Riportiamo il testo della lettera, a firma congiunta del cartello sindacale, inviata al Capo della Polizia
“sul recente testo del DL sulla riforma della Pa e sul DDL denominato “Repubblica Semplice”, entrambi licenziati dall’ultimo Consiglio dei Ministri, le scriventi OO.SS colgono in modo incontrovertibile la volontà dell’Esecutivo di omologare anche il Comparto Sicurezza, per la sola parte relativa ai “doveri”, ai lavoratori del Pubblico Impiego.
Come Lei ben ricorderà, il nostro Comparto ha sempre avuto una specificità che, ancorchè sancita dall’art. 19 L.183/2010 è sempre stata insita nella sua organizzazione in funzione dalla mission istituzionale che deve garantire la tutela delle istituzioni democratiche, della coesione sociale, dell’ordine pubblico e della sicurezza e libertà di ogni singolo cittadino.
Tale specificità ha comportato una compressione dei diritti dei poliziotti rispetto a tutti gli altri lavoratori del nostro Paese che, in passato, era compensato con l’attenzione normativa ed economica riconosciuta dai vari governi. A mero titolo esemplificativo Le sottolineiamo i massacranti turni lavorativi (fino a 15-18 ore consecutive) cui i poliziotti sono stati sottoposti per garantire servizi quali quelli dell’ordine pubblico, del contrasto e gestione dell’immigrazione clandestina e non per ultimo del controllo e del contrasto della criminalità in ogni angolo del Paese.
A fronte di tutto questo vogliamo altresì rammentare gli impegni che il Ministro Alfano, anche alla Sua presenza ha ribadito in più occasioni e per ultimo nel corso della Festa della Polizia per dare pieno riconoscimento alla nostra specificità attraverso lo sblocco del tetto salariale, il blocco della chiusura indiscriminata dei 263 uffici di polizia e di una legge delega che, nell’ammodernare e rendere più efficiente l’organizzazione della Polizia di Stato, desse anche sfogo alle legittime aspettative del personale in materia di carriera per esaltare e raccordare alla nuova organizzazione le grandi professionalità esistenti nell’Istituzione.
Oggi a fronte di tutte queste promesse e del continuo esaltare la nostra specificità, prendiamo atto che con il varo dei richiamati provvedimenti i poliziotti sono equiparati ai lavoratori del pubblico impiego senza però concedergli diritti fondamentali e mai messi in discussione quali il diritto allo sciopero, al part time, e alla possibilità di effettuare il doppio lavoro purché non palesemente in contrasto con i doveri d’ufficio.
Alla luce di tutto questo e nel rispetto dello spirito di collaborazione costruttiva che da sinora ha accompagnato le scriventi OO.SS. e prima di intraprendere ogni iniziativa di lotta a difesa della specificità dei poliziotti e del diritto alla sicurezza dei cittadini, siamo a comunicarLe che in attesa dell’incontro urgentissimo richiesto al Ministro per conoscere la Sua posizione in relazione alla devastante portata di alcuni istituti dei richiamati provvedimenti normativi. Non provvederemo ad alcuna proroga di orari in deroga al vigente A.N.Q. considerato che con esse, sino ad oggi l’Istituzione ha potuto far fronte alla gravissima carenza di personale per garantire i servizi essenziali.
In attesa di conoscere anche le Sue valutazioni in merito, Le inviamo cordiali saluti e sensi di rinnovata stima.
Roma, 17 giugno 2014
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