Nelle giornate del 20 e 21 maggio u.s. si è svolto il preannunciato incontro tra una delegazione del Dipartimento della P.S., guidata dal Vice Capo della Polizia – Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza con funzioni vicarie Prefetto Alessandro Marangoni e composta dal Direttore Centrale per le Risorse Umane Prefetto Raffaele Aiello, dal Direttore Centrale della Polizia Anticrimine Prefetto Nicola Zito e dal Direttore dell’Ufficio per le Relazioni Sindacali, V.Prefetto. Tommaso Ricciardi, con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, sui seguenti temi: utilizzo delle microtelecamere nei servizi di o.p.; progetto di riorganizzazione per i Reparti Prevenzione Crimine.
UTILIZZO MICROTELECAMERE NEI SERIZI DI O.P.-
Il Prefetto Marangoni ha comunicato che nell’ambito delle iniziative dell’Amministrazione di dotarsi di strumenti tecnici che possano migliorare la qualità e l’efficacia dei servizi operativi e che possano garantire maggiore tutele al personale, sono state acquistate 160 microtelecamere da impiegare nei servizi di o.p. in fase sperimentale nelle città di Roma, Milano, Napoli e Torino. Sarà preventivamente avviata una fase addestrativa e sperimentale della durata di almeno sei mesi; predisposto un disciplinare d’utilizzo per definire nel dettaglio modalità e tempi d’impiego, prima del passaggio alla eventuale dotazione organica di reparto, all’esito favorevole della sperimentazione. I Sindacati hanno ribadito che, prima di fornire un parere seguiranno con attenzione e nel dettaglio ogni fase evolutiva della complessa e articolata problematica in tutti i suoi diversi aspetti e profili, tecnici ed anche giuridici, affinché l’iniziativa dell’Amministrazione vada nella concreta direzione di fornire maggior tutele e garanzie al personale che opera e non diventi un’ulteriore occasione e fonte di maggiore rischio e danno professionale per il singolo poliziotto e di deresponsabilizzazione dell’Amministrazione. Alla stessa, infatti, compete l’onere primario di tutelare e garantire l’operato ed il lavoro dei propri dipendenti impartendo direttive precise e dotandoli di strumenti idonei e adeguati al raggiungimento degli obbiettivi nel pieno rispetto delle leggi.
PROGETTO PER I REPARTI PREVENZIONE CRIMINE.
Il Prefetto Marangoni ha illustrato il progetto del’Amministrazione di forte potenziamento organico degli Reparti Prevenzione Crimine esistenti senza crearne di nuovi. In particolare è stato affermato che nel prossimo mese di settembre saranno immessi in ruolo 1377 nuovi agenti al termine del 188° e 189° corso di formazione Allievi Agenti. La ripartizione di questi nuovi innesti di personale, secondo il piano predisposto dall’Amministrazione avverrà con le seguenti assegnazioni: 518 unità alle Questure in proporzione alla percentuale di carenza d’organico (media nazionale – 11%); 500 unità agli RPC; 200 unità ai Reparti Mobili; 80 unità alla Polizia Stradale; 60 unità alla Polizia di Frontiera aerea e 4 unità ai Reparti Volo. La mobilità del personale e le assegnazioni avverranno secondo le modalità attualmente vigenti attingendo dalle richieste del personale già in servizio secondo la graduatoria nazionale e successivamente completando il piano dei posti lasciati scoperti dalla mobilità generale con le prime assegnazioni dei nuovi colleghi che termineranno i citati corsi. L’assegnazione così massiccia e in un’unica soluzione agli RPC è frutto di una scelta politica del controllo del territorio che l”Amministrazione intende perseguire incrementando l’attività di supporto offerta alle Questure. Gli RPC avrebbero un incremento dell’organico dalle attuali 1191 unità alle future 1691, dotandoli di 190 nuove autovetture Lancia Delta che verranno consegnate tra settembre e ottobre prossimi. Nella fase illustrativa del progetto l’Amministrazione ha manifestato la volontà di voler inviare agli RPC solo agenti di età inferiore ai 40 anni, in deroga agli attuali criteri che regolamentano la mobilità; nonché prevedere una maggiore flessibilità d’impiego specie sulle fasce serali e nelle giornate festive, in deroga alle procedure previste dall’ANQ e di voler incrementare l’impiego straordinario dei reparti mediante una estensione dell’attribuzione dell’indennità di o.p..
I sindacati hanno puntualizzato :
– preliminarmente una contrarietà alla filosofia politica dell’Amministrazione che intende accentuare il concetto di controllo del territorio attraverso l’incremento massiccio d’organico peraltro, in un’unica soluzione, degli RPC, anziché con il potenziamento degli altri settori operativi delle Questure, quali l’UPGSP, con le Volanti effettivo e permanente presidio di conoscenza e controllo del territorio. Secondo i sindacati, pertanto, vi è la necessità di procedere ad un graduale incremento degli RPC come delle Questure e di tutti gli altri reparti della polizia, che sono oggi fortemente in sofferenza a causa della riduzione del turn-over e dell’organico complessivo della Polizia di Stato.
– la propria contrarietà ad avvallare la proposta dell’Amministrazione di trasferire 500 uomini agli RPC solo tra coloro i quali ad oggi non abbiano superato l’età di 40 anni, non già in via teorica e pregiudiziale, ma rispetto alla situazione attuale e alle odierne regole di accesso del personale agli RPC e a quelle che presiedono alla mobilità generale;
– che, allo stato, non si può derogare alle regole fissate con l’ANQ che contiene già norme e procedure per un impiego flessibile dei reparti, attuate a livello territoriale, a garanzia dell’efficienza dei servizi e della tutela del personale operante, anche nel caso sia necessario far fronte ad esigenze straordinarie e improvvise di servizio.
– che l’attribuzione dell’indennità di ordine pubblico in particolari e straordinari casi e modalità di utilizzo del personale non può essere attribuita in modo difforme, a parità d’impiego e tipologia di servizio, tra un reparto e l’altro.
Il Prefetto Marangoni dopo aver sentito gli interventi e le obiezioni poste dai sindacati ha sinteticamente ribadito:
– che è intenzione dell’Amministrazione proseguire nella politica di contrasto alla criminalità e del controllo del territorio secondo il progetto esposto;
– che verranno rispettati gli attuali criteri sulla mobilità generale e che quindi non verrà introdotto con i prossimi movimenti il limite massimo dei 40 anni di età per essere assegnati agli RPC;
– che in materia di orari di lavoro e servizio saranno rispettate, come richiesto, le norme dell’ANQ, così come i le norme che presiedono all’attribuzione dell’indennità di o.p.
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