Si è svolta, nel pomeriggio del 21 settembre, a Palazzo Chigi, la riunione nel corso della quale il Governo ha presentato le linee guida della prossima Finanziaria 2010; per la prima volta i rappresentanti delle Forze dell’Ordine hanno partecipato alla riunione con tutte le altre rappresentanze del mondo del lavoro (Cgil – Cisl – Uil – Ugl – Confindustria – Anci –Coldiretti – Confartigianato etc. etc. ), chiudendo così, in apparenza, una stagione in cui i sindacati del Comparto Sicurezza sembravano esser stati relegati ad un ruolo di secondo ordine, ma in realtà questa atipica convocazione speriamo non sia prodromica ad un livellamento del nostro lavoro che, di fatto, annulla la specificità.
Il Governo di fatto ha posto il variegato e complesso mondo del lavoro, ivi comprese le forze dell’ordine e le forze armate sullo stesso piano.
Se al formalismo della convocazione seguiranno politiche di livellamento del nostro lavoro, beh allora affermiamo che, dopo i gravissimi tagli del 2008/2009 che hanno prodotto e producono notevoli livelli di sofferenza sia sul piano operativo, che sul piano dei diritti economici che scaturiscono dai contratti, abbiamo avuto la chiara sensazione che l’esecutivo non intenda modificare la propria azione politica.
Preannunciata come una Finanziaria tecnica e “snella” con pochi articoli, solo tre articoli e alcune tabelle allegate, quella prospettataci contiene, per i contratti del pubblico impiego, un ammontare di 3,4 miliardi di euro complessivamente per tre anni, di cui solo 79 milioni probabilmente destinate alle Forze di polizia ovvero la previsione della sola vacanza contrattuale con la chiara volontà di non voler finanziare nemmeno il prossimo rinnovo contrattuale.
Se per il Ministro del Tesoro Tremonti non occorreranno altri interventi correttivi, le sigle sindacali in rappresentanza di quasi la totalità degli operatori della Polizia di Stato, hanno denunciato attraverso un unico portavoce l’inadeguatezza – ancora una volta – degli stanziamenti preannunciati.
Nel ribadire la contraddittorietà della politica del Governo che, pur continuando a dichiarare la priorità e l’interesse per la sicurezza nel Paese, di fatto non propone azioni concrete e sostanziali, continuando invece ad operare una politica di tagli che non riconosce né la professionalità né il disagio patito dai poliziotti nel Paese, abbiamo avanzato le nostre richieste.
Le Forze di Polizia non si sottraggono certo all’impegno gravoso e ai sacrifici per garantire la sicurezza dei cittadini e del Paese, ma a nostro avviso, i responsabili del Governo non si possono più sottrarre alle proprie responsabilità su questa delicata materia: .
Queste le nostre pretes:
– occorrono stanziamenti adeguati per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro – biennio economico 2008/2009; in quanto è necessario poter garantire il mantenimento del potere d’acquisto delle retribuzioni degli operatori della sicurezza;
– no alla politica dei tagli secondo la quale, riducendo del 60% gli stanziamenti per il rinnovo del contratto 2008/2009, rispetto a quelli destinati dal precedente governo per il precedente biennio, si prevede un inaccettabile quanto mortificante incremento economico per un Agente di circa 40 euro mensili lordi;
– è improcrastinabile il reperimento di risorse finanziarie per il riordino delle carriere;, provvedimento atteso da tutto il personale, causa sposata da tutte le componenti politiche dell’attuale maggioranza in fase preelettorale e puntualmente ignorata dagli scranni del Governo.
– è indispensabile prevedere stanziamenti aggiuntivi per la valorizzazione della specificità professionale e per le indennità operative;
– è necessario avviare il confronto sulla previdenza complementare.
Le scriventi organizzazioni sindacali, in rappresentanza di tutti gli uomini e le donne della Polizia di Stato, tornano a ribadire con forza che, nell’ipotesi in cui non si riscontrassero azioni concrete interpretabili come piena volontà da parte di Governo di dare attenzione a tutti gli operatori della sicurezza, sarà inevitabile il ricorso alla mobilitazione generale e permanente a tutela dei diritti dei poliziotti, per la loro professionalità e per il Paese che reclama a gran voce sicurezza reale.