Direttivo Nazionale – documento finale 13-14 settembre 2018

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Il Direttivo Nazionale riunito a Roma il 13 e 14 settembre
2018
Approva
la Relazione del Segretario Generale e lo ringrazia per l’augurio di buon lavoro formulato all’assise, in particolare ai neo componenti eletti nell’ultimo Congresso Nazionale nonché ai rappresentanti del SIULP Dirigenti-Funzionari e Siulp Pensionati. Si associa alle parole di cordoglio espresse nel ricordo di Giorgio Innocenzi, già Segretario della Consap, scomparso prematuramente nei giorni scorsi e alla cui memoria, insieme a quella delle vittime della tragedia di Genova di cui oggi ricorre il trigesimo, il Direttivo ha osservato un minuto di silenzio;
Approva
all’unanimità il bilancio consuntivo per l’anno 2017 e quello preventivo per l’anno 2018;
Condivide
la necessità di continuare l’azione politico-sindacale finalizzata ad elevare il valore della rappresentanza sindacale del Comparto Sicurezza, esaltandone la reale funzione di tutela dei diritti dei lavoratori della Polizia di Stato, cosi contribuendo da protagonisti alla realizzazione di un sistema che ponga sempre più al centro della sua azione le richieste di tutela dei poliziotti e dei cittadini che pervengono dai territori. Contestualmente, osserva con preoccupazione il continuo trasformismo del mondo sindacale, che appare sempre più assoggettato a logiche esterne o individualistiche ed estranee ai valori fondanti del sindacalismo di polizia, nato e ispirato dal modello confederale che è patrimonio del Siulp, vero baluardo della dignità dei poliziotti ed estremo difensore della Legge 121/81, prototipo di un sistema democratico che pone al centro il ruolo della Polizia di Stato nella sua funzione di Autorità nazionale e locale di pubblica sicurezza. Per questo incarica la Segreteria Nazionale, al fine di tutelare ed esaltare il ruolo nobile del Sindacato, di porre argine a questi inquietanti fenomeni che ingenerano confusione e perdita di fiducia da parte dei colleghi nell’istituto del Sindacato, valutando tutti i percorsi di ampliamento della reale rappresentatività, anche attraverso la costituzione di soggetti federativi, ispirati ai valori confederali, al fine di rafforzare il modello confederale del Siulp;
Da mandato
alla Segreteria Nazionale per sollecitare la riapertura immediata del tavolo contrattuale per quanto riguarda la parte normativa, oltre che avviare un serrato confronto con la parte pubblica per individuare le modalità di collocamento delle risorse residuali per gli istituti normativi (circa 150 milioni di euro), ritenendo che le stesse debbano essere destinate a premiare principalmente l’operatività dei poliziotti, in particolare per compensare il disagio dei lavoratori impegnati nei servizi di controllo del territorio nella sua più ampia accezione, comprese le articolazioni delle sale operative.
Unitamente a tali istituti, bisognerà perseguire la valorizzazione della reale rappresentatività, una nuova modalità delle forme di partecipazione come le Commissioni contrattuali e quelle previste dalla legge 121/81 ridisegnando un quadro di pariteticità tra le parti, oggi arbitrariamente relegato ad un ruolo meramente notarile.
