Delocalizzazione reparti Polizia Stradale: esperimento già positivo, a settembre incontro per migliorarla

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    Abbiamo effettuato oggi – insieme al Direttore dell’Ufficio per le relazioni sindacali Ricciardi ed al Direttore del Servizio Polizia Stradale Bisogno – l’esame degli interventi che il Dipartimento intende attuare per uniformare sul territorio e rendere più trasparenti i criteri cui i Compartimenti PolStrada dovranno attenersi per attuare un istituto che consente di coniugare in maniera ottimale le esigenze dell’Amministrazione con quelle del personale interessato.

    L’intento è stato apprezzato, riconoscendo i meriti di chi si è assunto tre anni fa con il Sindacato la responsabilità di avviare la sperimentazione di un istituto che ha fornito risultati molto positivi e che, per ora, riguarda solo la Polizia Stradale. C’è la necessità di un maggiore coinvolgimento delle organizzazioni sindacali rispetto alla fase di avvio, e che, in qualche misura tutt’ora appare non esserci, considerato che ogni nostro contributo sembra essere vissuto come un’invasione di campo.

    Riteniamo infatti che – ovunque venga riscontrata la sussistenza delle indispensabili condizioni oggettive – si debba realizzare il maggiore impegno possibile per andare verso un progressivo e graduale allargamento dell’applicazione di questo istituto, rendendo più fluida e flessibile l’applicazione dell’istituto in parola all’interno dell’itinerario compartimentale, dando l’opportunità di agevolare, per quanto possibile, tutti i dipendenti che ne facciano richiesta e su questo terreno, oggi, l’Amministrazione non era in grado di fornire risposte chiare e certezze sui criteri oggettivi adottati anche nel tempo, sia sulla rispondenza a tali criteri dei vari uffici interessati.

    Come criticità sono state evidenziate: la difformità di applicazione dell’istituto presso tutti i compartimenti; l’eccessiva discrezionalità del dirigente compartimentale nell’optare o meno per la delocalizzazione; la necessità di una maggiore chiarezza sul numero massimo di personale impiegabile, la mancanza di disposizioni per la gestione dei buoni pasto e le modifiche avvenute per il solo cambio del dirigente.

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    Nel sottolineare l’importanza di avere sull’intero territorio nazionale distanze e tempi di raggiungimento uniformi tra l’ufficio cedente e quello de localizzato, nonché sulle unità di personale che possono essere interessate in rapporto alla forza, all’applicazione degli istituti connessi alle sedi disagiate ed alla possibilità di utilizzare come uffici de localizzati tutti quelli della Polizia di Stato, abbiamo quindi deciso di chiedere la prosecuzione dell’esame a settembre.

    La situazione attuale resterà dunque congelata fino alla prossima riunione, dove verrà avviato un esame complessivo ed articolato della materia teso ad incrementare l’utilizzo del positivo istituto della delocalizzazione nell’ambito di criteri chiari, certi e condivisi.

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