Ieri sera, presso il Dipartimento della Funzione Pubblica, alla presenza del Ministro Brunetta e dei rappresentanti governativi e delle amministrazioni dei ministeri interessati, tutti i sindacati di polizia e le rappresentanze militari del Comparto Sicurezza e Difesa, con la sola eccezione del Cocer dell’Aeronautica Militare, hanno firmato il contratto collettivo nazionale di lavoro del Comparto per il biennio economico 2008/2009.
La disponibilità complessiva di risorse economico era di 116 milioni di euro per l’anno 2008, (sufficienti alla sola copertura dell’indennità di vacanza contrattuale) di 702 milioni di euro (116 + 586) dall’1.1.2009, e di ulteriori 100 milioni di euro esigibili dall’1.1.2010, per la nostra specificità lavorativa aggiunti dal Governo, solo dopo la mobilitazione e le iniziative di protesta di tutti i sindacati e delle rappresentanze militari del Comparto (con la sola eccezione di sole due sigle minoritarie della Polizia di Stato), culminate nella grande manifestazione nazionale del 28 ottobre 2009.
L’impegno delle OO.SS. del cartello, prima dell’apertura del tavolo contrattuale (che non poteva avvenire prima del 2010 in considerazione della disponibilità di una parte delle risorse proprio dall’1.1.2010) è stato quello di lottare per rivendicare ulteriori risorse per valorizzare la specificità professionale e per attuare la previdenza complementare ed il riordino delle carriere.
Nel frattempo con il precipitare della situazione economica finanziaria del Paese, peraltro sempre negata fino a quel momento, il Governo ha emanato con decreto legge, immediatamente esecutivo, la manovra correttiva dei conti pubblici, introducendo consistenti tagli di risorse e norme fortemente penalizzanti per la categoria. Il forte impegno e le incisive azioni di mobilitazione e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica poste in essere dai sindacati e delle rappresentanze militari, hanno consentito di ottenere il grandissimo risultato di ridurre fortemente gli effetti dannosi della manovra prima dell’avvio delle trattative per il rinnovo contrattuale.
In sede di conversione in legge della manovra, infatti, il Governo ha assunto impegni con i noti ordini del giorno di correggere le sperequazioni introdotte dalle norme.
Per i sindacati (con la sola eccezione delle medesime due sigle minoritarie) ciò non bastava e, prima dell’apertura del tavolo, hanno posto al Governo la richiesta pregiudiziale di un impegno ufficiale ad accogliere le richieste sindacali dando assicurazione sulla completa attuazione degli impegni contenuti nei due ordini del giorno che ci riguardano approvati dal Parlamento in sede di conversione della manovra economica correttiva.
Ottenuto questo ennesimo grande risultato, ed alla luce della particolare situazione politica ed economico finanziaria del Paese, si è potuta avviare la trattativa per il rinnovo contrattuale del biennio 2008/2009, nonostante una disponibilità finanziaria complessiva non certamente esaltante per riuscire ad ottenere il miglior risultato possibile per la categoria in questo particolare momento.
L’impostazione generale del cartello sindacale, date anche le insufficienti disponibilità economiche complessive, è stata quella di “pretendere”, senza ammissione di deroghe, che tutte le risorse venissero spalmate tassativamente sul trattamento fondamentale (parametro) ed accessorio continuativo (indennità pensionabile), riportando sul fondo di secondo livello i soli residui derivanti da tale operazione.
Partendo da tali premesse l’accordo si è sostanzialmente concluso con i seguenti risultati:
1. IMPEGNO ufficiale del Governo a dare completa attuazione ai contenuti dei due ordini del giorno riguardanti l’esclusione di una serie di voci dal tetto retributivo del 2010 e finanziare eventuali deficienze di disponibilità economiche per attribuire gli emolumenti completi derivanti da promozioni e dalle altre dinamiche salariali per gli anni in cui opera il blocco contrattuale 2011/2013 (assegno di funzione) (vedi atto allegato),
2. IMPEGNO del Governo all’apertura celere del tavolo per la previdenza complementare e l’individuazione delle voci che dovranno costituire la base di calcolo per il TFR (vedi atto allegato);
3. AUMENTO contrattuale che parte da 87,40 euro (parametro più indennità pensionabile con assorbimento della vacanza contrattuale del 2008) a regime dall’1.1.2010 per l’Agente a 117,90 euro per la qualifica del Vice Questore aggiunto, (per le singole qualifiche si richiama la tabella allegata);
4. ARRETRATI con la corresponsione di un importo pari a 1918,50 euro per un Agente (decurtata per assorbimento la vacanza contrattuale dall’1.1.2009) a 2668,50 euro per il Vice Questore Aggiunto (per le singole qualifiche si richiama la tabella allegata);
5. INCREMENTO minimo possibile del valore della singola ora di lavoro straordinario;
6. SOMMA residua di circa 5 milioni per la sola Polizia di Stato che verranno destinati all’alimentazione del secondo livello di contrattazione (c.d. produttività) e quindi da distribuire su quel futuro tavolo negoziale.
A conclusione dei lavori il cartello sindacale ha chiesto ufficialmente al Ministro Brunetta di sollecitare il Governo ad assumere l’iniziativa per ottenere immediatamente dal Parlamento la delega per avviare la discussione sul riordino delle carriere, quale obbiettivo necessario per ridisegnare un nuovo sistema di sicurezza che valorizzi la professionalità, l’esperienza, i vari titoli e che accolga e realizzi concretamente le aspettative della categoria.
Il cartello sindacale, pertanto continuerà la sua battaglia per raggiungere i due obbiettivi strategici della previdenza complementare e del riordino delle carriere.
Questi i fatti, il resto, sono chiacchiere.
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