Il Ministero della Salute ha diramato la circolare n. 26748 dell’8 settembre 2023, contenente nuove raccomandazioni in merito ai casi nei quali è opportuno procedere all’approfondimento diagnostico per SARS-CoV-2, per gestire, circoscrivere e isolare i contagi in aree particolarmente vulnerabili, come gli ospedali, alla luce dell’attuale andamento clinico-epidemiologico, alla luce delle indicazioni contenute nei documenti nazionali e internazionali.
La nuova circolare della direzione Prevenzione disciplina l’esecuzione dei tamponi all’arrivo in ospedale, nei pronto soccorso, nelle Rsa e nelle strutture sanitarie.
L’obiettivo è quello di proteggere la categoria di persone fragili ricoverate e semplificare la diagnosi nel caso di sintomi sospetti nella stagione delle malattie respiratorie.
In caso di accesso in Pronto Soccorso o nelle strutture sanitarie per un ricovero, i pazienti che non presentano sintomi compatibili con Covid-19 al triage non dovranno fare i test. Al contrario, il test è indicato per pazienti che presentano sintomi compatibili con Covid-19.
Laddove possibile, è opportuno attivare/mantenere un percorso più ampio di sorveglianza epidemiologica con la ricerca di altri virus, quali ad esempio: virus influenzali A e B, VRS, Adenovirus, Bocavirus, Coronavirus umani diversi da SARS-CoV-2, Metapneumovirus, virus Parainfluenzali, Rhinovirus, Enterovirus.
Per i pazienti che all’anamnesi dichiarano di aver avuto contatti stretti con un caso confermato Covid, con esposizione negli ultimi 5 giorni, è indicata l’effettuazione di test diagnostici per Sars-CoV-2.
Lo stesso dicasi per i pazienti asintomatici che devono effettuare ricovero o un trasferimento in setting assistenziali ad alto rischio (es. reparti nei quali sono presenti pazienti immunocompromessi e fragili, strutture protette, RSA, etc.).
Agli ospiti che devono accedere a Rsa e strutture sociosanitarie in cui siano presenti persone fragili a rischio per età o patologie concomitanti, è indicata l’effettuazione di test anti-Covid.
Sempre allo scopo di contenere i contagi, i visitatori/accompagnatori che presentano sintomi compatibili con Covid-19 “devono evitare di accedere alle succitate strutture”.
Quanto agli operatori addetti all’assistenza sanitaria e sociosanitaria che presentano sintomi analoghi, “devono evitare di accedere in setting assistenziali, sia di degenza che ambulatoriali, dove sono presenti pazienti immunocompromessi e fragili, secondo le modalità e le procedure adottate dalle direzioni delle strutture”, conclude la circolare.