Impossibilità a chiudere accordo con attuali risorse.

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SICUREZZA e DIFESA: Sindacati e Rappresentanze Militari all’unisono sulla impossibilità a chiudere accordo con attuali risorse. Continua confronto su impegno a reperire ulteriori appostamenti economici.

L’incontro odierno per il rinnovo contrattuale del triennio 2019 – 2021 del personale del Comparto Sicurezza e Difesa, grazie al lavoro fatto dalle scriventi OO.SS. e Rappresentanze Militari, si è aperto con un impegno formale da parte del Governo. il Presidente dell’ARAN, Dr. Naddeo, ha comunicato che i Ministri dell’Interno LAMORGESE e della Pubblica Amministrazione BRUNETTA, con tutti i Ministri interessati, hanno avviato una interlocuzione con il MEF per verificare la possibilità di reperire ulteriori risorse con cui incrementare le attuali disponibilità economiche che non sono assolutamente idonee a garantire la specificità.

Prendiamo atto di questo apprezzabile impegno con il quale gli autorevoli esponenti dell’Esecutivo dimostrano di aver recepito la preoccupazioni unanimemente espresse dalle rappresentanze dei lavoratori del Comparto a fronte degli insufficienti appostamenti sino ad oggi individuati, con i quali si otterrebbero aumenti medi (pari al 3,78%) persino inferiori a quelli previsti per il resto del pubblico impiego (4,07%). Presupposti economici che, ove non adeguatamente incrementati, renderebbero improponibile l’avvio di un serio momento di confronto. Allo stato delle disponibilità sarebbe infatti impossibile dar corso ad una revisione di risalenti istituti normativi, né e tantomeno sarebbe plausibile immaginare l’introduzione di quei nuovi diritti già da tempo riconosciuti alla generalità dei lavoratori degli altri comparti pubblici e privati.

È quanto affermano in una nota congiunta i sindacati SIULP, SAP, SIAP/USIP per la Polizia di Stato, SAPPE, UILPA PP e FNS CISL per la Polizia Penitenziaria, COCER Esercito, COCER Marina, COCER Aeronautica congiuntamente, COCER Carabinieri e Guardia di Finanza al termine della riunione odierna.

È indifferibile procedere alla ristrutturazione di una architettura contrattuale ampiamente superata dall’evoluzione socio economica, che si è arenata oltre un decennio addietro nel momento in cui è stato disposto il blocco della contrattazione. Una inerzia normativa che ha fatto registrare un drammatico generalizzato arretramento della linea delle tutele del personale.

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Sono state, tra le altre, indicate quali prioritarie la necessità di una disciplina che assicuri una adeguata tutela sanitaria e la correlata definizione delle malattie professionali, la integrale riscrittura delle vessatorie condizioni dell’attuale impianto della tutela legale, nonché l’effettivo riconoscimento del diritto alla genitorialità, oggi rimesso a valutazioni discrezionali, e per questo non esenti da opacità, delle amministrazioni di riferimento.

Non si potrà poi prescindere da un effettivo riallineamento dei trattamenti previdenziali che, per effetto dei demolitori interventi giurisprudenziali, vedono oggi una inaccettabile disparità di trattamento sul calcolo dell’importo della pensione. E proprio sul tema previdenziale unanime è stata la richiesta del conferimento di una specifica delega funzionale a discutere della costruzione di un sistema pensionistico che tenga conto sia della particolare mission alla quale è chiamato il personale del Comparto, in linea con la specificità legislativamente cristallizzata con la L. 183/2010, sia per i limiti imposti che non consentono di maturare un’adeguata pensione con l’attuale sistema. Ciò anche per il mancato avvio della previdenza complementare.

Per tutto quanto precede, pur con l’auspicio che il ricercato reperimento di nuovi fondi possa offrire congrue disponibilità aggiuntive, le Rappresentanze sindacali ed i Cocer hanno manifestato scetticismo quanto alla possibilità di giungere alla sottoscrizione dell’intesa contrattuale entro il mese di giugno. E, quanto all’agenda delle trattative, è stata posta la pregiudiziale della previa concertazione sui molteplici delicati temi di natura normativa, rinviando ad un successivo momento la discussione intorno alle questioni squisitamente economiche. A quest’ultimo riguardo sono state comunque indicate alcune linee guida, come l’adeguamento dell’importo dell’ora di straordinario (da soddisfare con risorse non contrattuali) e delle indennità accessorie che remunerano il disagio e il rischio, e più in generale dell’impianto delle indennità che compensano le tipicità operative, rispetto alle quali non verranno accettate soluzioni di compromesso o irricevibili richiami al senso di responsabilità.

Roma, 28.4.2021

SIULP – SIAP/USIP – SAP – (Polizia di Stato) SAPPE – UILPA PP – FNS CISL – (Polizia Penitenziaria)

COCER CARABINIERI – COCER GUARDIA DI FINANZA –

COCER ESERCITO – COCER MARINA – COCER AERONAUTICA

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