In ultimo, ma non meno importante, vanno riviste le procedure e i tempi, fissandoli in modo preciso, degli istituti a tutela di particolari situazioni quali la L. 104, l’art. 42 bis e più in generale i criteri che presiedono alla mobilità esterna e soprattutto a quella interna;
Conferma
la validità di tutti gli strumenti non letali volti a tutelare la vita e a garantire l’incolumità degli operatori, come nel caso del Taser, da sempre invocato dal Siulp quale mezzo di difesa e, soprattutto, quale deterrente per quelle condotte offensive e violente sempre più diffuse nei confronti delle Forze dell’Ordine. A tal proposito rilancia la necessità già deliberata all’ottavo Congresso di sollecitare un percorso legislativo che preveda un inasprimento delle pene edittali, a partire da quelle minime, per chi commette violenza nei confronti degli operatori di polizia e di tutte helping professions. Altresì, incarica la Segreteria Nazionale di intervenire presso il Dipartimento affinché si arrivi, entro il termine della fase sperimentale del Taser, ad una semplificazione delle linee guida per il suo uso, mostratesi al momento di difficile applicazione per chi opera in strada; Apprezza
quanto fatto ad oggi dal Parlamento, in modo trasversale, per la realizzazione del riordino delle carriere attraverso lo stanziamento di un miliardo di euro, per giunta in un momento non particolarmente felice sotto il profilo economico del Paese. Allo stesso modo, ritiene che gli obbiettivi raggiunti non siano ancora conformi a quanto occorre al processo di riforma dell’apparato sicurezza e a quanto rivendicato dal Siulp, che prevedeva uno stanziamento di almeno un miliardo e duecento milioni di euro per una piena attuazione di quel riordino delle carriere agognato da tempo.
Riordino, che se attuato con i correttivi richiesti è in grado di dare risposte sia alle aspettative dei lavoratori del Comparto sia al necessario efficientamento del sistema sicurezza.
Per questo, sottolineando il rischio che la mancata approvazione dei correttivi vanificherebbe il lavoro svolto con gravi conseguenze sull’operatività della funzione di polizia, preso atto delle criticità emerse in fase di prima applicazione, da mandato alla Segreteria Nazionale di persistere nella costante opera di interlocuzione con il Governo, finalizzata alla realizzazione dei correttivi ai provvedimenti legislativi connessi al riordino. Nel valutare positivamente la sensibilità mostrata dalle Commissioni parlamentari in sede di audizioni delle OO.SS. del Comparto Sicurezza, ritiene pregiudiziale l’accoglimento delle richieste correttive formulate dal SIULP, a partire dallo slittamento della scadenza della delega per le modifiche dei D.L.vi 94 e 95 del 27 maggio 2017, al fine di garantire il principio di equa ordinazione con la compagine militare. In tal senso ritiene altresì di prioritaria importanza la riduzione, nella fase transitoria, dei tempi di permanenza nelle qualifiche, a cominciare da quelle di base.
Tutto questo sia per ammortizzare i disagi sotto il profilo economico, professionale e previdenziale, derivati dagli oltre 20 anni di ritardo nell’indizione dei concorsi interni per l’accesso alle qualifiche superiori, sia per scongiurare il rischio che nel medio termine si possa avere una strutturazione acefala della Polizia di Stato, con tutte le qualifiche apicali estinte, in particolare quelle nel ruolo Ispettori, che comporterebbe un corto circuito nella esplicazione della funzione di polizia.
Nelle more, sollecita la Segreteria Nazionale di farsi portavoce del disagio patito da molti colleghi in relazione ai ritardi delle procedure concorsuali stabilite dal decreto di riordino, attribuibili alle incertezze mostrate dall’Amministrazione nella valutazione dei titoli, che pone le condizioni di vanificare gli effetti positivi del processo di riordino.
In ultimo, ma non in ordine di importanza, si ritiene pregiudiziale l’acccoglimento della richiesta, presentata nei correttivi, del finanziamento del meccanismo decontributivo che ad oggi permette, ai colleghi con reddito non superiore ai 28.000 euro lordi, di colmare il gap tra i benefici parametrali del riordino e gli 80 euro netti percepiti nei precedenti anni in misura una tantum.
Qualora gli obiettivi prefissati non fossero raggiunti, sin da ora da mandato alla Segreteria Nazionale di porre in essere tutte le forme di protesta consentite, non per ultimo anche una campagna di sensibilizzazione dell’opinione pubblica rispetto ai mancati impegni assunti sia dall’Esecutivo che da esponenti autorevoli della maggioranza che lo sostiene;
Invita
La Segreteria Nazionale a vigilare sull’iter parlamentare che porterà alla stesura della legge di stabilità per l’anno 2019, all’interno della quale si potrà comprendere in concreto se gli impegni dell’attuale governo siano reali, a partire dal finanziamento del contratto di lavoro per il Comparto Sicurezza relativo al triennio 2019/2020/2021, sia per le misure volte ad incrementare gli organici delle Forze dell’Ordine. In tal senso prioritaria diviene la richiesta del Siulp, presentata nei correttivi, finalizzata ad introdurre procedure concorsuali semplificate, anche ricalcando il modello degli Agenti Ausiliari utilizzati in passato.
