INTERCETTAZIONI: SIULP, no alla mannaia all’operatività della polizia.

31

 

Dichiarazioni del Segretario Generale Felice ROMANO
  
È veramente singolare che l’esigenza di tutelare la riservatezza delle indagini e la privacy di chi pur rientrando nelle operazioni di intercettazioni non è coimputato nel reato per cui si procede, si stia trasformando in una vera e propria mannaia all’operatività delle Forze di Polizia nella lotta alla criminalità organizzata, alla pedofilia, alla corruzione e all’infiltrazione mafiosa nelle istituzioni con il voto di scambio.
Ad affermarlo – Felice Romano Segretario Generale del SIULP – che, nell’esprimere incredulità e totale disapprovazione a nome delle migliaia e migliaia di poliziotti che rappresenta, lancia un allarme al relatore della norma e al Parlamento.
Il testo del DDL in discussione alla Camera, così come presentato, significherebbe la morte di uno dei maggiori strumenti investi9gativi con cui le Forze di Polizia hanno assestato colpi durissimi alla criminalità organizzata e mafiosa oltre vanificare il sacrificio delle decine e decine di servitori dello Stato che, per la sicurezza, la democrazia e la libertà del nostro Paese hanno donato la propria vita convinti di rappresentare uno Stato che voleva combattere e vincere la guerra contro la criminalità.
L’aspetto più devastante, pur condividendo la necessità di tutelare la segretezza delle indagini e la privacy di chi rientra nelle operazioni di intercettazioni, è nel limite massimo dei 75 giorni previsto per questo tipo di attività di indagine.
L’annuncio di voler superare questo limite è conditio sine qua non per rispettare il sacrificio di quanto si sono immolati sull’altare della giustizia e della sicurezza, e per preservare uno degli strumenti più efficaci nelle attività di indagine. L’aver previsto, però la possibilità di proroghe ogni 48 dalla scadenza sembra dimostrare una volontà che tende a burocratizzare quest’attività costringendola, peraltro, ad una corsa contro il tempo che occuperà la totale attenzione degli investigatori.
Occorre allora – continua Romano – che il Parlamento si faccia interprete delle reali esigenze che gli investigatori hanno su questo strumento per preservarlo nella sua efficacia operativa pur individuando meccanismi che salvaguardino la privacy e la segretezza delle indagini preliminari.
Diversamente – conclude Romano – ci troveremo a dover competere in una gara in cui una parte, la criminalità correrà con una Ferrari mentre l’altra, le Forze di polizia inseguiranno con un monopattino.
 
i lanci di agenzia

INTERCETTAZIONI: SIULP, MANNAIA A OPERATIVITA’ FORZE DI POLIZIA

(AGI) – Roma, 4 giu. – “E’ veramente singolare che l’esigenza di tutelare la riservatezza delle indagini e la privacy di chi, pur rientrando nelle operazioni di intercettazioni, non e’ coimputato nel reato per cui si procede, si stia trasformando in una vera e propria mannaia all’operativita’ delle forze di polizia nella lotta alla criminalita’ organizzata, alla pedofilia, alla corruzione e all’infiltrazione mafiosa nelle istituzioni con il voto di scambio”. A ribadire le sue critiche al ddl sulle intercettazioni è Felice Romano, segretario generale del Siulp, che esprime l'”incredulita’” e la “totale disapprovazione” delle migliaia di iscritti al sindacato. “Il testo in discussione alla Camera, cosi’ come presentato – attacca Romano – significherebbe la morte di uno dei maggiori strumenti investigativi con cui le forze di polizia hanno assestato colpi durissimi alla criminalita’ organizzata e mafiosa oltre vanificare il sacrificio delle decine e decine di servitori dello Stato che, per la sicurezza, la democrazia e la liberta’ del nostro Paese hanno donato la vita convinti di rappresentare uno Stato che voleva combattere e vincere la guerra contro la criminalita’”.
Per il segretario del Siulp, “l’aspetto piu’ devastante, pur condividendo la necessita’ di tutelare la segretezza delle indagini e la privacy di chi rientra nelle operazioni di intercettazioni, e’ nel limite massimo dei 75 giorni previsto per questo tipo di attivita’ di indagine. L’annuncio di voler superare questo limite e’ conditio sine qua non per rispettare il sacrificio di quanti si sono immolati sull’altare della giustizia e della sicurezza, e per preservare uno degli strumenti piu’ efficaci nelle attivita’ di indagine. L’aver previsto la possibilita’ di proroghe ogni 48 dalla scadenza sembra dimostrare una volonta’ che tende a burocratizzare quest’attivita’ costringendola, peraltro, ad una corsa contro il tempo che occupera’ la totale attenzione degli investigatori”. “Occorre – conclude Romano – che il Parlamento si faccia interprete delle reali esigenze che gli investigatori hanno su questo strumento per preservarlo nella sua efficacia operativa pur individuando meccanismi che salvaguardino la privacy e la segretezza delle indagini preliminari. Diversamente ci troveremo a dover competere in una gara in cui una parte, la criminalita’, correra’ con una Ferrari mentre l’altra, le forze di polizia inseguiranno con un monopattino”.

INTERCETTAZIONI:SIULP, RISCHIO MANNAIA PER ATTIVITA’ POLIZIA

 
 
 
 
 
 
(ANSA) – ROMA, 4 GIU – “E’ singolare che l’esigenza di tutelare la riservatezza delle indagini e la privacy di chi, pur rientrando nelle operazioni di intercettazioni non è coimputato nel reato per cui si procede, si stia trasformando in una vera e propria mannaia all’operatività delle Forze di Polizia nella lotta alla criminalità organizzata, pedofilia, corruzione e all’infiltrazione mafiosa nelle istituzioni con il voto di scambio”. Lo afferma Felice Romano, segretario generale del Siulp (Sindacato italiano unitario lavoratori polizia).
Secondo il Siulp, il Ddl in discussione alla Camera, così come presentato, “significherebbe la morte di uno dei maggiori strumenti investigativi” per le Forze di Polizia. “L’aspetto più devastante, pur condividendo la necessità di tutelare la segretezza delle indagini e la privacy di chi rientra nelle operazioni di intercettazioni, è nel limite massimo dei 75 giorni. L’annuncio di voler superare questo limite è una conditio sine qua non”. “L’aver previsto però la possibilità di proroghe ogni 48 dalla scadenza – continua Romano – sembra dimostrare una volontà che tende a burocratizzare quest’attività costringendola, peraltro, ad una corsa contro il tempo che occuperà la totale attenzione degli investigatori.
Occorre allora che il Parlamento si faccia interprete delle reali esigenze” degli investigatori. Diversamente – conclude Romano – ci troveremo a dover competere in una gara in cui la criminalità correrà con una Ferrari e le Forze di polizia inseguiranno con un monopattino”.
Advertisement