Calendario SIULP 2024

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Cari Colleghi,

nell’affrontare l’annuale appuntamento con il calendario del SIULP, riteniamo di rinnovare quell’approccio fiducioso e positivo che, sino ad oggi, ci ha permesso di affrontare nel migliore dei modi le sfide che il futuro ci ha riservato.

Il 2023 è stato un anno di transizione economica e sociale, con un bilancio che evidenzia ancora la situazione di un paese che naviga a vista tra mille incertezze, con manovre economiche che, tra molteplici difficoltà, ripropongono contenuti di revisione e tagli lineari della spesa dei ministeri con riflessi anche sul nostro comparto.

Il contesto internazionale, caratterizzato dai conflitti bellici in atto in Ucraina e Israele, ha esasperato una situazione già caratterizzata da un clima da guerra fredda e provocato una crisi energetica che ha accelerato un processo inflattivo che sta minando seriamente il potere d’acquisto delle nostre retribuzioni.

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L’esigenza di introdurre nuovi strumenti per favorire l’occupazione appare priorità irrinunciabile se si vuole favorire la ripresa della crescita economica del paese cui è indissolubilmente legata la possibilità di produrre quel valore aggiunto in mancanza della quale nessun paese al mondo può permettersi di retribuire i dipendenti pubblici e finanziare servizi essenziali quali scuola, sanità e sicurezza.

Il 2024 si presenta già carico di aspettative in ordine al rinnovo del contratto nazionale di categoria e alla rivisitazione di alcuni aspetti normativi del nostro rapporto d’impiego. Anche questa volta sapremo essere all’altezza della situazione seguendo, come sempre, la strada della ragionevolezza e della responsabilità, e usando tutta la nostra determinazione per conseguire il miglior risultato utile e possibile per la categoria in questo critico periodo della storia del nostro Paese.

Al di là di tutto, comunque, grazie al sostegno di voi colleghi, anche nel 2024 saremo il primo sindacato del Comparto, avendo visto rinnovato un consenso che conferma nel SIULP il modello di sindacato in cui si riconosce la stragrande maggioranza dei poliziotti.

Con questo calendario abbiamo voluto superare la prospettiva di offrire una semplice fotografia del presente e volgere lo sguardo verso un orizzonte più ampio con la consapevolezza che, partendo dalle lotte fatte per le conquiste di ieri, sapremo trovare le strategie per le incognite di oggi fiduciosi che è possibile guardare lontano e progettare ancora il domani.

Il contesto odierno, permeato d’incertezze, induce spesso a ripiegare sul passato, nell’erroneo convincimento che sia impossibile immaginare il futuro, o anche solo cercare di intuirne i tratti evolutivi. In realtà proprio nel caos che caratterizza i periodi di cambiamento si materializza il sedime di trasformazioni importanti, in molti casi positive, che impongono una attenzione nuova nei confronti dei cambiamenti più significativi.

Salutiamo questo nuovo anno in un momento in cui la nostra Istituzione ha iniziato un processo che condurrà a un rinnovamento dell’organico che riguarderà più della metà del personale attualmente in servizio

I numeri evidenziano già una carenza, per la sola Polizia di Stato, di oltre 11 mila unità e nell’intero comparto le vacanze si aggirano a circa 40mila unità. L’elevata età media prefigura un turn over che, attesi i pensionamenti nel breve e medio periodo, produrrà l’uscita di tanti colleghi appartenenti soprattutto a quei ruoli che costituiscono le colonne portanti dell’intera architettura funzionale delle risorse umane.

Non vi è solo la preoccupazione che possa disperdersi un prezioso know how professionale. Il vero problema per il SIULP è che con i colleghi in uscita possa perdersi la memoria storica e dissolversi un bagaglio di conoscenze e consapevolezze dei diritti che la categoria, grazie al sindacato, ha conquistato in quarant’anni di storia e battaglie condotte con grandi sacrifici da una intera generazione di quadri e militanti.

Ogni volta che si celebra la ricorrenza della nascita della Polizia di Stato e della riforma del 1981, occorre ricordare e riflettere sul fatto che i diritti di libertà non sono stati calati dall’alto ma sono il frutto di momenti di ribellione, lotte e riscatti che hanno segnato il processo di emancipazione di una categoria prima tenuta ai margini della vita pubblica. Ma, soprattutto, bisogna sempre ricordarsi che in tema dei diritti la difficoltà, spesso, non risiede nell’ottenerli ma quanto nel mantenerli.

Questo processo, infatti, non è stato sempre lineare. Ha conosciuto anche arretramenti, tentativi di confisca di diritti dati per acquisiti, contrattazioni concluse sulla base dei rapporti di forza e interessi contrapposti in cui si articolava la società del tempo.

Anche in piazza, quando si è reso necessario, siamo stati protagonisti, con cortei, assembramenti, comizi, e momenti di condivisione e affermazione di parole d’ordine in grado di costruire nel tempo quel patrimonio culturale che ancora oggi occorre difendere, tramandare e consolidare.

La storia insegna che la conquista dei diritti non deve mai essere data per scontata e che la loro stessa definizione dipende da condizioni sociali, culturali e politiche in continuo cambiamento.

