Una delegazione guidata dal Vice capo della Polizia – Vice Direttore generale per l’attività di coordinamento e di pianificazione delle Forze di polizia, prefetto Matteo Piantedosi, ha incontrato questo pomeriggio le organizzazioni sindacali del personale della Polizia di Stato per comunicare che l’Amministrazione della pubblica sicurezza intenderebbe adottare entro il 1° gennaio 2015 il Cedolino Unico del sistema NoiPA, trasferendo quindi al Ministero dell’economia e finanze il compito di elaborare stipendi e straordinari del Personale della Polizia di Stato con un anno di anticipo rispetto al termine previsto per l’intero Comparto sicurezza e difesa dalla normativa vigente, cioè l’art. 1, co. 402, legge 27 dicembre 2013, n. 147.
L’esigenza di questo anticipo è stata indicata in altre norme precedenti – il combinato disposto degli artt. 1, co. 447, legge 27 dicembre 2006, n. 296 e 5, co. 10, decreto-legge 6 luglio 2012, n. 135 – destinate tra l’altro a «favorire il monitoraggio della spesa del personale», che tuttavia significativamente escludevano sia le Forze armate che l’Arma dei carabinieri, le quali – al momento – non hanno avviato alcun genere di attività per lasciare al Mef l’elaborazione delle rispettive retribuzioni, forse in attesa di un qualche emendamento da inserire in qualche decreto mille proroghe che, nel frattempo, potrebbe escluderle nuovamente, anche perché sono possibili inconvenienti come quelli cui sono andate incontro le Forze di polizia che hanno già effettuato il passaggio.
Visti i costi che derivano al Ministero dell’interno dal contratto di assistenza con la società esterna cui in passato è stato appaltato lo sviluppo del software gestionale – pur se ridotti dai precedenti 2,2 a circa un milione di euro l’anno – l’Amministrazione ha altresì evidenziato il potenziale rischio di essere segnalata per danno erariale, rischio che invece non corre chi si serve esclusivamente di risorse interne, come la Guardia di Finanza e l’Arma, che – viene riferito – utilizzerebbe per l’elaborazione stipendiale circa trecento militari.
Tutti i sindacati sono stati concordi innanzitutto nel criticare la precedente scelta di appaltare all’esterno un servizio che avrebbe potuto essere validamente effettuato da ingegneri e periti tecnici della Polizia di Stato senza alcuna concertazione con i sindacati; concertazione che, come sempre avviene, oggi viene chiesta quando si tratta di adottare provvedimenti che potrebbero avere effetti negativi sul personale: netta è stata dunque la nostra contrarietà ad effettuare il passaggio al Mef in anticipo rispetto alle Forze armate ed all’Arma dei carabinieri, chiedendo in ogni caso precise garanzie affinché, nel momento in cui dovesse effettivamente avvenire, non si verifichino inconvenienti nell’erogazione delle retribuzioni dei poliziotti e della miriade di indennità accessorie collegate alla specificità della nostra professione.
Il prefetto Piantedosi, preannunciando la fissazione di una o più nuove riunioni in cui l’Amministrazione si ripromette di illustrare i ritenuti vantaggi che potrebbero giungere ai poliziotti dall’anticipare il passaggio al Mef, ha preso atto di questa unitaria posizione sindacale ed ha annunciato che, in ogni caso, l’Amministrazione non procederà all’anticipo in maniera unilaterale e che, se la richiesta dai sindacati verrà confermata anche nelle prossime riunioni, il Dipartimento si impegnerà a proseguire con la gestione “interna” fino alla fine del 2015 e, comunque, fino a quando lo faranno le Forze armate e l’Arma dei carabinieri.
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