La campagna vaccinale nei confronti del personale della Polizia di Stato, pressoché completata su tutto il territorio nazionale per quanto attiene alla somministrazione della prima dose di vaccino agli appartenenti che hanno manifestato nel gennaio scorso la loro adesione, sta comportando una significativa riduzione dei casi gravi (i ricoveri ospedalieri si sono abbassati dai 40 di fine marzo ai 9 di fine aprile) ed un importante contenimento dei contagi, che si sono di fatto dimezzati rispetto allo
scorso mese di marzo.
Un ulteriore incremento dei risultati positivi si verificherà prevedibilmente con la somministrazione della seconda dose ed in rapporto alla parallela diffusione della pratica vaccinale a tutta la popolazione.
I dati sopra riportati fanno emergere l’estrema importanza di porre in essere, nell’ambito dell’ Amministrazione, ogni strategia comunicativa ed informativa rivolta a coinvolgere coloro i quali non hanno finora inteso dare il consenso alla vaccinazione, al fine di ampliare il più possibile la platea dei vaccinati e rendere sempre più efficace l’effetto della misura di profilassi in questione in ambito sia lavorativo sia familiare e sociale.
All’esito di tali interventi, in caso di acquisizione di successive adesioni alla campagna vaccinale, si chiede ai direttori degli uffici di far pervenire a questa Direzione, nel più breve tempo possibile e comunque non oltre il 20 maggio p.v., all’indirizzo dipps.dirsan.salute@pecps.interno.it, il numero complessivo dei dipendenti che abbiano manifestato il proprio assenso, al fine di verificare la disponibilità delle ulteriori dosi di vaccino sul territorio nazionale.
L’evidenza di qualche seppur limitato focolaio di infezione in alcune realtà lavorative, verosimilmente attribuibile ad un calo di attenzione sul rispetto delle misure di profilassi, induce, poi, a rammentare che l’avvenuta vaccinazione non conferisce un livello di protezione totale dal contagio, per le ragioni già esaustivamente esposte nella circolare n. 850/A.P1-5678 del 19 marzo u.s., ed è, pertanto, di fondamentale rilievo l’osservanza delle misure di prevenzione socio-sanitarie. e comportamentali
(distanziamento fisico, uso dei dispositivi di protezione individuale, lavaggio/sanificazione delle mani, adesione ai protocolli di sicurezza in atto nei luoghi di lavoro) anche da parte di chi ha già avuto l’infezione o è stato vaccinato.
A questo proposito, si ritiene utile procedere a sopralluoghi periodici degli ambienti di lavoro da parte dei soggetti preposti, per rilevare eventuali condizioni di rischio determinate da situazioni di sovraffollamento dei locali o mancato rispetto delle misure di profilassi stabilite, e l’esecuzione da parte dei medici della Polizia di Stato, ove se ne ravvisi la necessità, di test di screening con tamponi antigenici rapidi, mirati ad avere un immediato riscontro di eventuali positività all’infezione virale, al fine di circoscrivere tempestivamente la diffusione del contagio.