FOGGIA RETATA ANTIDROGA: Romano (SIULP), bene conferma presenza dello Stato e valore denuncia del SIULP su pericolosità criminalità organizzata.
Ora ripensare urgentemente modello questura della capitanata.
Esprimo ringraziamenti e congratulazioni ai poliziotti della capitanata che, con la brillante operazione denominata “Troy” sapientemente coordinata dalla procura di Foggia, con spirito di abnegazione, professionalità e pervicacia, hanno portato a termine una complessa e delicata attività di indagini che ha portato all’arresto di 43 persone per reati inerenti al traffico di sostanze stupefacenti.
Questa ennesima brillante indagine dei poliziotti foggiani ha uno straordinario significato. Giacché conferma sia la presenza dello Stato contro i vari sodalizi dell’antistato che, da tempo, hanno cercato di affermare il proprio controllo su quel territorio con il chiaro intento di far credere che la capitana fosse terra nella quale solo la criminalità può garantire la cittadinanza, sia perché conferma l’alta professionalità, l’abnegazione e la sagacia con cui i poliziotti di quella realtà continuano ad operare, nonostante tutte le difficoltà e la carenza di organico e mezzi, per riaffermare e mantenere il primato dello Stato su ogni forma di anti stato.
Così in una nota Felice ROMANO, Segretario Generale del SIULP commenta la brillante e delicata operazione antidroga denominata “Troy”.
In questa martoriata terra, sottolinea Romano, l’azione costante del Sindacato confederale in generale e del SIULP in particolare sul tema della sicurezza si è dimostrata fondamentale, precisa e attendibile, anche nelle denunce sui rischi che il territorio stava correndo.
Come altrettanto fondamentale è stata l’attenzione del vertice della Polizia di Stato e dell’Autorità di P.S. agli stimoli che provenivano dal SIULP circa la recrudescenza che alcuni fenomeni stavano avendo in quel territorio. Trasformazioni che richiedevano risposte immediate e decise, per stroncare sul nascere l’ambizioso progetto di controllo del territorio che i sodalizi criminali stavano perseguendo, come quella data con l’operazione Troy.
Così come fondamentale è stata la conferma che la prima vera e insostituibile risorse nella lotta alla criminalità, nonostante l’apporto e il supporto che la tecnologia oggi può offrire, è e rimane quella umana. Solo l’esperienza, l’equilibrio, la professionalità e la capacità di discernimento del poliziotto possono consentire di espugnare vere e proprie impenetrabili fortezze del crimine come quella scompaginata a San severo con la brillante operazione conclusa.
Ora, conclude Romano, ci aspettiamo che la questura di Foggia, anche alla luce di questa ennesima conferma del grado di pervasione che la criminalità organizzata ha in quel territorio, si ripensi al modello organizzativo valutando la possibilità di elevarla al rango di dirigente generale che rimane, ad oggi, l’unica possibilità per aumentare l’organico da dispiegare a contrasto del crimine in quella realtà.
Roma, 10 ottobre 2022