Riportiamo il testo della lettera inviata lo scorso 22 febbraio al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte e ai ministri per la Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno, dell’Interno Matteo Salvini, della Giustizia Alfonso Bonafede e dell’Economia e delle Finanze Giovanni Tria
Signor Presidente,
Signori Ministri,
ciascuna delle organizzazioni firmatarie della presente, che rappresentano un’ampia maggioranza degli operatori della Polizia di Stato e della Polizia Penitenziaria, ha avuto modo, nei mesi scorsi, di sollecitare la convocazione del tavolo finalizzato al perfezionamento delle procedure avviate con l’accordo sindacale relativo al triennio economico e normativo 2016 – 2018. Questo in quanto con la sigla dell’intesa recepita nel D.P.R. 39/2018 era stato raggiunto l’accordo sulla sola parte economica, e segnatamente sull’attribuzione degli aumenti stipendiali tabellari e su una piccola parte normativa atteso che il governo aveva assunto formale impegno ad un successivo momento di confronto, da convocare nel più breve tempo possibile, destinato a cristallizzare l’articolato normativo.
Orbene, a distanza di oltre un anno dalla firma del contratto, ricordato che per effetto del blocco dei contratti del Pubblico Impiego l’ultimo aggiornamento normativo risale al lontano 2009, riteniamo indifferibile l’avvio del percorso per il consolidamento della coda contrattuale. Constatato infatti che le risorse sino ad ora appostate per il triennio contrattuale 2019 – 2021 corrispondono ad un aumento medio lordo pro capite pari a circa 18 euro netti, e che quindi basteranno appena per la copertura dell’indennità di vacanza contrattuale, l’apertura della trattativa per il nuovo contratto relativo al triennio 2019-2021 non è al momento immaginabile senza ulteriori stanziamenti di risorse aggiuntive e ciò con maggiore allungamento dei tempi per la tutela dei diritti normativi che non hanno costi aggiuntivi
Pertanto, in attesa che si reperiscano ulteriori stanziamenti per poter avviare un confronto sul nuovo contratto di lavoro, l’inerzia qui rappresentata, che lascia irrisolte innumerevoli problematiche, sta arrecando danni irreparabili agli interessi del personale e alla stessa funzionalità delle Amministrazioni.
Può essere qui emblematicamente segnalata, senza alcuna pretesa di esaustività, la mancata attuazione di fondamentali istituti per il sostegno della genitorialità, regolarmente già riconosciuti a tutto il resto del pubblico impiego, come i profili relativi alla tutela della salute e dei rischi professionali in genere. Tutto questo a tacere della paradossale situazione nella quale si vengono a trovare gli appartenenti alla neo istituita area negoziale dirigenziale, per i quali il nuovo inquadramento, in assenza di un confronto che porti alla definizione del primo contratto di lavoro, sta comportando una significativa sperequazione economica anche sulla parte retributiva.
Nel sottolineare la centralità e il valore assoluto che la risorsa umana rappresenta in queste Amministrazioni per il raggiungimento della mission istituzionale, ci pare dunque che i lavoratori di questo nevralgico settore, che assicurano con la loro diuturna dedizione un presidio di stabilità a garanzia della tenuta delle Istituzioni repubblicane, ed ai quali l’opinione pubblica tributa lusinghiere attestazioni di stima, meritino un concreto impegno da parte dell’Esecutivo che possa rimuovere le insopportabili criticità provocate dal perdurare delle segnalate sperequazioni.
Pertanto siamo a richiedere, con la presente, l’apertura immediata del tavolo contrattuale per la definizione della coda normativa relativa all’accordo dello scorso anno, nonché quello della nuova area dirigenziale in modo da far cessare le ingiuste e perduranti sperequazioni che si stanno consumando ai danni delle donne e degli uomini in uniforme.
Parallelamente, e non per ultimo, sollecitiamo anche la prosecuzione e la conclusione del confronto in relazione all’ipotesi di decreto legislativo per le disposizioni integrative in materia di revisione dei ruoli del personale delle Forze di Polizia nonché correttive del decreto legislativo 29 maggio 2017, n. 95, con l’auspicio di poter addivenire alla promulgazione del testo definitivo entro il mese di giugno prossimo, così da consentire eventuali e successivi correttivi formali entro i tempi di esercizio della delega.
In attesa di un cortese riscontro si inviano cordiali saluti.