La legge di bilancio 2021 oltre a prorogare il beneficio anche per le spese 2021, ha altresì innalzato il limite massimo di spesa su cui applicare la detrazione, passando dai precedenti 10.000 euro a 16.000 euro.
Il bonus spetta con riferimento all’acquisto di mobili nuovi e di grandi elettrodomestici nuovi.
Per quanto riguarda i mobili, danno diritto al beneficio fiscale, ad esempio l’acquisto di letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi, apparecchi di illuminazione.
Riguardo gli elettrodomestici danno diritto al bonus, ad esempio, l’acquisto di frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavasciuga e asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi per la cottura, stufe elettriche, forni a microonde, piastre riscaldanti elettriche, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento.
Deve trattarsi di apparecchi di classe energetica non inferiore alla A+ (A o superiore per i forni e lavasciuga), come rilevabile dall’etichetta energetica. L’acquisto è comunque agevolato per gli elettrodomestici privi di etichetta, a condizione che per essi non ne sia stato ancora previsto l’obbligo.
Tra le spese detraibili nel bonus rientrano anche quelle di trasporto e montaggio dei citati beni. Tuttavia, è necessario che anche queste spese siano pagate con le stesse modalità previste per il bene oggetto dell’acquisto.
A tal proposito, ricordiamo, che tra le condizioni necessarie per godere del bonus mobili e grandi elettrodomestici, è richiesto che il pagamento della spesa sia fatto con bonifico (anche ordinario e, quindi, non “parlante”) oppure con carta di credito o debito. Non sono ammessi pagamenti in contanti o con assegni.
La detrazione è ammessa anche in caso di finanziamento a rate, purché la società finanziaria paghi le spese al venditore con una delle citate modalità.
Pertanto, se si vuole far rientrare anche le spese di trasporto e montaggio tra quelle detraibili in ambito bonus mobili e grandi elettrodomestici è necessario che anche il pagamento di tali oneri risulti eseguito con una delle modalità elencate.
Per quanto riguarda gli elettrodomestici, il bonus mobili include quelli a più alta efficienza energetica, ovvero quelli che consumano meno e per evitare la possibilità che le nuove etichette per gli elettrodomestici incidano sulla possibilità di ottenere il bonus mobili 2021, conviene fare attenzione negli acquisti.
La Commissione Europea ha imposto agli Stati membri l’approvazione di nuove regole che tengano conto del progresso tecnologico. In altre parole il concetto di “consumi ridotti” per un elettrodomestico, così come per qualsiasi altro dispositivo tecnologico, è relativo perché dipende dalla media dei prodotto competitor sul mercato e dai traguardi raggiunti dalla tecnologia in quel settore specifico.
Oggi la classificazione degli elettrodomestici arriva fino alle classi A+, A++ e A+++.
In queste categorie di consumo rientrano i prodotti top di gamma. Con le nuove regole si intende garantire una maggiore trasparenza negli acquisti. Capire quanto consuma un elettrodomestico dovrebbe diventare più facile. Un aspetto importante visto che, stando ad una ricerca di Eurobarometro, il 79% dei consumatori ci fa caso al momento dell’acquisto. Molte volte il prezzo di una lavatrice o di un altro elettrodomestico più basso, dipende proprio da una classe energetica meno efficiente. Significa che nel lungo termine la convenienza economica potrebbe venire meno perché ogni volta che il dispositivo è in uso consuma di più.
Si paga quindi sulla bolletta della luce. E’ anche vero che, ormai, quasi tutti gli elettrodomestici nuovi in vendita rientrano in una delle tre classi energetiche più alte. Quelli di fascia G o E sono praticamente fuori produzione (si trovano solo nel mercato dell’usato).
Le nuove etichette degli elettrodomestici: cosa cambia da marzo 2021
Secondo le nuove regole, un elettrodomestico (vale per tutti tranne per l’illuminazione per cui le nuove etichette saranno in vigore dal 1° settembre 2021)
la Classe A+++ si chiamerà categoria C (a parità di efficienza energetica). E’ concesso un periodo di 2 settimane per rimpiazzare le vecchie etichette, salvo rare eccezioni (es. modelli di elettrodomestici fuori produzione).
Inoltre le etichette energetiche saranno dotate di codice QR, che servirà a fornire ai consumatori informazioni aggiuntive (non di tipo commerciale) sul prodotto stesso.
La detrazione è del 50 per cento e si ripartisce in 10 quote annuali di pari importo. Essa viene calcolata solamente sull’importo riferibile all’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici (fino ad un tetto massimo di 16 mila euro per il 2021).
La quota detraibile nella dichiarazione dei redditi sarà pari a 800 euro l’anno per 10 anni consecutivi.
Come si arriva ad ottenere un rimborso di 800 euro l’anno? Il calcolo di base è semplice: 8 mila euro corrispondono alla metà di 16 mila, spesa massima detraibile. In altre parole anche chi per arredare casa ne spenderà 20 o 30 mila, non potrà scaricare più dell’importo appena visto.
Questi, se c’è capienza fiscale, sono cumulabili con il bonus ristrutturazione (visto che il primo presuppone una manutenzione straordinaria quasi sempre coesisteranno).
Il bonus mobili non è riservato in esclusiva alla prima casa e si estende anche alle pertinenze. E’ dunque possibile recuperare parte della spesa per l’arredo della casa al mare. E’ però importante sapere che l’importo detraibile si riferisce alla singola unità immobiliare, incluse le pertinenze, o la parte comune dell’edificio oggetto dei lavori di ristrutturazione.
Il contribuente che esegue lavori di ristrutturazione su più unità immobiliari, pertanto, potrà accedere anche più volte al beneficio purché persistano gli altri requisiti previsti dalla normativa).
Non invece nel caso di unità immobiliare più relativa pertinenza. In pratica, se nella ristrutturazione è incluso il garage, per questo intervento spetta il bonus mobili una sola volta.
Ricordiamo, da ultimo, che il bonus mobili è escluso dalla cessione del credito (come anche il bonus verde). Soprattutto quando la capienza fiscale è limitata, quindi, potrebbe convenire cedere il bonus ristrutturazione o chiederne lo sconto in fattura. E’ vero infatti che i due bonus sono cumulabili ma sempre entro i limiti di capienza e la detrazione va scalata nella dichiarazione dei redditi degli anni successivi a quelli di maturazione quindi non può essere rinviata o rimandata etc. Diverso il caso della svista. Se ci si dimentica di inserire un bonus casa in dichiarazione, è possibile fare un’integrazione o chiedere un rimborso.