Immigrazione: SIULP, solidarietà ai poliziotti e condanna a chi lancia accuse ingenerose ed oltraggiose al loro operato.

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Ultimo aggiornamento 08/07/2013

La delicata e drammatica situazione che i poliziotti stanno gestendo in queste ore, ridando prestigio al Paese e alle migliaia e migliaia di persone che sono sbarcate sulle nostre coste, non ha bisogno di polemiche sterili, di tuttologi improvvisati e men che meno di accuse gratuite ed oltraggiose agli uomini e alle donne della Polizia di Stato e di tutte le Forze dell’Ordine che sono impegnate in questa delicata operazione.
Ad affermarlo Felice ROMANO Segretario Generale del SIULP, il quale, dopo aver preso atto dell’ennesima dichiarazione apparsa sugli organi di stampa dalla quale emerge un’accusa ai poliziotti di essere conniventi, addirittura perché eseguono disposizioni “superiori”, nel far “scappare“ coscientemente e senza impedirlo gli immigrati dai vari centri nei quali sono stati smistati, non usa mezzi termini per definire in modo perentorio degli ingrati che, a cuor leggero, offendono la dignità e l’onestà dei servitori dello Stato quali sono i poliziotti e gli appartenenti alle Forze dell’Ordine, tutti coloro che lanciano tali infondate e gratuite accuse.
E’ veramente inammissibile, tuona ROMANO, che in un Paese civile e democratico quale è il nostro, esistano “soloni e i tuttologi improvvisati” i quali, di fronte ad un dramma umano come quello che i poliziotti stanno gestendo, anziché aiutarli nel sollecitare l’Europa a fare la propria parte e ad assumersi anch’essa l’onere di ospitare una parte di questo marea umana che sta invadendo l’Italia, non trovano nulla di meglio da fare che mancare di rispetto alla dignità di queste persone e di oltraggiare i poliziotti e l’intera istituzione che si sta facendo carico di gestire questo dramma.
In queste ore i poliziotti, con grande spirito di abnegazione e di sacrificio, stanno cercando di gestire al meglio una tragedia da tutti, a parole definita epocale ma da pochi, troppo pochi, riconosciuta in concreto come tale, per ridare il rispetto della dignità umana a queste persone e salvaguardare l’immagine del Paese agli occhi del mondo che, in questo momento, ha puntato i riflettori su ciò che sta accadendo.
Altro che connivenza per far fuggire questi cittadini dai centri che li ospitano, continua ROMANO, gli unici scontri che si sono verificati, proprio a Manduria, sono stati dettati dall’intervento dei poliziotti non solo per evitar che gli stranieri si allontanassero, ma anche per riportare nel Centro coloro che se ne erano allontanati.
Di fronte a tutto questo, è veramente inammissibile ed intollerabile leggere sui mass media che i poliziotti e l’intera azione dello Stato sia connivente nel far allontanare volutamente questi cittadini, e così facendo, violare la legge.
I poliziotti ancora una volta, malgrado queste ingenerose accuse di chi sta comodamente seduto nei propri salotti, continueranno a fare il loro dovere; nonostante le immense difficoltà, l’enorme sacrificio richiesto, la scarsezza dei mezzi dovuta principalmente ai tagli alle risorse operate con le leggi finanziare e alla totale inerzia della Comunità Europea, che sembra essersi chiamata completamente fuori da questo dramma, ci saranno solo i poliziotti e le Forze dell’Ordine a ridare lustro al Paese, sicurezza ai cittadini e a gestire l’ennesima emergenza che, pur non essendo di ordine pubblico, ancora una volta si scarica solo sulla polizia.
Ecco perché i poliziotti si aspettano, non un ringraziamento per quello che stanno facendo e che tutti i giorni fanno, ma almeno le scuse per le ingenerose e infondate accuse oltre che il rispetto alla loro funzione, alla loro integrità e alla loro dignità di rappresentanti e tutori della sicurezza che, ancora una volta consentirà all’Italia di essere un Paese civile, democratico, con valori incancellabili di accoglienza ma anche di pieno rispetto della legge e delle norme che disciplinano il nostro vivere civile. Il resto, come al solito, sono chiacchiere; i fatti, come sempre saranno assolti dai servitori dello Stato, i poliziotti.

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