Facendo seguito alle numerose segnalazioni pervenute dalle strutture territoriali, si ritiene doveroso sollecitare l’Amministrazione in merito alla mancata corresponsione delle spettanze relative al Fondo per l’Efficienza dei Servizi Istituzionali (FESI) – annualità 2024 – al personale della Polizia di Stato collocato in quiescenza.
Si evidenzia che il pagamento del FESI è stato regolarmente effettuato con la mensilità di luglio in favore del personale in servizio, mentre, alla data odierna, non risultano corrisposte le analoghe somme agli appartenenti cessati dal servizio. Tale discrasia risulta non giustificabile, anche alla luce della natura retributiva dell’istituto e della circostanza che il relativo diritto matura in costanza del servizio prestato nell’anno di riferimento.
Si rammenta che il ritardo nell’erogazione di tali emolumenti potrebbe configurare un pregiudizio patrimoniale nei confronti degli aventi diritto e si pone in evidente contrasto con i principi di buon andamento e tempestività dell’azione amministrativa, nonché con i doveri di equità e trasparenza che devono governare l’attività della P.A., anche in sede di gestione economica del personale.
A ciò si aggiunga che tale atteggiamento, oggettivamente discriminatorio, non rappresenta un buon esempio per il personale ancora in servizio, il quale osserva come l’Amministrazione sia puntuale e attenta fino a quando il dipendente è in attività, ma tenda poi a disinteressarsene una volta intervenuto il collocamento in quiescenza. Una percezione che rischia di minare la fiducia nel sistema e nel riconoscimento dei diritti maturati nel corso dell’intera carriera.
Pertanto, con la presente si chiede che vengano adottati, con ogni consentita urgenza, tutti i provvedimenti utili a far sì che la Direzione centrale competente disponga il pagamento del FESI 2024 anche per il personale collocato in quiescenza, al fine di sanare tale inaccettabile disparità di trattamento e garantire la piena tutela dei diritti acquisiti.