In adesione alla richiesta del Siulp si è tenuta nel pomeriggio del 24 settembre u.s. la prevista riunione con il Capo della Polizia GIANNINI, il Vice Capo Vicario PELLIZZARI e i Vice Capo SEMPREVIVA e RIZZI. Presenti anche, data la competenza tecnica e la delicatezza del tema all’ordine del giorno, il Capo della Segreteria del Dipartimento della P.S. Prefetto Bracco, il Direttore Centrale di Sanità Dr. Ciprani, il Direttore del Servizio Tecnico Logistico Prefetto Vaccaro e il Direttore dell’Ufficio Relazioni Sindacali, V. Pref. De Bartolomeis.
In apertura, attesa l’insistente e ferma richiesta di poter mettere a disposizione del personale un adeguato numero di tamponi gratuiti finalizzati ad ottenere il Green Pass, la compagine dipartimentale ha ribadito come il decisore politico, in ossequio al dettato normativo, abbia escluso che datore di lavoro possa essere onerato dei costi per l’acquisto e la processazione dei tamponi.
Il Siulp si è in ogni caso fatto interprete dell’esigenza di assicurare un regime derogatorio al personale che appartiene alle cosiddette “fasce deboli”, categoria nella quale sono da ricomprendere non solo quanti sono affetti da patologie che, secondo gli attuali protocolli, non consentono la somministrazione del vaccino. Ma anche di coloro che a seguito della somministrazione della prima dose hanno manifestato reazioni allergiche e/o sintomi di rilevante gravità causalmente riferibili al vaccino. A tale nostra specifica sollecitazione, tesa ad ottenere quantomeno per questo limitato gruppo una esenzione dagli oneri dei tamponi, ovvero un impiego degli stessi in smart working, sarà fatto uno specifico quesito al Ministero della Salute e al Dipartimento della Pubblica Amministrazione, enti deputati a predisporre linee guida univoche per tutte le Amministrazioni, e da cui dipenderà, in ultima analisi, la determinazione conseguente.
Il Siulp ha comunque chiesto che l’Amministrazione dedichi a questi colleghi ogni più opportuna attenzione, evitando che gli stessi possano subire pesanti discriminazioni a fronte di una oggettiva impossibilità di intraprendere il percorso di copertura vaccinale.
È stata poi raccomandata una quanto più capillare campagna di informazione per consentire a tutti gli indecisi di maturare una scelta sulla vaccinazione quanto più consapevole possibile. In proposito abbiamo avanzato la richiesta di conoscere quali siano gli attuali indicatori numerici della campagna vaccinale tra gli operatori della Polizia di Stato. La delegazione di parte pubblica ha spiegato che al momento è possibile avere una stima approssimata per difetto, attesa la non conosciuta consistenza di quanti, pur non avendo aderito alle giornate organizzate direttamente dall’Amministrazione, si sono rivolti direttamente ai centri pubblici di somministrazione. Dai numeri attualmente disponibili la situazione risulta essere la seguente:
Forza complessiva:
97.000 circa;
Vaccinati circa 70.000;
Guariti da COVID 11.000 circa, per cui, sempre tenendo conto quanto appena spiegato circa i vaccinati non registrati, il numero dei non vaccinati può essere stimato tra i 5 ed i 7 mila dipendenti circa.
Accogliendo l’auspicato sostegno informativo, ci è stato assicurato che sarà predisposta una circolare con cui si cercherà di offrire un quanto più appropriato momento di conoscenza scientifica volto in chiave divulgativa e di facile comprensione sulla natura e sulle opportunità offerte dal vaccino, in modo da dipanare il maggior numero di dubbi possibile che ancora residuassero in quanti hanno sino ad ora ritenuto di non aderire alla profilassi.
Verranno inoltre, dove possibile, messi a disposizione dosi di vaccino presso i nostri presidi sanitari, e dove ciò non sia possibile si ricorrerà a convenzioni con i centri vaccinali delle ASL, onde ridurre al minimo le difficoltà per quanti decidessero di aderire alla vaccinazione nei prossimi giorni.
Il Siulp ha altresì chiesto l’emanazione di criteri chiari ed inequivocabili in modo da evitare interpretazioni discontinue a livello periferico, che si tradurrebbero in inaccettabili disparità di trattamento. Criteri che dovranno contemplare, in particolare, i casi di chi, ad esempio, ha fatto il tampone dopo il decorso della quarantena per contagio, di chi ha avuto la prima dose senza poi ricevere alcuna comunicazione per il completamento del ciclo, ovvero di coloro ai quali il vaccino è precluso perché l’esito all’esame sierologico rivela la presenza di un numero di anticorpi estremamente elevato.
Quanto poi al tempo per il rilascio del green pass l’Amministrazione ha spiegato essere stato concluso un accordo con il Ministero della Sanità affinché tutti i medici della Polizia siano autorizzati a trasmettere direttamente i dati alla piattaforma nazionale per avere un solerte aggiornamento delle posizioni dei singoli interessati. Per quanto riguarda coloro che dopo il COVID presentano un numero di anticorpi alto ci è stato detto come, purtroppo, allo stato attuale dell’impianto normativo, non vi sono alternative alla sottoposizione al tampone.
Per quelle concernenti i controlli sul rispetto della normativa ci è stato parimenti anticipato come tutte le amministrazioni sono in attesa delle indicazioni che dovranno essere elaborate dalla cabina di regia interministeriale, in particolare dalla Funzione Pubblica.
È stato, infine, rappresentato che, a fronte di un decreto che nel rendere obbligatorio il Green Pass scarica tutto il peso economico sui lavoratori, rimettendo alle amministrazioni esclusivamente quello organizzativo, è ineludibile un momento di confronto con il Ministro dell’Interno per meglio comprendere quali possono essere le eventuali soluzioni alle articolate problematiche esposte nel corso dell’odierno incontro.
In merito il Capo della Polizia ha garantito che si farà interprete della nostra richiesta presso il Ministro Lamorgese, impegnandosi a fissare una nuova riunione non appena avuti gli auspicati riscontri esplicativa di tutti i quesiti e le incertezze portate dal Siulp.