D.P.C.M. ex articolo 12 Decreto legislativo 177/2016 – Mobilità del personale del Corpo Forestale dello Stato nella Polizia di Stato.

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    Riportiamo il testo della nota inviata al Direttore Centrale per le Risorse Umane lo scorso 29 novembre

    Come è noto, il decreto legislativo 177/2016 dispone che, a seguito dell’assorbimento del Corpo Forestale dello Stato nell’Arma dei Carabinieri, aliquote di personale potranno essere assegnate anche ad altre Amministrazioni coinvolte nel processo di riorganizzazione.

    In attuazione della citata disposizione, è stato emanato il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 21 novembre 2016, recante: “Determinazione del contingente di personale del Corpo forestale dello Stato che potrà avvalersi della facoltà del transito ad altra amministrazione statale e definizione delle tabelle di equiparazione e dei criteri da applicare alle procedure di mobilità, ai sensi dell’articolo 12, comma 3, del decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 177”.

    In virtù della tabella A allegata al decreto legislativo 19 agosto 2016 nr. 177, è prevista la possibilità di transito di 126 unità del disciolto Corpo Forestale dello Stato nella Polizia di Stato. Dette unità, secondo la norma, saranno individuate in funzione della capacità di svolgere servizi di ordine e sicurezza pubblica.

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    Va detto che per i circa 7000 forestali inquadrati nell’Arma dei Carabinieri i corsi di aggiornamento sono stati previsti in forma estremamente ridotta, sino addirittura ad una sola giornata (vedi ad es. quello per funzionari) e con piena salvaguardia della sede di servizio.

    Per le 126 unità destinate a confluire nella Polizia di Stato, per le quali è previsto un corso di aggiornamento, sembrerebbe di tre mesi, ci giungono voci secondo le quali  si vorrebbe veicolare l’assegnazione di questi colleghi presso i reparti mobili, attesa la loro attitudine a svolgere servizi di ordine pubblico, essendo stati scelti sulla base del fatto di essere stati già impiegati in servizi di questo genere o di aver conseguito tale specifica attitudine.

    Al riguardo, non possiamo esimerci dall’esprimere riserve rispetto all’assegnazione di questi colleghi ai Reparti mobili, se non altro per il fatto che tale prospettiva arrecherebbe una molteplicità di disagi agli interessati che, avendo per lo più operato in località periferiche, oggi, nel caso di assegnazione ai reparti mobili, si troverebbero a prestare servizio in uffici collocati in realtà metropolitane, con la conseguenza di dover, in molti casi, trasferire il domicilio e la residenza delle proprie famiglie in altre province o addirittura in regioni diverse.

    Peraltro, non appare revocabile in dubbio che i servizi di Ordine Pubblico oltre che dai reparti Mobili, vengono, anche e soprattutto, svolti dagli uffici territoriali.

    Pertanto, alla luce dell’esigenza di tutelare le aspettative di questi nuovi colleghi, Le chiediamo  un urgente incontro per comprendere appieno le modalità di trasferimento del personale interessato al transito nella polizia di Stato e conoscere la volontà dell’Amministrazione in ordine all’impiego ed alla garanzia della sede.

    Ciò, anche rispetto al fatto che gli interessati avrebbero già avuto anticipazioni sulla quasi certezza del cambio di sede, con la prospettiva di attivare un contenzioso per il passaggio nell’Arma dei Carabinieri che, invece, garantisce la sede.

    Conoscendo ed apprezzando la Sua particolare sensibilità verso le problematiche che riguardano il personale e la concretezza con cui affronta le questioni che involgono la funzionalità dell’Amministrazione, siamo certi che vorrà tenere nel debito conto la questione rappresentata.

    Nell’attesa di cortese riscontro, si rinnovano sentimenti di elevata stima.

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