MIGRANTI: SIULP cordoglio per la morte di Turra. Non rendiamo vano il suo sacrificio.

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    Esprimo, a nome mio personale e di tutto il SIULP, profondo cordoglio oltre che vicinanza alla famiglia di Diego Turra, poliziotto esemplare deceduto ieri durante il servizio. Ringrazio, per la vicinanza e la sensibilità, il Presidente della Repubblica Mattarella e il premier Matteo Renzi che hanno fatto sentire intorno a Turrra, alla sua famiglia e all’intera Polizia di Stato la vicinanza e la riconoscenza delle Istituzioni.

    Lo afferma in una nota il Segretario Generale del SIULP Felice Romano che lancia anche un appello. La morte di Turra durante i servizi di ordine pubblico a Ventimiglia non deve essere vana e il suo sacrificio deve indurci ad una riflessione indispensabile e non rinviabile rispetto al fenomeno dell’immigrazione.

    Ci troviamo di fronte a un fenomeno epocale di carattere sociale. Ad oggi l’Europa l’unica risposta che è stata in grado di dare è stata quella dell’intervento di polizia. Così facendo, di fatto, ha condotto un problema sociale e politico in un alveo di polizia, sebbene questo con l’azione di polizia poco o nulla c’entra.

    Il secondo aspetto riguarda il modello organizzativo di intervento. A Ventimiglia sono 18 mesi che insistono situazioni come quelle che ieri hanno consentito ai soliti professionisti del disordine di fare insorgere i tafferugli durante i quali il collega Diego Turra è deceduto.

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    Dopo 18 mesi è possibile che si continui a parlare di emergenza? Da tempo il SIULP invoca una strategia strutturale in grado di affrontare quella che oramai non è più un’emergenza ma una straordinaria, precaria ordinarietà.

    Per questo, conclude Romano, sono certo, conoscendo il prefetto Gabrielli, che il Dipartimento pianificherà un modello organizzativo non più improntato sull’emergenza ma capace di affrontare questa straordinaria quotidianità partendo, ad esempio, dalla costituzione di un nucleo fisso che stazioni a Ventimiglia e che sia dedicato a quella situazione. Perché solo attraverso l’assunzione della consapevolezza che quanto accaduto ieri a Ventimiglia non è più un’emergenza, forse così non renderemo vano il sacrificio di Diego Turra.

    Roma, 7 agosto 2016

    Lanci di agenzia

    Ventimiglia: Siulp, morte agente non sia vana
    (ANSA) – ROMA, 7 AGO – «La morte di Diego Turra non deve essere vana e il suo sacrificio deve indurci ad una riflessione indispensabile e non rinviabile rispetto al fenomeno dell’immigrazione». Lo afferma il segretario del Siulp Felice Romano esprimendo vicinanza e cordoglio alla famiglia dell’agente di polizia morto d’infarto a Ventimiglia.
    «Ci troviamo di fronte a un fenomeno epocale di carattere sociale e ad oggi l’unica risposta che è stata in grado di dare l’Europa è stata quella dell’intervento di polizia, portando un problema sociale e politico in un alveo di polizia». Inoltre, sono ormai mesi che a Ventimiglia la tensione è alta.
    «È possibile che si continui a parlare di emergenza? – sottolinea Romano – Da tempo il Siulp invoca una strategia strutturale in grado di affrontare quella che oramai non è più un’emergenza ma una straordinaria, precaria ordinarietà. Per questo – conclude – sono certo che il Dipartimento pianificherà un modello organizzativo non più improntato sull’emergenza ma capace di affrontare questa quotidianità partendo, ad esempio, dalla costituzione di un nucleo fisso a Ventimiglia e che sia dedicato a quella situazione»
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