Considerate le sempre più pregnanti esigenze di sicurezza del Paese, si ritiene indispensabile l’assunzione delle 10.000 unità promesse dal governo, attraverso suoi autorevoli esponenti, in aggiunta a quelle previste per il turnover. In tale ambito rimarca la necessità che 5000 assunzioni dovranno essere garantite per la sola Polizia di Stato in più al trun over previsto al fine di colmare sia il disallineamento con gli organici dell’Arma dei Carabinieri, sia per arrestare il processo di chiusura indiscriminata di oltre270 uffici di polizia sul territorio.
In tal senso è prioritaria l’approvazione del provvedimento di un’assunzione urgente di 2.500 unità in aggiunta al turn over, anche utilizzando lo scorrimento della graduatoria del concorso già espletato per 1.148 Agenti, nonché per sanare la posizione delle poche decine di VFP risultati idonei ma non vincitori ai concorsi già espletati;
Auspica
che la bozza del Decreto Sicurezza, in discussione alle Camere, mantenga alcuni pilastri fondamentali oggi contenuti nella bozza presentata in ordine alle norme che disciplinano il pagamento delle indennità accessorie delle forze di polizia che eliminerebbero gli assurdi ritardi che caratterizzano il pagamento delle prestazioni di lavoro straordinario svolto dai lavoratori del Comparto che oggi, all’inizio di ogni anno, registrano uno stop nei pagamenti di almeno 3 / 4 mesi.
Nel contempo, considerato che ciò penalizzerebbe la sola Polizia di Stato rispetto a tutte le altre amministrazioni del Comparto Sicurezza e Difesa, stigmatizza la previsione di riduzione di tre posti da prefetto, nell’aliquota riservata alla Polizia di Stato, senza prevedere contestualmente, in relazione al principio di equi ordinazione, l’introduzione di tre posti da Dirigente Generale di livello B nell’organigramma della Polizia di Stato; Invita
La Segreteria Nazionale a proseguire quell’attività di stimolo nei confronti del Ministro dell’Interno, del Governo e delle Forze parlamentari rispetto ad una maggiore tutela non solo degli appartenenti alle Forze dell’ordine, ma di tutti lavoratori delle cosìddette helping professions e di tutte quelle altre categorie incaricate di assicurare i servizi pubblici o di pubblica utilità, negli ultimi tempi sempre più esposti a particolari rischi (ad esempio: autisti ed addetti al controllo dei titoli di viaggio su treni e mezzi pubblici, tassisti, medici, infermiri ecc.).
Non di meno si può più sottacere, davanti ai quotidiani episodi di violenza che si manifestano nei Pronto Soccorso sparsi sul territorio a scapito degli operatori sanitari e talvolta di inermi cittadini, che spesso devono essere fronteggiati da un solo poliziotto, la necessità di aumentare gli operatori assegnati agli uffici di polizia dislocati negli ospedali pubblici, al fine di garantire almeno la presenza di due poliziotti in modo da assicurare una sicurezza maggiore e non violare il precetto che i poliziotti non possono effettuare servizi isolati (la cronaca dei giorni precedenti ha evidenziato come in alcuni casi le violenze solo perpetrate al fine di sottrarre l’arma all’unico poliziotto presente).
Per questo si rimarca la necessità di un intervento del legislatore volto ad innalzare le pene edittali, a partire da quelle minime, per coloro che si rendono responsabili di tali violenze, in modo che possano scontare con certezza e immediatezza un periodo detentivo a seguito di condanna per la condotta tenuta.
Approvato all’unanimità
Roma 14 settembre 2018

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