Stamane si è tenuto il previsto incontro avente all’ordine del giorno la illustrazione del progetto di istituzione del CERT – cui spetterà il compito di intervenire in presenza di incidenti e/o attacchi informatici – e la futura istituzione della Direzione Centrale per la Sicurezza Cibernetica, che andrà ad assorbire le competenze oggi in capo al Servizio della Polizia Postale, assumendo al contempo una serie di ulteriori attribuzioni.
La delegazione dipartimentale, rappresentata dal Vice Capo della Polizia Vicario Prefetto De Iesu, dal Coordinatore della Struttura di Missione Prefetto Sgalla e dal Direttore del Servizio della Polizia Postale Dott.ssa Ciardi, ha esposto le tappe e le modalità del percorso che porterà a compimento il processo di revisione di questo strategico settore.
Da un punto di vista dell’organico il CERT sarà composto anche da personale di altri dipartimenti del Ministero dell’Interno. Sarà comunque diretto da un Dirigente Superiore della Polizia di Stato, che si avvarrà della collaborazione di un Primo Dirigente e di un Dirigente Tecnico, con circa 40 operatori della Polizia di Stato. Il personale verrà selezionato sulla base di specifiche competenze e, soprattutto, su base volontaria. Questo significa che non si attingerà all’attuale organico della Polizia Postale, a meno che qualche collega che vi presta servizio non chieda di essere assegnato al CERT.
In un primo momento la sede del CERT sarà in una delle due palazzine del Commissariato di Spinaceto. La scelta è dovuta al fatto che questo immobile, sostanzialmente non utilizzato, ha una superficie ottimale e, tra l’altro, è già dotato di infrastrutture tecniche – cablatura, pavimenti flottanti, pareti mobili che, con una spesa relativamente contenuta saranno agibili e fruibili entro breve termine. Nel medesimo contesto troverà sistemazione anche il CEVA, ufficio che avrà la funzione di valutare le caratteristiche tecnologiche del materiale informatico da utilizzare per le esigenze di tutti gli uffici del Dipartimento della P.S.
Per venire incontro alle note difficoltà incontrate per raggiungere la località di Spinaceto è stato assicurato che sarà messo a disposizione un servizio navetta.
In ordine poi all’istituzione della Direzione Centrale per la sicurezza cibernetica sono state fornite le prime coordinate di attuazione, ed è stato anticipato il futuro assetto di questa nuova articolazione.
La sede – che una volta ultimata, a regime, ospiterà anche CERT e CEVA – sarà realizzata recuperando la parte dello stabile di via Tommaso Campanella presso cui oggi insiste il Museo Storico della Polizia di Stato. Museo al quale non verrà sottratta alcuno spazio, in quanto in questo edificio, peraltro di proprietà demaniale, ci sono circa 3000 mq – che corrispondono alle esigenze previste – che sono inutilizzati. È stato chiarito che non era possibile ricavare spazi adeguati presso il Polo Tuscolano, in quanto già oggi gli uffici sono compressi in ambiti ampiamente inferiori alle effettive esigenze. Per la ristrutturazione e l’adeguamento del nuovo sito, i cui fondi sarebbero già stati appostati, occorreranno in ogni caso non meno di due anni e mezzo – tre.
Dal punto di vista ordinamentale l’istituenda Direzione Centrale dovrebbe essere retta da un Dirigente Generale, con una suddivisione in tre Servizi. Uno preposto alle generali incombenze gestionali, uno con proiezione operativa, con campo di azione nella generale tutela delle vittime di reati informatici e con una specifica attenzione alla tutela dei minori mentre nel terzo, per l’appunto, confluiranno il CERT ed il CEVA.
Il Siulp, che ha espresso in linea di principio apprezzamento per l’importante investimento in uno dei settori che diventeranno sempre più strategici nella protezione, prevenzione e repressione dei reati che si accompagnano all’evoluzione delle tecnologie informatiche, ha insistito affinché nella realizzazione del progetto sia dedicata una particolare attenzione alle esigenze del personale. Sia quanto alla selezione dei futuri componenti del CERT, sia, più in generale, per le esigenze connesse alla ricollocazione di quanti già oggi operano nel contesto del Servizio della Polizia Postale e che, a lavori ultimati, dovranno essere trasferiti nella nuova sede dalla parte opposta della conurbazione della Capitale.