(ANSA) – CATANIA, 17 DIC – “L’ennesima rivolta nel Cara di Mineo” in cui sono rimasti feriti una decina di appartenenti alle forze dell’ordine è “l’ennesima testimonianza che lo Stato non agisce in maniera univoca e unitaria sul fenomeno” perché “scarica il problema, che nulla a che fare con l’ordine e la sicurezza pubblica, esclusivamente sugli addetti del comparto sicurezza”.
Lo afferma Felice Romano, segretario del Siulp, che esprime “solidarietà” ai militari della guardia di finanza e alla polizia.
Secondo il sindacato “è necessario che il Governo, e se del caso lo stesso Parlamento, intervenga per fare chiarezza sulle normative che prevedono l’accoglienza, il contrasto e la gestione dell’immigrazione nel nostro Paese”.
“Mentre i responsabili governativi tagliano – aggiunge Romano – mentre i fini giuristi si impegnano nella ricerca forsennata di un dolo nell’applicazione delle norme, fosse anche eventuale purche’ si dimostri che lo ‘sbirro’ e’ aguzzino e non la norma che e’ fallace, intanto le costole e le teste degli appartenenti alle forze di polizia fanno da scudo a questo desolante scenario di rappresentanti dei poteri dello Stato”.
Il Siulp chiede “l’intervento del Governo per avere risorse, umane, economiche e strumentali, per affrontare l’emergenza immigrazione ma anche – sottolinea Romano – regole di ingaggio chiare e univoche rispetto alle modalità, alle procedure e alle norme che occorrono per gestire questa emergenza epocale nel rispetto dei diritti dei singoli, ma anche delle norme emanate a tutela degli interessi generali del Paese”.
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