Corso per “operatore addetto al fotosegnalamento digitale”

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Ultimo aggiornamento 26/05/2023

Si riporta il testo della nota inviata dalla Segreteria Nazionale all’Ufficio per le Relazioni Sindacali del Dipartimento della P.S. il 17 maggio 2023:

“In una prima fase applicativa il corso di formazione per operatore addetto al fotosegnalamento digitale è stato organizzato a livello locale a cura dei Gabinetti di Polizia Scientifica, abilitando i colleghi, ma senza prevedere l’esame con giudizio conclusivo.
 Solo successivamente, il medesimo corso è stato predisposto ed effettuato con l’introduzione di esame finale e relativo giudizio.

Per effetto di quanto premesso, ci troviamo oggi di fronte a due operatori, magari dello stesso ufficio o componenti della stessa pattuglia, che di fatto hanno frequentato il medesimo corso, hanno ricevuto la stessa formazione, le stesse credenziali per effettuare il fotosegnalamento digitale e l’alimentazione della banca dati connessa, ma che per il fatto che uno ha sostenuto l’esame finale con l’attribuzione di votazione e l’altro no, al primo collega viene trascritto il corso a matricola, mentre all’altro non viene riconosciuto.

Dal momento che tutti i titoli afferenti ai corsi con esame e giudizio finale organizzati dall’Amministrazione sono iscritti a matricola e utili ai fini concorsuali per la progressione in carriera, è del tutto evidente che ci troviamo di fronte ad una palese sperequazione.

Ecco perché, alla luce di quanto appena evidenziato, si chiede di interessare l’Ispettorato Scuole della Polizia di Stato, il Servizio Controllo del Territorio e il Servizio di Polizia Scientifica, affinché questi colleghi, che hanno ricevuto le credenziali a seguito di un corso che in principio non prevedeva la prova finale e la relativa valutazione, siano richiamati per sostenere il solo esame finale e l’attribuzione del giudizio finale per la conseguente trascrizione del titolo a matricola.

Nel sottolineare l’urgenza che la presente riveste a causa dell’evidente sperequazione e la disparità di trattamento in costanza delle medesime condizioni, si resta in attesa di un cortese cenno di riscontro”.

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