Proprio per questo la loro difesa e il loro ampliamento dipendono dalla nostra capacità di trasferire costantemente questo patrimonio ideale alle giovani generazioni, poiché non esistono riforme o conquiste che possano avere un futuro se esse non sono partecipate e condivise con gli attori che dovranno viverle e interpretarle.

Ma l’importanza del cammino compiuto dal SIULP riguarda, altresì, il nuovo e più avanzato concetto di sicurezza che abbiamo contribuito a diffondere nella nostra società di democrazia avanzata. Una sicurezza a carattere sociale e non più intesa come mero mantenimento “manu militari” dell’ordine pubblico.

La sicurezza non è più, dunque, un costo del sistema immunitario ma diventa fattore di contesto e precondizione che accompagna lo sviluppo e concorre a far crescere la competitività territoriale e quindi la crescita economica e sociale del paese.

Questa prospettiva ha ottenuto un significativo riconoscimento dalla Commissione Europea che nel suo terzo rapporto sulla coesione economica e sociale dell’Unione non ha mancato di evidenziare che:

“un tasso di criminalità elevato, la presenza di criminalità organizzata e di corruzione tendono ad ostacolare lo sviluppo economico ed esercitano un effetto di dissuasione sugli investitori potenziali. un potenziamento della capacità di combattere la criminalità, una cooperazione transfrontaliera accresciuta, un miglioramento dei controlli alle frontiere esterne, una migliore integrazione dell’ingresso dei paesi terzi nell’unione, sono alcuni dei mezzi per sostenere lo sviluppo regionale.”

Di qui, a nostro avviso, nasce il rapporto, stretto, che oggi intercorre tra sicurezza e legalità come fattori moltiplicatori dello sviluppo.

Ecco, dunque, il nuovo progetto di legalità che vogliamo realizzare. Un progetto che presuppone un’accezione più ampia, per divenire centro propulsore dei diritti, della convivenza civile, del benessere e dello sviluppo che, in questi oltre 40 anni, abbiamo contribuito a disegnare per noi e le future generazioni. L’obiettivo primario è quello di contribuire alla diffusione di una cultura integrata della sicurezza e della legalità che interpreti i bisogni dei singoli cittadini, delle famiglie, delle comunità locali, dei territori e delle imprese per coniugarli con i diritti dei lavoratori e rafforzare e sostenere il sistema paese.

I processi di sviluppo, tuttavia, non vanno subiti ma governati. L’esperienza concreta di questi ultimi anni ha evidenziato il ruolo sempre più crescente, anche nel nostro lavoro, delle tecnologie che, in alcuni casi propongono sfide del tutto nuove, come la trasformazione della natura stessa del lavoro con la messa in discussione di identità professionali e posizioni rassicuranti.

Certo, se pensiamo all’impatto dell’intelligenza artificiale nel mondo del lavoro, è impossibile prevedere cosa accadrà nel lungo e lunghissimo periodo ma è importante cercare di capire in modo razionale cosa potrebbe accadere nel medio termine. Ci sono impatti sociali, politici e in generale sulla vita delle persone che vanno gestiti per evitare traumi derivanti dalla digitalizzazione forzata.

Per questo dobbiamo attrezzarci e prepararci, in ogni caso, a fronteggiare in maniera adeguata i cambiamenti nell’organizzazione del lavoro. Siamo pronti a ridisegnare le frontiere tra vita professionale e vita personale, sottoporre a verifica i modelli organizzativi e le pratiche di gestione degli uffici e delle relazioni sindacali, reinterpretare la cultura del servizio e il senso di appartenenza per liberarlo da logiche militari retaggio di un passato ancora ingombrante e proditorio.

Stiamo muovendo il sindacato verso nuovi percorsi di democrazia, cercando una reale saldatura tra bisogni del cittadino ed esigenze dei lavoratori.

Crediamo fermamente che la sicurezza non sia un lascito ricevuto dai nostri padri ma un prestito da restituire ai nostri figli.

Per questo rivolgiamo un appello ai colleghi più giovani che hanno da poco iniziato il loro percorso professionale nella Polizia di Stato. A loro chiediamo di accettare e difendere l’eredità dei nostri padri che hanno scommesso sul principio che l’efficienza non presuppone necessariamente la militarità e che la sicurezza non è il fine dell’azione pubblica dello Stato, ma il diritto fondamentale di ogni cittadino italiano di vivere in armonia con le prerogative riconosciute dalla Costituzione della nostra Repubblica.

Vogliamo, infinitamente ringraziare tutti coloro che si sono impegnati nella ricerca dei materiali e nella realizzazione di questo calendario che contribuisce a rinnovare la consapevolezza della capacità del Sindacato, quello vero, e cioè il SIULP, di rappresentare la categoria.

Rinnoviamo, nei confronti di tutti i colleghi, auspici positivi augurando un nuovo anno foriero di successi nella vita e nella professione.

Con questi sentimenti auguro un felice 2024 a voi e alle vostre famiglie.

Calendario Siulp 2024 PDF

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