Criminali a Rieti assaltano con sassi e bottiglie il pullman dei tifosi del Pistoia Basket: ucciso l’autista. ROMANO (SIULP): “Basta! Lo Sport si fermi e anche la Politica. Carcere certo ed immediato per questi criminali. E’ ora di riflettere sull’efficacia del Daspo”.
“Quanto accaduto ieri sera a Rieti è assurdo e sconvolgente. La notizia della morte del povero autista del pullman che riportava a casa i tifosi di Pistoia da Rieti, fa male. Molto male. Anche nel basket, in quella che è sempre stata un’oasi di serietà e rispetto, è arrivata la barbarie di certi criminali. Non si può. Non si può assistere fermi e inermi a queste sciagure. Ha ragione il Ministro Abodi: “Non si può morire così”. Non è possibile. I ragazzi che si sono prestati a questo assurdo e vile atto di vigliaccheria umana, escano allo scoperto. Chi ha solo partecipato con lo sguardo a questo vile attentato, abbia la forza di parlare. Ma soprattutto gli adulti, i genitori che solo sospettano qualche collusione dei propri figli, agiscano. Parlino. Un povero padre di famiglia non è tornato a casa. Ucciso da un sasso lanciato da chissà dove e chissà da chi. Tutto ciò non è possibile”. Così in una nota Felice Romano, Segretario Generale del SIULP, il sindacato maggioritario del comparto Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico: “Tutto questo deve essere fermato. Dobbiamo fermare tutto, sederci attorno ad un tavolo e riscrivere le condotte del futuro. Si deve ridisegnare l’animo delle future generazioni perché quello che i bambini di oggi vedono è qualcosa di spaventoso. Si riparta dalla scuola, dalla famiglia. Si tolga qualche ora di sterile didattica sui Fenici o sui Micenei e si torni ad insegnare l’Educazione Civica. Quanto al settore nel quale opero da decenni, credo che sia arrivata l’ora di interrogarci sulla validità del Daspo. Almeno di implementarlo con pene e sanzioni che ne aumentino efficacia e l’effetto di deterrenza. Serve ben altro. Serve la galera certa ed immediata per questi criminali. Ognuno per la sua parte ponga un freno a tutto questo. Ne va del nostro animo, della nostra società e del futuro dei nostri figli. Non possiamo lasciarli in questa orrenda realtà”.
Roma, 20 Ottobre 2025