GREEN PASS: Giù le mani dalla Polizia

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GREEN PASS: Romano (SIULP), giù le mani dalla Polizia. Mettere in discussione terzietà funzione è un danno per il Paese e un’accusa ingenerosa per i poliziotti.

La gestione dell’ordine e della sicurezza pubblica è da sempre il compito più complesso e delicato che la polizia è chiamata a garantire in ogni democrazia avanzata. Giacché ad esso è demandata la funzione di assicurare non solo la sicurezza ma anche la libertà, garantendo a tutti i cittadini, sia quelli che protestano che a coloro che la protesta non la condividono, di poter fruire di tutti i diritti di cittadinanza che la nostra Costituzione prevede. Il tutto in un compito intriso di una imprevedibilità assoluta che, spesso, richiede una flessibilità organizzativa che non sempre si riesce ad assicurare tempestivamente e a livelli ottimali.

Un compito gravoso che richiede professionalità, equilibrio, fermezza, terzietà rispetto a tutti gli attori che si incontrano e totale abnegazione in quanto, spesso molto spesso, si è costretti a mettere a repentaglio la propria sicurezza per garantire quella collettiva.

Ecco perché adombrare anche solo il sospetto che la funzione di polizia non possa essere terza rispetto a tutti gli interessi e i diritti che insistono sul piano dell’ordine e della sicurezza pubblica, rievocando strategie della tensione proprie degli anni bui del passato della nostra Repubblica, è un danno per tutto il Paese oltre che risultare ingeneroso ed offensivo della integrità e dell’abnegazione che le donne e gli uomini della Polizia di Stato ogni giorno dimostrano in ogni angolo della nostra nazione.

Così in una nota Felice ROMANO, Segretario Generale del SIULP – il più grande sindacato del Comparto sicurezza e difesa – commenta le accuse di strategia della tensione addebitate ai poliziotti dopo le manifestazioni di piazza indette contro l’introduzione del green pass.

Il nostro è un compito irto di ostacoli ed esternamente difficile, sottolinea Romano, soprattutto se si considera che richiede la capacità di gestire l’ingestibile nel rispetto dei diritti costituzionali e del giuramento di fedeltà che abbiamo fatto ai valori costituzionali e al rispetto delle leggi che presiedono il nostro vivere quotidiano. Compito che sicuramente non viene agevolato da chi, per interessi propri, cerca di trascinarci nell’arena delle diatribe partitiche incurante del danno che si fa adombrando il sospetto che la Polizia di Stato non sia al servizio dei cittadini e a presidio della legalità, ma solo di una parte, politica, partitica o di altri settori non meglio indicati.

Ecco perché, nel ringraziare innanzitutto il Presidente Mattarella che ci ha definito i volti della Repubblica nella delicata e complessa gestione della fase pandemica e quanti stanno sottolineando e rimarcando la irreprensibilità della nostra terzietà, pur non sottacendo eventuali errori o disfunzioni, auspichiamo un atto di responsabilità da parte di tutti e che si smetta immediatamente di mettere in discussione, per meri interessi di parte, la professionalità e l’attendibilità delle donne e uomini in uniforme. Servitori dello Stato che da sempre sono fedeli e leali esclusivamente al giuramento prestato sui valori costituzionali al servizio e a difesa del Paese e di tutti i cittadini. Una irreprensibilità che ogni giorno ci è costata, e continua a costarci, numerosi feriti e anche sacrifici estremi come quelli della vita.

Roma, 20 ottobre 2021

PDF COMUNICATO

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