Età pensionabile e la scuola della maldicenza

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Qualche anno fa, quando il Siulp, da solo, ebbe l’intuizione di rivendicare il riordino delle carriere, si armò un esercito di profeti di sventura che quotidianamente preannunciava sorti drammatiche per i colleghi. Oggi che – dati delle Risorse Umane – grazie alla rinnovata architettura ordinamentale ci sono stati quasi settantamila passaggi tra qualifiche e di ruolo, con un rilevante incremento del salario medio di amministrazione – cioè parecchi soldi in più nelle tasche dei Poliziotti – molti di quei professionisti della maldicenza, archiviata l’epopea della contestazione, non perdono occasione per cercare di accaparrarsi il merito dei risultati che, fosse stato per loro, non si sarebbero mai potuti ottenere.

Parliamo di quegli stessi personaggi che, a social unificati, denunciavano il malaffare celato dietro un celeberrimo concorso da vice ispettore, invocandone l’annullamento. Salvo poi diventare rigorosi osservanti di claustrale silenzio nel momento in cui, grazie all’allargamento della graduatoria, i propri scudieri sono alfine riusciti a fregiarsi degli agognati galloni.

Questi professionisti della maldicenza, che sembrano avere quale unica ragion d’essere la denigrazione del Siulp, evidentemente a corto di argomenti non hanno resistito alla tentazione di dare un ennesimo saggio della loro irresistibile vocazione. Al risveglio dal torpore indotto dalle libagioni natalizie hanno così pensato di somministrare alla categoria una tra le più perfide fake news del loro repertorio. Quella secondo la quale il Siulp starebbe chiedendo di spostare in avanti la soglia dell’età ordinamentale per l’accesso alla pensione.
Solo con una spregiudicata malafede si può ignorare che sin da quando, per la prima volta, con una lettera inviata al Capo della Polizia lo scorso 8 aprile, abbiamo chiesto di poter consentire “di prolungare la permanenza in servizio oltre il limite di età ordinamentale attualmente previsto di uno o due anni”, abbiamo sempre posto come condizione indefettibile che ciò avvenisse “su base esclusivamente volontaria per non intaccare altri diritti costituzionalmente garantiti”.

Una pregiudiziale, quella della volontarietà, che ha sempre accompagnato questa nostra sollecitazione in ogni sede in cui l’abbiamo esposta. E non è un caso se, anche nell0interrogazione a risposta orale presentata lo scorso 27 dicembre da alcuni parlamentari, che richiama per l’appunto questa nostra proposta, viene puntualmente indicato il presupposto della scelta volontaria.
Semmai riusciremo ad ottenere questo risultato, che non è null’altro che la riedizione di quanto già è stato fatto nel decennio successivo alla smilitarizzazione, saremo pronti a scommettere che, così come avvenuto per il riordino, esaurita l’inerzia della strumentalizzazione, i primi ad approfittare di questa opportunità saranno proprio quelli che oggi aizzano i colleghi contro il Siulp.

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Interrogazione a risposta orale 3-01982

presentato da

ASCARI Stefania

testo di

Domenica 27 dicembre 2020, seduta n. 446

ASCARI e DEL SESTO. — Al Ministro dell’interno. — Per sapere – premesso che:

la carenza degli organici delle forze dell’ordine sta assumendo grande rilievo negli ultimi mesi, anche in relazione alle importanti funzioni che le donne e gli uomini delle nostre forze di polizia stanno svolgendo nel pieno dell’emergenza epidemiologica ancora drammaticamente in corso; le attuali carenze dovevano essere compensate attraverso procedure concorsuali che, stante il perdurare dell’emergenza, sono state rallentate o sospese;

secondo il sindacato Siulp, ci saranno circa 18mila pensionamenti da qui al 2023, soprattutto di personale del ruolo dei sovrintendenti e degli ispettori, ruolo, quest’ultimo, che rappresenta l’anello di congiunzione tra l’area dirigenziale e quella operativa per la corretta ed efficace esecuzione dei servizi a garanzia della sicurezza pubblica;

se non si dovesse intervenire in maniera rapida e immediata non si sarà in grado di sopperire alle carenze dell’organico complessivo e dei ruoli intermedi, con un rallentamento di un turn-over che, già prima dell’inizio dell’emergenza, era approssimato per difetto, compromettendo l’operatività dell’amministrazione della pubblica sicurezza, con forti ripercussioni sulla funzionalità e la stessa tenuta del sistema sicurezza;

tale carenza quantitativa assurge ad emergenza se la si considera per l’aspetto qualitativo considerato che le persone che andranno in pensione hanno tutti un know how che non potrà essere trasferito ai nuovi assunti a causa del blocco delle assunzioni e dei gravi ritardi che le norme anti Covid-19 impongono alle procedure concorsuali e alle procedure formative all’interno della polizia di Stato;

tra le soluzioni prospettate dal suddetto sindacato vi sarebbe la possibilità, su base volontaria, di prolungare di uno o due anni la permanenza in servizio oltre il limite di età ordinamentale, come già fatto, per ragioni meno contingenti, a metà degli anni ’80, evitando di perdere preziose esperienze professionali, e consentendo di superare la sospensione delle procedure concorsuali; il differimento delle procedure concorsuali interne per la progressione di carriera rischia di impedire ad un considerevole numero di poliziotti, prossimi alla pensione, di poter godere degli effetti che deriverebbero nel caso in cui questi dovessero risultare utilmente collocati nella graduatoria dei vincitori, e quindi assurgere alla qualifica di ufficiale di polizia giudiziaria che, a situazione invariata, sarebbe proprio la qualifica che maggiormente risentirebbe del normale turn over;

nondimeno, si produrrebbero risparmi di spesa derivanti da un ritardato accesso al trattamento di quiescenza;

un’altra soluzione riguarda il concorso interno per 501 vice ispettori, che ha visto completare l’ultimo ciclo dell’XI corso, e per il quale si auspica l’assunzione degli ultimi 154 vincitori attraverso lo scorrimento della graduatoria;

atteso che il generale differimento delle procedure concorsuali potrebbe non vedere l’indizione di concorsi per l’assunzione di vice ispettori esterni, e che seppure questo dovesse avvenire, i tempi necessari allo svolgimento delle procedure concorsuali da un lato, la ridotta disponibilità di posti negli istituti di formazione dall’altra, non potrebbe che innestare solo poche centinaia di nuovi operatori, una soluzione potrebbe essere quella di semplificare ed avviare le procedure concorsuali interne, ampliando al contempo il numero dei relativi posti disponibili;

in tale ottica si potrebbero avviare al corso tutti gli idonei delle procedure del concorso per 263 e 614 vice ispettori e/o ampliare i posti messi a disposizione per i concorsi interni banditi e da bandire –:

se intenda adottare iniziative al fine di prevedere la possibilità, su base volontaria, di prolungare di uno o due anni la permanenza in servizio oltre il limite di età ordinamentale;

quali iniziative di propria competenza intenda intraprendere al fine di garantire la celere ripresa dei bandi per l’assunzione di personale per rafforzare gli organici delle forze dell’ordine;

quali iniziative di propria competenza intenda intraprendere al fine di valorizzare maggiormente l’assunzione di personale con concorsi riservati al personale interno delle forze dell’ordine.

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