In data odierna, alla presenza del Sottosegretario all’Interno On. Molteni, del Vice Capo con delega al Coordinamento Guidi, dei Direttori Centrali delle Risorse Umane (Scandone), delle Specialità (Forgione), delle Frontiere (Bontempi) e degli Istituti di Istruzione (Pellizzari), nonché del Direttore del Servizio Agenti, Assistenti e Sovrintendenti (Terribile), si è tenuto l’incontro per la presentazione del piano delle assegnazioni e dei trasferimenti per il periodo che va dal prossimo mese di luglio, al mese di aprile 2020.
In continuità con la positiva esperienza del 2017 l’Amministrazione ha predisposto un progetto cadenzato in concomitanza con l’uscita dagli Istituti di Istruzione dei nuovi Allievi Agenti, quindi in tre diverse tornate, rispettivamente calendarizzate nel mese di luglio, nel mese di dicembre e, da ultimo, per l’appunto, nel mese di aprile 2020.
Grazie all’incremento dell’organico apportato da questi 2988 nuovi operatori verranno rinforzate prevalentemente le Questure, che saranno destinatarie all’incirca dal 70% dei complessivi rinforzi. Alle specialità toccheranno poi in sorte le residue risorse.
L’Amministrazione ha confermato di voler proseguire nell’associare una percentuale prossima al 30% di neo assegnati, specificando che tale aliquota è in aggiunta ai numeri che sarebbero toccati nella ripartizione a quelle sedi, al personale trasferito in sedi con età media particolarmente elevata, al fine di consentire un graduale ringiovanimento.
Sono state altresì anticipate, come richiesto dal SIULP nelle precedenti riunioni in particolare per l’individuazione del job proling per alcune specialità, una serie di novità che andranno ad incidere sulla mobilità del personale, rendendola più trasparente. Tra le varie quella di disciplinare con una specifica graduatoria i trasferimenti degli “specialisti”, quali cinofili, artificieri, ecc., in modo da svincolarli dalle attuali farraginose e penalizzanti procedure; la introduzione di una specifica scheda ad autocompilazione inerenti le specifiche professionalità per quanti chiederanno di essere trasferiti alla Polizia Postale, dichiarazioni che verranno poi ovviamente sottoposte a verifica da parte dell’Amministrazione in sede di colloquio valutativo per la selezione e la valorizzazione di professionalità e competenze; la priorità, in deroga alla graduatoria assoluta, per l’assegnazione agli Istituti di Istruzione, a chi dispone di competenze in ambito formativo con la predisposizione di una graduatoria ad hoc per quanti possiedono queste professionalità; la revisione dell’art. 44 DPR 785/1982 che, nella sua attuale formulazione, essendo sottratto ad un controllo a livello centrale, provoca non di rado distorsioni nelle dinamiche della mobilità, oggi rimesse in ultima istanza alla mera discrezionalità del Dirigente territoriale con potestà in materia.
È stato, infine, annunciato che come richiesto dal SIULP, già a partire dalle prossime assegnazioni degli Agenti in Prova, oltre a comunicare quali sono le sedi di servizio disponibili tra le quali poter scegliere, verrà fornita anche la precisa indicazione sia degli uffici che del numero di posti presso ciascuno di essi che dovranno essere assegnati. In ogni caso è stato garantito che nessun nuovo Agente verrà assegnato ai Reparti Mobili, e per l’effetto la lista di attesa per questi ambiti uffici verrà scorsa più rapidamente.
Il Siulp, nel corso del suo intervento, ha espresso particolare apprezzamento per lo sforzo compiuto dall’esecutivo, che ha assicurato la copertura degli stanziamenti per garantire un graduale aumento degli organici superiore al turn over. Ed ha parimenti espresso un plauso per l’impegno profuso sia dalla Direzione Centrale delle Risorse Umane che da quella degli Istituti di Istruzione che, nonostante il massivo carico di lavoro derivante dalle incombenze delle numerose procedure concorsuali in atto, hanno dato prova di disporre di non comune capacità gestionale. In tal senso ha richiamato l’attenzione dell’Amministrazione verso gli Uffici Concorsi delle questure che oggi, al pari delle Risorse Umane e degli Istituti di Istruzione, sono particolarmente gravati da un enorme carico di lavoro e a loro andrebbe dedicata una attenta valutazione per aumentare le unità assegnate.
