Felice Romano su Repubblica.it intervistato sull’intervento di Maroni da Fazio Maroni a “Vieni via con me”

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Tutti i sindacati di polizia critici sull’intervento di Maroni da Fazio
Critiche bipartisan dai rappresentanti delle organizzazioni. Non è piaciuta soprattutto la difesa della Lega da parte di un ministro che dovrebbe opporsi ai tagli alle forze dell’ordine
di ALBERTO CUSTODERO
 
Tutti i sindacati di polizia critici sull’intervento di Maroni da Fazio Maroni a “Vieni via con me”
 
Il ministro dell’Interno a Vieni via con me ha suscitato critiche bipartisan da parte dei sindacati di polizia. Per le associazioni sindacali, Roberto Maroni alla trasmissione di Fabio Fazio e Roberto Saviano non ha detto nulla di nuovo rispetto alla linea seguita in questi due anni di governo. In compenso, non è piaciuta la difesa d’ufficio della Lega Nord da parte del titolare del Viminale il quale, secondo i sindacati, avrebbe dovuto difendere con la stessa veemenza, in qualità di ministro, le forze dell’ordine dai tagli del governo. Ecco i commenti dei segretari dei principali sindacati di polizia di entrambi gli orientamenti politici raccolte a caldo, subito dopo l’intervento di Maroni alla trasmissione di RaiTre.
 
Felice Romano, segretario generale Siulp. “Rispetto alle roboanti premesse sullo scontro Saviano-Maroni, ho preso atto con molto piacere che il ministro ha rispettato il suo ruolo istituzionale. Ho preso atto altresì della foga con la quale ha difeso il suo partito da quelle che riteneva accuse infondate. Quando ha parlato della vittoria dello Stato, però, mi sarei aspettato che con la stessa fermezza con la quale ha difeso la Lega avesse difeso anche le forze dell’ordine dai tagli disastrosi e devastanti che questo governo sta facendo. Al di là della presunta panacea del Fondo unico giustizia, la realtà è che l’esecutivo è impegnato nel ridurre risorse alle polizie e quindi alla sicurezza del Paese. Stiano tranquilli però sia Maroni sia il ministro della Giustizia Alfano, perché i poliziotti, che il governo cada o no, continueranno ad arrestare i latitanti e i mafiosi fino a quando avranno almeno in tasca quei quattro soldi dello stipendio con il quale fino a oggi hanno anticipato la benzina e gli alberghi per poter catturare quei latitanti di cui ora tutti si vantano. Stiano tranquilli, perché, nonostante l’andazzo del governo, sembra che lo stipendio non sia ancora stato messo in discussione”.

 

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