Il comunicato della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con cui si preannuncia un incontro tra il Premier Renzi e i Sindacati e i Cocer che rappresentano il 94% dei 500mila addetti ai comparti Sicurezza, Difesa e Soccorso pubblico per il prossimo 7 ottobre, è il suggello alla risoluzione positiva della vertenza relativa allo sblocco del tetto salariale che si è potuto ottenere, grazie alla determinazione ma anche al senso di responsabilità istituzionale che tutti i Sindacati e i Cocer hanno dimostrato di fronte all’apertura al confronto da parte del Governo.
Lo annunciano i Sindacati rappresentativi e i Cocer dei Comparti Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico, in una nota subito dopo il comunicato apparso sulle agenzie di stampa con cui si pubblicizzava la data del 7 ottobre p.v. come la giornata dell’incontro tra i rappresentanti del personale e il Presidente Renzi.
Ringraziamo il Presidente Renzi – continuano Sindacati e Cocer – per aver compreso le motivazioni e gli sforzi che anche i Ministri e i Capi delle Forze armate e delle Amministrazioni interessate hanno fatto per spiegare le ragioni della nostra vertenza che, vogliamo sottolinearlo ancora una volta, non era finalizzata a richieste di aumento salariale ma solo al Riconoscimento delle somme dovute per legge e per contratto per premiare meritocrazia, efficienza e totale disponibilità all’impiego per maggiori risultati.
Somme che, per effetto del D.L. Brunetta, varato dal governo Berlusconi e già dichiarato incostituzionale per i magistrati, penalizzava una seconda volta le donne e gli uomini in uniforme che, con totale spirito di abnegazione, si sacrificano quotidianamente in ogni angolo del Paese e in ogni territorio del mondo per la difesa della sicurezza, della democrazia e delle Istituzioni in pieno rispetto della specificità della loro funzione che è unica in tutto il pubblico impiego.
Abbiamo preso le distanze, in tempi non sospetti e nell’interesse delle Istituzioni e dei colleghi che rappresentiamo, continuano i leader sindacali e i Cocer, da coloro che, strumentalmente e in danno degli operatori della Sicurezza, del Soccorso pubblico e delle Forze armate, hanno, in modo becero e sotto una chiara regia politica, o di qualche sigla sindacale, cercato in tutti i modi di far saltare l’accordo e la risoluzione della problematica non lesinando persino oltraggi e offese a chiunque sosteneva che il risultato era stato raggiunto.
Personaggi noti a tutti per i danni già causati ad alcuni colleghi per il solo fine di apparire o di far sapere che esistono in quanto, sino a quelle boutade mediatiche molti sconoscevano la loro esistenza.
Nel dare atto al Governo e al Premier Renzi di aver, come preannunciato, mantenuto l’impegno assunto, vogliamo rassicurare i cittadini e anche tutti i colleghi che queste poche, anzi pochissime “noci” nel sacco vuoto, per quanto tenteranno di far rumore per farsi sentire, restano solo pochissime unità in un universo che, come sempre, garantirà la sicurezza, la difesa e il soccorso pubblico al nostro Paese e in ogni altro luogo in cui ci sarà necessità di democrazia, di pace e di civile convivenza nel rispetto della più alta e nobile tradizione del nostro grande Paese.
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Lanci di Agenzia
PA: SINDACATI-COCER, INCONTRO CON RENZI SUGGELLO A SOLUZIONE TETTO SALARIALE
Roma, 22 set. (AdnKronos) – ”Il comunicato della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con cui si preannuncia un incontro tra il Premier Renzi e i sindacati e i Cocer che rappresentano il 94% dei 500mila addetti ai comparti Sicurezza, Difesa e Soccorso pubblico per il prossimo 7 ottobre, è il suggello alla risoluzione positiva della vertenza relativa allo sblocco del tetto salariale che si è potuto ottenere, grazie alla determinazione ma anche al senso di responsabilità istituzionale che tutti i Sindacati e i Cocer hanno dimostrato di fronte all’apertura al confronto da parte del Governo”. Lo sottolineano in una nota i sindacati rappresentativi e i Cocer dei Comparti sicurezza, difesa e Soccorso pubblico, subito l’annuncio del 7 ottobre come data stabilita per l’incontro tra i rappresentanti del personale e il presidente del Consiglio, Matteo Renzi.
La nota è firmata per la Polizia da Siulp, Siap-Anfp, Silp Cgil, Ugl-Polizia di Stato, Coisp, Consap, Uil Polizia-Anip; per la Polizia penitenziaria Osapp, Uil- Penitenziari, Sinappe, Ugl Penitenziaria, Fns-Cisl, Cnpp; per il Corpo forestale dello StatoUgl-Forestale, Snf, Cisl Fns, Uil Pa; dai Cocer di Esercito, Marina, Aeronautica, Guardia di Finanza e, per i Vigili del Fuoco, da Fns Cisl, Uil Vv.F, Confsal Vv.F Dirstat Vv.F, Ugl Vv.F.
“Ringraziamo il presidente Renzi per aver compreso le motivazioni e gli sforzi che anche i ministri e i capi delle forze armate e delle Amministrazioni interessate hanno fatto per spiegare le ragioni della nostra vertenza che, vogliamo sottolinearlo ancora una volta – spiegano sindacati e Cocer – non era finalizzata a richieste di aumento salariale ma solo al riconoscimento delle somme dovute per legge e per contratto per premiare meritocrazia, efficienza e totale disponibilità all’impiego per maggiori risultati”.
“Abbiamo preso le distanze, in tempi non sospetti e nell’interesse delle Istituzioni e dei colleghi che rappresentiamo – ricordano i leader sindacali e i Cocer – da coloro che, strumentalmente e in danno degli operatori della Sicurezza, del Soccorso pubblico e delle Forze armate, hanno, in modo becero e sotto una chiara regia politica, o di qualche sigla sindacale, cercato in tutti i modi di far saltare l’accordo e la risoluzione della problematica non lesinando persino oltraggi e offese a chiunque sosteneva che il risultato era stato raggiunto”.
“Nel dare atto al Governo e al Premier Renzi di aver, come preannunciato, mantenuto l’impegno assunto, vogliamo rassicurare i cittadini e anche tutti i colleghi che queste poche, anzi pochissime ‘noci’ nel sacco vuoto, per quanto tenteranno di far rumore per farsi sentire, restano solo pochissime unità in un universo che, come sempre – concludono – garantirà la sicurezza, la difesa e il soccorso pubblico al nostro Paese e in ogni altro luogo in cui ci sarà necessità di democrazia, di pace e di civile convivenza nel rispetto della più alta e nobile tradizione del nostro grande Paese”.