Nel merito del Piano dei rinforzi, nel complesso valutato positivamente, sono state comunque svolte alcune osservazioni. In primo luogo è stato segnalato come alcune realtà, per effetto di sconvolgimenti negli scenari geo-politici, siano state improvvisamente sottoposte ad una pressione impossibile da gestire con risorse parametrate in ragione di ben diversi contesti di riferimento. Sono stati emblematicamente segnalati i casi degli uffici di Frontiera terrestre del fronte settentrionale, interessati dai consistenti flussi migratori provenienti dai Balcani, che sono divenuti la via privilegiata di accesso alle frontiere comunitarie in conseguenza del sostanziale blocco delle rotte marittime nel Mediterraneo meridionale. Ed è stato per questo chiesto di ricalibrare le previste assegnazioni attingendo dal fondo di riserva di circa un centinaio di rinforzi che, per l’appunto, è stato con oculata scelta immaginato proprio per fronteggiare situazioni quali quelle in discorso.
Un ragionamento a parte è stato dedicato poi alla controversa questione delle assegnazioni di neo assunti in sedi di servizio per raggiungere le quali sono richiesti tempi di permanenza decisamente rilevanti. Il Siulp, così come del resto tutte le altre rappresentanze presenti, ha manifestato notevoli perplessità per un sistema che penalizza notevolmente colleghi che da anni attendono di potersi ricongiungere ai propri cari e che, ad ogni buon conto, dati i numeri in discussione, non sembra essere in grado di perseguire l’obbiettivo di ridurre in modo percepibile l’età media del personale.
Di conseguenza, proprio perché, come detto, l’innesto di poche unità di colleghi più giovani nelle province caratterizzate dalla presenza di poliziotti con età media più elevata non restituisce un’apprezzabile riduzione della stessa età media, e che detta operazione, oltretutto, penalizza i colleghi che da anni attendono l’agognato trasferimento verso quelle sedi, ha manifestato l’urgenza di eliminare tale prassi e comunque. Nelle more, di azzerare il periodo minimo per poter inoltrare domanda di mobilità oltre a continuare ad assegnare queste unità in esubero al numero che sarebbero state assegnate in queste sedi. Diversamente, al SIULP non resterà che esprimere la propria contrarietà.
Riguardo al rilievo posto, l’Amministrazione ha invero spiegato che la percentuale di neo Agenti è, in realtà, prevista in aggiunta ai rinforzi che dovrebbero essere destinati a quelle sedi secondo i criteri di ripartizione stabiliti. In altri termini i neo assegnati non sottrarrebbero alcun posto ai colleghi in attesa di trasferimento.
Piuttosto la necessità risiederebbe nel fatto che i frequentatori dei corsi, al termine della fase formativa non possono essere assegnati nelle regioni di provenienze e in quelle ad esse confinanti, per cui verrebbero destinati (in aggiunta alla ordinaria previsione) alle sedi più penalizzate sotto l’aspetto anagrafico dei colleghi dove, prevedibilmente, non rimarrebbero a lungo proprio perché cercherebbero di avvicinarsi ai luoghi di origine.
Su questo il Siulp si è riservato di svolgere opportuni approfondimenti, anche perché, quantomeno prima facie, la spiegazione offerta non è sembrata tale da rimuovere i dubbi sull’efficacia del metodo.
Ha piuttosto ribadito come, considerati i prossimi consistenti accessi alla quiescenza, con punte anche di 6000 pensionamenti l’anno previste per il 2022 e 2023, sia necessario accelerare le procedure di assunzione, anche attraverso una semplificazione dei percorsi concorsuali modellata sul sistema di arruolamento degli Agenti Ausiliari. Una proposta rispetto alla quale il Sottosegretario Molteni ha dimostrato un significativo interesse, annunciando peraltro che, proprio con riferimento alla progressiva reintegrazione degli organici, già il prossimo 4 giugno dovrebbe essere pubblicato un nuovo bando per l’assunzione di 1515 Allievi Agenti riservato ai volontari in ferma prefissata di un anno (VFP1) e di quattro anni (VFP4).