I sindacati dei Comparti sicurezza, difesa e soccorso pubblico incontrano i Segretari del P.d.L, Alfano, del P.D., Bersani e dell’UDC Cesa ed una delegazione de FLI

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I sindacati del cartello, unitamente alle rappresentanze militari dei Comparti sicurezza, difesa e soccorso pubblico, come richiesto con la lettera del 4 aprile scorso, hanno incontrato alle ore 10,00 di ieri la delegazioni del PDL composta dal Segretario politico Angelino Alfano e dai parlamentari Brunetta, Mantovano, Ramponi, Cantoni, Gasparri, La Russa, Santelli, Ascierto, Saltamartini, Casero, Capezzone, alle ore 13,00 di ieri la delegazione dell’UDC composta dal Segretario politico Lorenzo Cesa e dai parlamentari Galletti, Rao, Serra, Bosi e De Poli, alle ore 11,00 una delegazione del FLI composta dai parlamentari Menia, Di Biagio, Materazza ed alle 13,00 odierne la delegazione del PD composta dal Segretario politico Pierluigi Bersani e dai parlamentari Fiano, Pinotti, Rosato, Villecco.

Durante gli incontri politici le Organizzazioni Sindacali e le rappresentanze militari, nel giudicare molto negativamente lo schema di regolamento presentato dai tecnici dei Ministeri del Lavoro e dell’Economia alle Amministrazioni dei Comparti, hanno rappresentato le proprie legittime e motivate ragioni, ed hanno espresso la fortissima preoccupazione per il silenzio assordante finora manifestato da tutte le componenti del Governo e per la volontà d’introdurre norme che penalizzerebbero profondamente gli operatori annullando, di fatto, quella specificità introdotta con provvedimento legislativo solo pochi mesi fa.

Al riguardo i sindacati hanno fortemente sollecitato Alfano, Bersani, Cesa ed i parlamentari del FLI ad intervenire personalmente e direttamente sul Presidente Monti perché affronti immediatamente la questione dell’armonizzazione del sistema previdenziale dei Comparti interessati con particolare riferimento alla salvaguardia delle prerogative lavorative, come si erano impegnati pubblicamente a fare i Ministri Fornero, Cancellieri, Severino e De Paola a convocare le rappresentanze del Comparto Sicurezza e Soccorso Pubblico.

E’ stato ulteriormente sottolineato ai tre Segretari dei partiti ed alla delegazione del FLI che sostengono politicamente il Governo Monti che lo schema di regolamento, oltre ad essere gravemente penalizzante ed offensivo della dignità professionale e del trattamento previdenziale degli operatori della sicurezza, difesa e soccorso pubblico, determinerebbe gravi ed irreparabili problemi di funzionalità ed efficienza degli apparati preposti alla gestione della sicurezza, della difesa e del soccorso pubblico.

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Nel corso della riunione è stato rappresentato chiaramente ed inequivocabilmente lo stato di fortissimo malessere, l’esasperazione e la grandissima sfiducia che cresce sempre di più ogni giorno tra tutti gli operatori della sicurezza, difesa e soccorso pubblico, per questo ulteriore atto di tradimento che si consumerebbe nei loro confronti, qualora le manifestate intenzioni del Governo sulla previdenza si traducessero in un ennesimo provvedimento penalizzante, dopo i pesanti interventi già subiti negli ultimi anni in materia di trattamento economico.

I tre leader dei partiti ed il FLI che sostengono la maggioranza di governo hanno condiviso le ragioni espresse dalle parti sociali ed in particolare hanno formalmente assunto l’impegno di esercitare un intervento politico sul Governo affinchè nell’emanazione del regolamento di armonizzazione dei requisiti di accesso al pensionamento venga garantita concretamente la specificità lavorativa degli appartenenti ai Comparti e le attuali sperequazioni esistenti, con particolare riguardo agli operatori dei Vigili del Fuoco e con essa la piena funzionalità degli apparati e la qualità e l’efficienza dei servizi.

Attendiamo la convocazione da parte del Ministero Fornero e, come sempre, giudicheremo, senza pregiudizio, se gli impegni assunti dai politici troveranno corrispondenza nei fatti che si verificheranno. E’ stato ribadito e confermato, altresì, lo stato di agitazione della categoria proclamato già da tempo e se non saranno riviste le proposte d’intervento sulla previdenza indicate nella bozza di schema di regolamento reso noto dal Ministero del Lavoro, attiveremo ogni azione legittima possibile, anche con forme nuove ed inedite di protesta, per la tutela della categoria.

Roma 19 aprile 2012

 

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