Incontro al Ministero dell’Interno: il SIULP chiede risposte concrete per previdenza, organici e specificità
Nella giornata di martedì 4 novembre si è tenuto l’annunciato incontro presso il Ministero dell’Interno con la partecipazione del Ministro Matteo Piantedosi, del Sottosegretario Nicola Molteni, del Capo della Polizia Prefetto Vittorio Pisani e delle organizzazioni sindacali della Polizia di Stato.
Il Ministro ha comunicato l’impossibilità di approvare, così come inizialmente strutturato, il Decreto Legge “Forze di Polizia”, ritenuto troppo articolato e contenente disposizioni ordinamentali non compatibili con lo strumento della decretazione d’urgenza secondo i dettami dell’art. 77 della Costituzione. Le misure verranno quindi trasfuse in un Disegno di Legge organico (Pacchetto Sicurezza e Immigrazione) che dovrebbe avere una corsia preferenziale per una approvazione auspicabilmente solerte.
Il SIULP, nel suo intervento ha preliminarmente contestato il cambio di rotta registrato rispetto alle precedenti posizioni assunte dall’Esecutivo ed è intervenuto, con fermezza, ponendo all’attenzione del tavolo le criticità che interessano da anni il personale della Polizia di Stato, rispetto alle quali, stando alle odierne dichiarazioni, non si intravedono soluzioni concrete, ma solo impegni.
Appreso del rallentamento del processo riformatore, il SIULP ha dunque sottolineato necessità di stralciare immediatamente le norme più urgenti e condivise, da inserire sin da subito nel primo provvedimento normativo utile e nella Legge di Stabilità, ovvero: – La proroga della fase transitoria del riordino delle carriere; – Le procedure semplificate per concorsi, corsi e scorrimenti delle graduatorie; – L’ampliamento delle tutele giudiziarie per il personale di Polizia, già oggetto di previsione normativa nel D.L. n. 48/2025.
Il SIULP ha ribadito la netta contrarietà all’aumento a 60 anni e 6 mesi dell’età ordinamentale per la pensione di vecchiaia, sottolineando che tale modifica, contenuta nella bozza di Legge di Bilancio, non solo è priva di confronto con le rappresentanze sindacali, ma non consente nemmeno l’accesso al coefficiente di trasformazione più favorevole del 61° anno, danneggiando, e beffando, ulteriormente il personale del Comparto.
Il SIULP ha, inoltre, evidenziato come la bozza di Legge di Stabilità non contenga alcun riferimento alle misure indispensabili per il Comparto, in particolare: – Nessun appostamento per la previdenza dedicata (servono circa 280 milioni aggiuntivi oltre ai 200 già stanziati); – Nessun finanziamento per il contratto dell’area dirigenziale, chiuso con risorse irrisorie e a fronte delle rassicurazioni circa un adeguato stanziamento per il rinnovo; – L’assenza di qualsivoglia riconoscimento della specificità, anche per il triennio contrattuale in corso; – La mancata previsione della detassazione delle indennità operative e della retribuzione accessoria.
Sulla previdenza dedicata, in particolare, ha poi ricordato che: – Il costo a regime è pari a 484 milioni di euro. Se i 280 milioni mancati venissero spalmati in appostamenti per 7 anni, basterebbero 40 milioni l’anno per avviare una riforma previdenziale consona ad offrire la meritata tutela al personale del Comparto.
Il SIULP ha poi rimarcato come non servano solo nuovi concorsi per agenti, ma un vero piano di riequilibrio dei ruoli intermedi, con l’attivazione immediata di concorsi interni, scorrimenti di graduatoria e rilancio della carriera degli Ispettori e dei Sovrintendenti. Se il progetto dell’Amministrazione è quello di creare una Polizia di Stato priva delle figure investigative, il SIULP non è d’accordo e lo ostacolerà in ogni sede.
È stata altresì richiamata l’urgenza della proroga della fase transitoria del riordino, senza la quale, a tacer d’altro: – I corsi per Ispettore dureranno 3 anni; – Gli Istituti di Spoleto e Nettuno saranno impegnati per due anni con i corsisti dei vincitori dei concorsi pubblici, non essendo a quel punto possibile formare almeno 1.600 agenti l’anno. In questo modo, si rischia una paralisi del sistema sicurezza che non disporrebbe dei presupposti per alimentare le nuove immissioni, andando ad acuire le già drammatiche carenze organiche strutturali.
Il pensiero del SIULP è stato quindi consegnato alla conclusione con la quale è stato lamentato che “Non bastano parole e promesse. Se la sicurezza è una priorità per il Paese, lo si dimostri con atti concreti, con risorse e con rispetto del confronto sindacale. La fiducia del personale non può più essere data per scontata.”
Crediamo, da ultimo, meriti di essere segnalato che a dispetto di proclami secondo cui ci sarebbe stato chi, data la vicinanza con appartenenti all’Esecutivo, avrebbe assicurato l’integrale scorrimento degli idonei nei concorsi interni da Vice Ispettore – obiettivo che il Siulp ha da sempre perseguito con fermezza contrariamente alle tesi sostenute da beceri detrattori che speculando sulle legittime speranze degli interessati hanno cercato di capitalizzare consenso avvelenando i social network imbottiti di loro trollatori divulgando informazioni di comodo – nell’incontro odierno non è parso di aver registrato da parte di talune rappresentanze la veemenza che ha caratterizzato la campagna promozionale con cui è stata carpita la buona fede di quanti hanno ingenuamente confidato nell’altrui serietà. Non ci pare, infatti, possa essere spacciata come una vittoria la misera devoluzione elargita alla graduatoria del concorso interno da 411 Vice Ispettori, che rimarrebbe contenuta in poco più di duecento ulteriori vincitori. Sempre che anche questo annuncio non sia poi seguito da effettivi provvedimenti.
Qualora dovessero perdurare le insoddisfacenti indicazioni emerse dal tavolo di confronto l’azione del Siulp non potrà che proseguire nel solco dell’esternazione dell’amarezza ingenerata da una manovra che allo stato appare estremamente cinica e disancorata dalle rituali manifestazioni di apprezzamento che la classe politica, ed il Governo in particolare, dedica alle donne ed agli uomini in divisa.





