Dal 2021 calano le tariffe delle sanzioni più gravi al codice della strada. Lo ha stabilito l’Istat rilevando il tasso negativo d’inflazione programmata.
Per la prima volta, l’Istat ha certificato che nel 2021 l’indice dei prezzi al consumo sarà negativo (-0,2%), salvo aggiustamenti di fine anno, come solitamente avviene in base alle rilevazioni dei prezzi. Il che significa che anche le tariffe che lo Stato chiede (multe, sanzioni, ecc. al codice della strada) dovranno essere ricommisurate.
Dal primo gennaio 2021, quindi, ci sarà un mini-sconto sulle sanzioni al codice della strada, ma solo per gli importi superiori a 250 euro. Mentre resteranno invariati gli importi per divieti di sosta (42 euro), mancato uso delle cinture di sicurezza (83), utilizzo del cellulare alla guida (165).
Le multe al codice della strada sono aggiornate ogni 2 anni in misura pari all’intera variazione, accertata dall’Istat, dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (media nazionale) verificatasi nei due anni precedenti.
E dall’entrata in vigore dell’attuale codice della strada (1 gennaio 1993) questo è il tredicesimo aggiornamento degli importi.
Al primo posto nella classifica dei maggiori aumenti biennali c’è quello stabilito dal decreto ministeriale del 22 dicembre 1998 con +21,2%, seguito dal decreto del 28 dicembre 1996, con un +17,5% che riguardava però l’indice dei prezzi al consumo di quattro anni e non di due.