Estradizione Vito Palazzolo: il latitante consegnato alla giustizia italiana

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È arrivato stamattina allo scalo di Milano-Malpensa, proveniente dalla Thailandia, Vito Roberto Palazzolo, 65 anni, ricercato in campo internazionale dai primi anni ’90 per il reato di concorso in associazione per delinquere di tipo mafioso, dovendo scontare ancora la pena di 9 anni di reclusione.

Il suo arresto era avvenuto a Bangkok nella serata del 30 marzo del 2012. Ad intercettarlo erano stati gli uomini dell’Interpol, nell’aeroporto della capitale thailandese mentre si preparava a lasciare il Paese.

La consegna di Palazzolo alla giustizia italiana è stata possibile grazie all’azione sinergica tra il ministero degli Esteri, il ministero della Giustizia e il ministero dell’Interno i quali, ognuno per i propri ambiti di competenza, hanno instaurato una efficace collaborazione con le autorità thailandesi arrivando così alla consegna alle autorità italiane.

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Il latitante era la “mente” economica di Cosa Nostra, il personaggio che si occupava di riciclare e pulire i soldi della mafia.

Il suo ruolo principale era consistito, negli anni, di “lavare” il denaro proveniente dai traffici di droga e dal contrabbando di sigarette; inoltre Palazzolo è stato riconosciuto come una delle più importanti figure dell`associazione criminale Cosa Nostra; è stato accertato infatti che era inserito da almeno 20 anni nelle dinamiche associative mafiose, con funzioni di cerniera tra il mondo imprenditoriale e la stessa organizzazione mafiosa.

L’estradizione verso l’Italia è arrivata alla fine dell’iter processuale thailandese, avviatosi a seguito della richiesta di estradizione avanzata dal ministero della Giustizia italiana nel 2012.

Intervista agli investigatori che hanno gestito l’estradizione di Palazzolo

 

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