INCREMENTI ORGANICI DELLA POLIZIA DI STATO (Nota prot. 555/V-RS/Area 1^ del 19/09/2022) – Osservazioni
Riportiamo la nota inviata all’Ufficio Relazioni Sindacali il 26 settembre dalla Segreteria Nazionale:
“Con la nota in rubrica indicata è stato trasmesso lo schema di decreto che, in adempimento alle disposizioni contenute nell’art. 1, comma 961 bis, lett. a), b) e c) e d) della L. 30.12.2021, n. 234, prevede incrementi di organico nei ruoli dirigenziali e nei ruoli dei Sovrintendenti e degli Agenti ed Assistenti.
Più nel dettaglio si discute, rispettivamente, dell’incremento graduale delle dotazioni organiche delle qualifiche di Dirigente Generale (3unità), di Primo Dirigente (28 unità), di Vice Questore e Vice Questore Aggiunto (39 unità).
Pacifico essendo che si discute di dare applicazione a norme di diritto positivo, riteniamo necessario introdurre l’ennesima severa critica al metodo seguito dall’Amministrazione. Chiariamo il senso della nostra affermazione.
Concedere alle organizzazioni sindacali un ruolo meramente formale, che si risolve in null’altro che una presa d’atto di percorsi già definiti in sede legislativa, rappresenta uno schema assolutamente non più accettabile. Il confronto dovrebbe infatti essere svolto a monte dell’elaborazione dei testi normativi, promuovendo il coinvolgimento delle rappresentanze del personale fin dal momento in cui vengono appostate le risorse aggiuntive destinate all’incremento degli organici, anche in considerazione del ruolo che il sindacato ha avuto nel reperire dette risorse. Così ponendo le premesse per un virtuoso contraddittorio funzionale ad una visione complessiva delle criticità dell’apparato.
Calando la nostra riflessione nel concreto, appare del tutto incomprensibile il presupposto sotteso al provvedimento di cui siamo oggi a discutere, che attinge a consistenti appostamenti andando ad accrescere solo l’organico del Ruolo dirigenziale e quello operativo di base, senza alcun riferimento alla maggiore sofferenza organica che, come noto, si registra nei ruoli intermedi, e segnatamente in quello degli Ispettori, alle prese con la ben nota drammatica carenza, soprattutto nelle qualifiche apicali. Il tutto con grave, gravissimo pregiudizio anche retributivo e previdenziale considerato che, una squilibrata alimentazione dei ruoli a scapito di quelli medio alti, si traduce in una minore crescita della retribuzione media. Valore, quest’ultimo, che è la base attraverso la quale si quantificano le risorse contrattuali, e quindi i benefici economici e previdenziali, per il personale.
Le medesime considerazioni possono essere svolte, beninteso, anche per le assunzioni ordinarie e straordinarie di nuovi Agenti, perché appunto, proprio per quanto precede, non si investe adeguatamente nel ripianamento della consistenza organica del ruolo degli Ispettori. Né ha trovato accoglimento la nostra accorata denuncia con la quale da tempo chiediamo di intervenire con una modifica ordinamentale che rimuova gli ostacoli all’indizione di concorsi interni per Vice Ispettore, essendo, sulla base dell’attuale disciplina, stabilito il vincolo del turn over con riserva del 50% dei posti resi disponibili ai concorsi pubblici, riserva ormai esaurita quasi del tutto.
Ci troviamo quindi di fronte ad una misura, quella dell’incremento delle qualifiche dirigenziali, evidentemente concordata tra i vertici del Dipartimento della P.S. e gli interlocutori dell’apparato legislativo, che interviene in un contesto rispetto al quale, pur essendo necessaria per dare piena attuazione al processo di riorganizzazione avviato a seguito del riordino delle carriere e del c.d. “atto unico ordinativo”, non ha minimamente tenuto in considerazione le gravi criticità che insistono sui ruoli intermedi e, più segnatamente nel ruolo degli ispettori.
Un approccio miope che non siamo più disponibili ad accettare, anche perché, è appena il caso di evidenziarlo, l’appostamento di finanziamenti aggiuntivi è, quasi sempre, il frutto di rivendicazioni sindacali. Ed è paradossale che siano escluse dalle dinamiche istituzionali che decidono poi come debba essere impiegato il frutto dei loro sforzi.
Approfittando allora dell’ulteriore pungolo rappresentato dall’emanando decreto che ci è stato sottoposto in bozza, riteniamo indifferibile un incontro, con la presenza delle massime istanze del Dipartimento, teso a far comprendere le ragioni di siffatte scelte e per ripristinare corrette e proficue relazioni sindacali in luogo degli attuali comportamenti autoreferenziali che tendono a relegare ad un ruolo meramente notarile la controparte sindacale”.