Riportiamo il testo della lettera inviata al Dottor Antonino BELLA, Responsabile della Struttura di Missione per l’Attuazione della Revisione dei Ruoli del Personale della Polizia di Stato
La presente fa seguito ed integra le precedenti segnalazioni sempre concernenti l’oggetto.
L’organico del ruolo degli Ispettori, come già abbiamo avuto modo di segnalare in più circostanze, è stato sostanzialmente falcidiato da una serie di discutibili scelte dell’Amministrazione. Il blocco del turn over, risultato di anni di mancata indizione di procedure concorsuali, ha avuto molteplici ripercussioni sul personale di questo ruolo.
La prima delle quali è la mancata copertura di migliaia di posizioni professionali qualificate, con conseguente diminuzione del reddito medio individuale e della retribuzione media di amministrazione. Il che significa, in parole semplici, una minore attribuzione di risorse in sede di ripartizione dei fondi disponibili per le varie forze, di polizia e militari, che compongono il Comparto Sicurezza.
Non può essere trascurata nemmeno la preoccupante conformazione della piramide anagrafica degli operatori appartenenti al ruolo degli Ispettori, tutta sbilanciata verso il limite di età ordinamentale.
Non è questa la sede per ricercare le responsabilità – che pure non sarebbero difficili da individuare – provocate da questa deplorevole inerzia. Riteniamo piuttosto doveroso esplorare la percorribilità di rimedi che possano riequilibrare il precario assetto con il quale ci troviamo a doverci confrontare.
A partire dalla ricerca di soluzioni utili a colmare, per quanto sarà possibile, i vuoti nelle qualifiche intermedie ed apicali del ruolo degli Ispettori al fine di ristorare il reddito individuale dei colleghi e la funzionalità dell’Amministrazione.
Si stima infatti che nei prossimi 10 anni saranno collocati in quiescenza pressoché tutti gli odierni Sostituti Commissari, buona parte dei quali sono peraltro di recente transitati nel Ruolo Direttivo ad Esaurimento. E la stessa proiezione può essere fatta anche per gli Ispettori Superiori e gran parte degli Ispettori Capo.
In sintesi tra pochi anni l’intero ruolo sarà praticamente appiattito sulle qualifiche inferiori. Situazione ben diversa da quella che si registra nelle altre Forze di Polizia, in cui una assai più accorta e lungimirante gestione delle procedure di assunzione e di progressione interna ha armonizzato la distribuzione del personale nelle varie qualifiche.
La nostra proposta è allora quella di intervenire con dei correttivi che possano rendere la struttura del ruolo degli Ispettori della Polizia di Stato omogenea a quella delle amministrazioni consorelle. E dunque, in buona sostanza, l’idea è di prevedere almeno per l’intera durata della fase transitoria procedure che consentano il passaggio alle qualifiche superiori riducendo i tempi di permanenza.
In questa prospettiva è a nostro avviso pregiudiziale la retrodatazione della decorrenza giuridica degli ultimi immessi in ruolo, ovvero i colleghi già frequentatori del IX corso di formazione. Sul punto riponiamo il massimo affidamento sulle rassicurazioni che il Signor Capo della Polizia ha offerto proprio nel corso del suo recente intervento in occasione dei lavori del nostro congresso nazionale. Segno che l’Amministrazione ha maturato sul punto la consapevolezza delle potenziali distorsioni che deriverebbero da una rigida applicazione dell’odierno tessuto normativo. Con riferimento alle quali crediamo basti qui richiamare quanto già abbiamo avuto modo di rappresentare nelle innumerevoli precedenti sollecitazioni.
Una volta consolidate le fondamenta del ruolo, il riempimento dei vuoti nelle rispettive qualifiche superiori dovrebbe avvenire in deroga ai tempi attuali di permanenza, anche attraverso specifici concorsi qualora sia necessario armonizzarsi con le altre Forze di polizia e Forze armate.
Questo permetterebbe di sanare innanzitutto la sperequazione patita dagli Ispettori Superiori ante riordino con anzianità inferiore agli 8 anni previsti con il nuovo provvedimento per l’accesso alla qualifica di Sostituto Commissario (in passato era solo una denominazione e quindi l’Ispettore Superiore risultava essere la qualifica apicale del ruolo mentre la denominazione stabiliva la gerarchia all’interno della stessa qualifica), e quella degli Ispettori Capo – già frequentatori – del VII e VIII corso, ai quali pure il Capo della Polizia aveva dedicato una specifica riflessione nella richiamata allocuzione. E così, in concreto, consentendo a quanti non avessero superato il recente concorso di accedere, con procedure semplificate, alla qualifica di Ispettore Superiore, prevedendo poi per quelli che invece il concorso lo avessero vinto, e fossero quindi nel frattempo divenuti Ispettori Superiori, di concorrere immediatamente per la qualifica di Sostituto Commissario.
Ovviamente questa opzione non potrebbe che riguardare anche tutti gli odierni Ispettori Superiori post riordino, mortificati dall’impossibilità di vedersi riconoscere la considerevole anzianità si servizio maturata nella qualifica di Ispettore Capo.
La poco allettante alternativa a siffatta soluzione sarebbe quella di assistere impotenti alla desolante desertificazione delle qualifiche di Ispettore Superiore e Sostituto Commissario. Per questo non abbiamo intenzione di rassegnarci a quella che consideriamo una disarmante prospettiva che oltre a penalizzare il personale, mina anche la funzionalità dell’Amministrazione attesi i compiti da direttivi che sono stati previsti per le suddette qualifiche.
Infine, mutatis mutandis, tali correttivi consentirebbero anche ai giovani Ispettori, sempre nell’ambito della fase transitoria e armonicamente al traslare delle altre qualifiche verso quelle apicali di Sostituto Commissario e Ispettore Superiore, di poter raggiungere la qualifica di Ispettore Capo al fine di delineare una piramide del ruolo armonica e funzionale rispetto i delicati compiti attribuiti a queste figure professionali.
Si deve invero osservare che quanto qui proposto non realizzerebbe alcun disallineamento con gli omologhi ruoli e qualifiche delle altre forze di polizia. Nulla vieta di immaginare l’applicazione di questa deroga anche agli Ispettori di Carabinieri, Finanza e Polizia Penitenziaria compatibilmente ai limiti di organico delle singole Forze.
Quanto appena evidenziato dimostra come accorciare le permanenze nelle qualifiche del ruolo degli ispettori altro non significherebbe se non restituire ai colleghi interessati chance sino ad ora ingiustamente negate, di cui altri hanno invece potuto beneficiare solo perché vestivano una diversa uniforme, garantendo la funzionalità dell’Amministrazione che, diversamente e nonostante il recente riordino, mostrerebbe gravi deficit di efficienza ed efficacia attesa l’assenza dei protagonisti chiamati ad attuare la mission istituzionale.
Solo per completezza espositiva crediamo di dover richiamare le ricadute retributive e previdenziali di cui potrebbero approfittare migliaia di colleghi che, diversamente potrebbero individuare in altre sedi l’unica soluzione per il danno subito a livello previdenziale.
Da ultimo è appena il caso di osservare che non sarebbero necessari stanziamenti aggiuntivi, perché tutto ciò avverrebbe nel rispetto delle dotazioni del ruolo degli Ispettori previste dal recente Riordino.
Confidiamo quindi che la nostra proposta possa essere apprezzata auspicando formalmente un quanto più prossimo momento di confronto nel corso del quale ci riserviamo di definirne i dettagli.
Nel ringraziarla per la cortese attenzione, cordialissimi saluti.