DIRETTIVO NAZIONALE
Roma 7 luglio 2016
Il Direttivo Nazionale SIULP riunito a Roma il giorno 7 luglio 2016 nella sede di Via Vicenza a Roma.
APPROVA
La relazione introduttiva e le conclusioni del Segretario Generale Felice Romano.
ESPRIME
Vicinanza e sentito cordoglio ai familiari delle vittime della barbarie di Dacca che ha colpito i nostri connazionali e gli appartenenti alla stessa Polizia di Stato.
RICHIAMA
L’attenzione del Governo, del Ministro dell’Interno e di tutte le Forze politiche denunciando il grave pericolo di legare le mani alle Forze di polizia qualora l’iter di approvazione del disegno di legge sul reato di tortura, anziché essere un reato comune con le aggravanti specifiche per i pubblici ufficiali e gli incaricati di un pubblico servizio nel quale la condotta che configura la tortura è ravvisabile solo dalla reiterazione delle azioni volontarie e finalizzate all’ottenimento di un preciso scopo, divenga un reato specifico per i soli appartenenti alle Forze i polizia. Ciò, oltre ad essere contrario alle definizioni previste dalla stessa CAT (Convenzione Anti Tortura) la quale stabilisce che il termine tortura non si può estendere al dolore o alle sofferenze derivanti unicamente da sanzioni legittime, sarebbe a totale discapito della sicurezza dei cittadini e dell’intero Paese poiché limiterebbe fortemente gli operatori di polizia atteso che per gli stessi sarebbe meno grave non intervenire piuttosto che incorrere nelle sanzioni previste per il reato di tortura.
RIVENDICA
Il ruolo determinante del SIULP per ottenere la proroga della delega per il riordino e per aver rigettato il progetto proposto dall’Amministrazione. Progetto che, in tutte le sue formulazioni, non ha mai messo in primo piano la valorizzazione della professionalità degli appartenenti alla Polizia di Stato. Valorizzazione che deve realizzarsi attraverso una fase transitoria che, riqualificando il personale già in servizio preveda, altresì, una fase a regime che statuisca una riduzione dei tempi di permanenza nelle qualifiche e consenta una progressione che salvaguardi anche l’aspetto previdenziale. Conferma che qualora l’Amministrazione non recepisca le modifiche proposte dal SIULP nella predisposizione del progetto di riordino, non vi saranno le condizioni per attuarlo correndo il rischio, altresì, di perdere, ancora una volta, l’opportunità storica non solo per ammodernare l’Istituzione, adeguandola alle nuove esigenze di sicurezza dei cittadini, ma anche per dare le giuste risposte ai poliziotti che da troppi anni attendono questo processo anche per la loro progressione di carriera.
CONFERMA
apprezzamento e condivisione per il lavoro svolto dalla Segreteria Nazionale, anche attraverso la capacità di coinvolgimento delle altre rappresentanze sindacali, atteso che, nonostante le difficoltà del momento sociopolitico, è riuscita a raggiungere gli obiettivi indicati dagli organismi statutari e fissati precedentemente nel Congresso Nazionale.
DA MANDATO
alla Segreteria Nazionale, a proseguire il confronto con l’Amministrazione affinché siano recepite, nello schema del riordino, le rivendicazioni dei poliziotti rappresentate dal SIULP. In particolare, l’eliminazione delle sperequazioni oggi esistenti; il riallineamento con le altre Forze di Polizia nel rispetto del principio dell’equiordinazione, favorendo meccanismi di progressione, dei ruoli e delle qualifiche del personale della Polizia di Stato già in servizio riducendo gli anni di permanenza nelle singole qualifiche, anche alla luce di quanto previsto dal nuovo sistema previdenziale contributivo. Tutto ciò quale conditio si ne qua non per favorire l’efficienza organizzativa degli uffici e del servizio.
DELIBERA
pertanto, di dare pieno mandato alla Segreteria Nazionale rispetto a tutte le azioni che riterrà indispensabili e che vorrà intraprendere per la realizzazione di quanto sopra, a cominciare dal vigilare sui lavori per la definitiva approvazione della proroga alla delega da parte del Parlamento. Parimenti, invita la Segreteria Nazionale a vigilare sull’iter, preannunciato dal Governo, relativo al reperimento delle necessarie risorse economiche che possano consentire gli spazi di manovra sul disegno di riordino, anche rispetto al vigente assetto ordinamentale e quello relativo ai parametri economici, in modo da disegnare un riordino che sia efficace e soddisfacente per i poliziotti.
In merito, da mandato alla Segreteria di attivare tutte le iniziative per l’eventuale mobilitazione generale della categoria, con il coinvolgimento anche dei cittadini, qualora l’Amministrazione non approdi ad un progetto condivisibile, ovvero il Governo non reperisca le necessarie risorse economiche.
SOLLECITA
il pieno coinvolgimento delle strutture territoriali per attivare un confronto con i Colleghi al fine di coinvolgerli sulle scelte strategiche e raccogliere le aspettative degli stessi in merito al riordino, auspicando la presenza della Segreteria Nazionale a tutti momenti di confronto con gli iscritti affinché il risultato che sarà raggiunto possa godere del massimo consenso possibile.
RITENUTO
ampiamente superato il carattere di emergenzialità del fenomeno immigratorio, considerata anche la gravità ormai cronica dello stato in cui versano tutte le articolazioni della Polizia di Stato per effetto del blocco del turn over e dei tagli operati negli ultimi anni dai governi precedenti, considera urgente la necessità di chiedere l’immediata apertura di un tavolo di confronto, per la competenza diretta e indiretta che grava sugli uffici della Polizia di Stato, per discutere di un piano di gestione che veda impegnato: il Governo nell’elaborazione di un progetto strutturato di accoglienza; il Ministro dell’Interno nella vigilanza sull’attuazione dei servizi affinché i poliziotti non siano i soli ad affrontare il carico di lavoro che ne consegue; il Capo della Polizia – Direttore Generale della P.S., nell’ottica della centralità del Dipartimento della P.S. rispetto al coordinamento di tutte le Forze di polizia affinché in tutte le operazioni connesse alla gestione di questo fenomeno, a partire dalla identificazione e accompagnamento degli immigrati nei vari siti individuati, assicuri una equa distribuzione tra le forze di Polizia dei servizi da espletare, nel pieno rispetto del principio di coordinamento e non sovrapposizione delle funzioni come previsto dalla Legge 121/81.
RIBADISCE
relativamente alla questione riguardante l’accorpamento ai Carabinieri del Corpo Forestale dello Stato che, l’attuale bozza di provvedimento, oltre ad essere una scelta infelice, travalica i limiti imposti dalla stessa legge delega relativamente all’unitarietà delle funzioni e alla non sovrapposizione delle stesse e presenta ancora troppe criticità e ombre nonché il pericolo di una grave deriva tendente alla militarizzazione della funzione di polizia, con grave limitazione della libertà dei cittadini e degli appartenenti al Corpo Forestale dello Stato dei diritti costituzionalmente garantiti dalla nostra carta costituzionale.
APPROVATO ALL’UNANIMITA’