Si è tenuto il 6 marzo 2019 alle ore 16,30 presso la Sala Europa dell’Ufficio per il Coordinamento e la Pianificazione delle forze di Polizia, l’incontro tra il gruppo di lavoro costituito con decreto del Sottosegretario di Stato, On. Carlo Sibilia in data 11 dicembre 2018 per l’esame delle problematiche relative all’attuazione dell’art.36 della legge 1 aprile 1981 n.121 e le rappresentanze sindacali della Polizia di Stato.
La parte pubblica era rappresentata dal Vice Capo vicario della Polizia di Stato Prefetto Luigi Savina, dai membri del gruppo di lavoro coordinato dalla dr.ssa Fusiello, composto dai Vice Prefetti dr.ssa Maria Rosaria Iodice, dr. Maurizio Rocco Lazzari e dalla dr.ssa Claudia Pastorino.
In esordio il Prefetto Savina ha chiarito che il compito del gruppo di lavoro è quello di individuare i procedimenti amministrativi di competenza del personale dell’Amministrazione civile dell’Interno di livello non dirigenziale negli uffici centrali e territoriali dell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza.
Tale progetto, da come è rappresentato, e’ finalizzato a recuperare personale da destinare ai servizi operativi della Polizia di Stato attraverso l’impiego del personale dell’amministrazione civile dell’interno in tutte quelle attività a carattere amministrativo – burocratico nel solco della disciplina dell’art. 36 comma 1della legge 121/81 che prevede che all’espletamento delle funzioni di carattere istituzionale e’ preposto il personale dei ruoli dell’Amm.ne della Pubblica Sicurezza mentre le funzioni di tipo amministrativo – contabile sono demandate al personale appartenente ai ruoli dell’Amm.ne civile dell’Interno.
Durante la fase di presentazione della mission del gruppo di lavoro è stato fatto riferimento all’intervento della direttiva c.d. Napolitano del 14 luglio 1997 che, nell’intento di restituire ai servizi operativi il personale addetto ai compiti amministrativi, prevedeva, in attuazione del disposto dell’art.36 la graduale sostituzione del personale della Polizia di Stato operante negli uffici con personale dell’Amministrazione civile dell’interno richiamando, in ultimo, il protocollo d’intesa del 15 febbraio 2018 tra il Ministro dell’Interno On.le Marco Minniti e le Organizzazioni sindacali rappresentative del personale civile dell’Interno.
Con detto protocollo l’Amministrazione civile dell’Interno si impegnava ad adottare atti applicativi finalizzati a individuare compiti e funzioni da attribuire al personale civile dell’Interno in attuazione del contenuto dell’art.36 della L. 121/81 con un primo monitoraggio entro sei mesi nell’ottica di una piena attuazione entro il 31 dicembre 2018.
Il protocollo de quo individuava tali compiti nell’ambito dell’attività amministrativa, finanziaria e contabile, contrattualistica, patrimoniale, di segreteria, affari generali, linguistica, relazioni con il pubblico, benessere del personale, sicurezza sui luoghi di lavoro, cura degli equini.
Il gruppo di lavoro è stato costituito con il decreto del Sottosegretario di Stato On.le Carlo Sibilia in data 11 dicembre 2018 ed è composto da rappresentanti del Dipartimento della PS e del Dipartimento per le Politiche del personale dell’Amm.ne civile dell’Interno.
In tal senso il gruppo di lavoro è stato impegnato nella definizione delle linee programmatiche utili a individuare, anche con il contributo dei Direttori Centrali e dei Questori, gli ambiti di attività a cui può essere preposto il personale dell’Amm.ne civile dell’Interno. Ad esempio, per la Questura sono stati individuati i seguenti settori : Uffici Affari Generali, Segreterie del Questore e del Vicario, Ufficio delle Risorse Umane e Strumentali che non presuppongono rapporti di dipendenza gerarchica e/o organizzazione dei servizi, front-office dell’ufficio immigrazione e dell’ufficio passaporti, ufficio amministrativo contabile, ufficio tecnico logistico, urp, interpretariato, area benessere, segreteria di sicurezza, solo se in possesso di Nos, sicurezza sui luoghi di lavoro, unitamente al personale tecnico della Polizia di Stato, contenzioso.
Le scriventi organizzazioni sindacali ritengono prioritaria l’esigenza di avere un preventivo confronto con il Ministro dell’Interno, quale rappresentante politico del Dipartimento della P.S, per comprendere e definire con chiarezza sia quali sono le cosiddette “funzioni di Polizia” di competenza esclusiva del personale della Polizia, sia di analizzare ridefinendo i contenuti dell’articolo 36 della legge 121 del 1981, alla luce delle oggettive mutate esigenze in relazione anche degli futuri assetti organizzativi e funzionali della Polizia di Stato, anche alla luce dei nuovi ruoli introdotti a seguito del decreto legislativo 95 del 2017. Ciò per analizzare concretamente la predisposizione di aree omogenee e non solo per soffermarsi, come vorrebbe il gruppo di lavoro, al fine di facilitare la qualificazione delle tipologie delle attività cui adibire il personale civile, nel rispetto della distinzione della funzione ed individuazione della prevalenza del carattere burocratico – amministrativo delle attività. In tal senso, rammentando che, fatta eccezione per gli uffici Amministrativi – Contabili, l’articolo 36 prevede l’impiego di personale dell’Amministrazione Civile delle prime aree funzionali (operai, ecc..), è stato richiesto se fosse stato effettuato un monitoraggio sul numero di detto personale attualmente impiegato negli uffici centrali e periferici del Dipartimento della P.S e le relative qualifiche funzionali degli stessi. Parimenti è stato richiesto di chiarire se l’ufficio licenze, il rilascio dei passaporti o del permesso di soggiorno, fatta eccezione il primo rilascio, siano attività burocratiche o di Polizia. Ciò nell’intento, peraltro come previsto dalla “legge Bassanini”, di decidere se queste attività siano ancora di competenza della Polizia di Stato, e quindi non burocratiche, o se invece le stesse devono essere devolute, in quanto prettamente burocratiche – amministrative, ad altri enti previsti dall’attuale assetto Statuale (Prefetture, Comuni, Regioni). Tali richieste sono pregiudiziali per qualsivoglia valutazione circa l’applicazione dell’articolo 36, sottolineando l’attuale ferma contrarietà all’attuazione sperimentale prospettata dall’Amministrazione.
E’ stato ribadito con fermezza, anche con riferimento ad analoghe riunioni tenutesi negli anni passati, nel corso dei quali i sindacati di Polizia avevano formulato ed espresso le medesime considerazioni senza, peraltro, aver ottenuto alcun chiarimento, che non sussistono le condizioni per affrontare un tema così complesso. Di conseguenza è stato ribadito al Prefetto Savina e a tutto il gruppo di lavoro che la discussione nel merito non può dirsi neppure cominciata e qualsiasi atto in materia sarà fatto in totale dissenso con conseguenti iniziative di protesta.
Roma 07 Marzo 2019