Immigrazione: SIULP – urgente risposta corale Europa, rischio scontri sociali. Appello al Governo per assunzione straordinaria.

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    Il fenomeno immigrazione ha un portata epocale che non può trovare risposte, per la sua gestione, da un singolo Stato, poiché l’unico modo per gestirla così come ci si è presentata, è con una soluzione globale o quantomeno dell’intera comunità europea.

    Esprimo solidarietà ai colleghi austriaci che, come noi italiani, sono divenuti la valvola di sfogo di una violenza inutile e ingiustificabile perché infarcita solo da estremismi ideologizzati, senza alcun suggerimento concreto, che per un fenomeno così delicato e di vasta portata non è di nessun aiuto e non suggerisce alcuna soluzione alternativa.

    Tale violenza va, comunque, condannata senza se e senza ma a prescindere dalle giustificazioni più o meno nobili che sono state evocate nella circostanza.

    Immaginare di chiudere i confini dei singoli Stati abbattendo il trattato di Schengen è un modo politicamente miope e concretamente sbagliato per la risoluzione del fenomeno immigrazione.

    Giacché non saranno ne i muri ne i fili spinati a fermare la marcia di donne, bambini e disperati che fuggono dalla guerra e dalla miseria.

    A questa gente va data una risposta politica, sociale ed economica per una reale integrazione che, se affrontata in modo globale, non necessariamente deve avvenire sui territori della nostra Europa perché, con essa, si possono costituire le basi per una integrazione di quei territori e dei loro popoli.

    Certamente la soluzione non si troverà nel contrapporre a questa immigrazione scudi e manganelli accompagnati con miopia politica.

    Lo afferma in una nota Felice Romano, Segretario Generale del SIULP, nella quale , commentando gli scontri avvenuti al Brennero ieri mattina al confine con l’Austria, richiama l’attenzione della politica europea ma anche del Governo italiano.

    Mi auguro, sottolinea il leader del SIULP, che “la sciagura” sociale ed economica che si potrebbe verificare con il ripristino dei confini Schengen sia da sprono al Parlamento Europeo e ai singoli Stati dell’Unione affinché si trovi una soluzione unitaria per una gestione politica e sociale di questi migranti.

    Tuttavia, conclude Romano, ho il dovere di richiamare l’attenzione del Governo italiano perché se ciò dovesse avvenire, ovvero il ripristino dei confini Schengen, il sistema sicurezza italiano oggi sarebbe in grosse difficoltà nel ripristinare il controllo delle frontiere.

    Infatti, per ripristinare il suddetto controllo, occorrerebbero dai 2.500 ai 3.000 poliziotti.

    E questo, oggi, senza un’assunzione straordinaria non sarebbe veramente praticabile.

    Lanci di agenzia

    Migranti: Siulp,se stop Schengen serve assunzione poliziotti 2.500-3.000 agenti per ripristinare controlli a frontiere

    (ANSA) – ROMA, 4 APR – “Mi auguro che la sciagura sociale ed economica che si potrebbe verificare con il ripristino dei confini Schengen sia da sprone al Parlamento Europeo e ai singoli Stati dell’Unione affinché si trovi una soluzione unitaria per una gestione politica e sociale di questi migranti. Tuttavia ho il dovere di richiamare l’attenzione del Governo italiano perché se ciò dovesse avvenire, il sistema sicurezza italiano oggi sarebbe in grosse difficoltà. Infatti, per ripristinare il controllo alle frontiere occorrerebbero dai 2.500 ai 3.000 poliziotti. E questo, oggi, senza un’assunzione straordinaria non sarebbe veramente praticabile”. Lo afferma Felice Romano, segretario del sindacato di polizia Siulp.

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