FESI: Indennità di presenza giornaliera per i servizi non continuativi articolati su cinque giorni lavorativi

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    Riportiamo il testo della lettera inviata all’Ufficio Relazioni Sindacali

    E’ stato segnalato che la piattaforma PS-Personale attualmente in uso agli uffici della Polizia di Stato per la gestione dei servizi e per il calcolo automatico delle indennità, così come calibrato, sta penalizzando economicamente i colleghi impiegati in turni non continuativi, articolati su cinque giorni settimanali.

    Nello specifico, un messaggio sovrimpresso sulla “Home page” della predetta piattaforma, indica al personale addetto alla gestione dei servizi, che per quanto riguarda il regime di settimana corta, nella giornata del sabato debba applicarsi la dicitura “Riposo Settimanale” (e non Giorno Libero), al fine di non falsare il calcolo delle presenze da retribuire con il FESI.

    Dapprima, il calcolo per il computo delle effettive presenze riguardanti questi colleghi, veniva rilevato a fine anno con l’implemento automatico da parte del sistema PS-P di un quinto della somma delle presenze stesse. L’ aumento di un quinto alla somma totale si rende necessario, onde tener conto delle giornate effettivamente lavorate in funzione dei due rientri pomeridiani previsti in regime di settimana corta che contribuiscono ad assolvere al novero delle trentasei ore settimanali d’obbligo.

    Recentemente è stato chiesto ai singoli uffici di predisporre il conteggio delle presenze non più su scala annuale, ma con cadenza mensile. Ciò ha determinato che il suddetto incremento di un quinto, elaborato mensilmente, arrotonda per difetto alla cifra tonda il numero delle giornate di effettiva presenza.

    A titolo di esempio, se un collega che effettua servizio in regime di settimana corta in un mese lavora 19 giorni, il PS-P a fine mese calcola che ad esso vadano attribuite 22,8 giornate (19+1/5) al fine del calcolo delle presenze FESI, ma ne valuta utilmente solamente 22.

    La parte decimale (0,8 giorni), non rappresentando una giornata interamente lavorata e quindi non remunerabile come tale, viene persa.

    L’operazione, ripetuta per dodici mesi nell’ambito dell’anno, determina che ai colleghi impiegati in regime di settimana corta non viene riconosciuto il corrispettivo economico valutabile per 6/7 giornate effettivamente lavorate, per effetto del calcolo appena illustrato.

    Attesa la rilevanza, si chiede un immediato intervento al fine di rimediare alla discrasia segnalata che determina un’ingiusta penalizzazione economica a tutti i poliziotti che prestano servizio in regime di settimana corta.

    In attesa di un cortese cenno di riscontro, l’occasione è propizia per inviare cordiali saluti

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