti a darlo ma su quel tavolo e con l’assicurazione della salvaguardia del modello civile di sicurezza, basato sulla centralità dell’autorità di P.S. civile, politica e tecnica.
Ogni altro progetto, come quella della strisciante militarizzazione che si intravede in questi tagli indiscriminati sarà osteggiato con ogni forma di protesta che la legge consente nell’interesse supremo della democrazia, della libertà e della difesa delle Istituzioni e della sicurezza dei cittadini italiani.
Lanci di agenzia
Spending review:sindacati ps ad Alfano,accantoni piano tagli
(ANSA) – ROMA, 27 MAR – “Se alle dichiarazioni il ministro Alfano vuole fare seguire fatti concreti, evitando la militarizzazione della sicurezza del nostro Paese con grave compressione dei diritti di libertà dei cittadini, accantoni il progetto del Dipartimento della Pubblica Sicurezza che prevede tagli indiscriminati e l’abbandono di intere e ampie fasce di territorio a favore del dilagare della criminalità che diventa sempre più aggressiva”. Lo chiedono, in una nota congiunta, i sindacati di polizia Siulp, Siap-Anfp, Silp Ccgil, Ugl Polizia, Coisp, Consap-Adp, Uil Polizia-Anip.
Il ministro, dicono i sindacati, “apra il tavolo di confronto presso l’Ufficio per il Coordinamento e la Pianificazione delle forze di polizia, coinvolgendo tutte le forze di polizia che operano nel nostro sistema sicurezza, in modo da attivare un processo virtuoso di razionalizzazione che, attraverso l’eliminazione delle duplicazioni, consenta un’effettiva razionalizzazione con relativa efficienza del sistema senza, però tagli indiscriminati a scapito della sola Polizia di Stato”.
“Non dimentichi il ministro – continuano le organizzazioni – che questa situazione è stata creata solo per effetto dei tagli scellerati che si sono abbattuti sulla sicurezza e sui suoi operatori da oltre cinque anni a questa parte e che hanno comportato la riduzione di oltre 40 mila tra poliziotti, carabinieri e finanzieri. Questa cifra – sottolineano – significa che ci sono oltre un milione di pattuglie in meno che vigilavano e garantivano la sicurezza in ogni angolo del nostro Paese”.