Siamo uomini di Stato che hanno giurato fedeltà alla Repubblica e alle Istituzioni per servirle, onorarle e rispettarle.
Per questo non possiamo accettare, anche quando a proferirle è un deputato della Repubblica come l’Onorevole Dalila Nesci, frasi diffamatorie che mettono in dubbio il nostro giuramento di fedeltà e di rispetto alle Istituzioni .
Ad affermarlo sono Felice Romano, Segretario Generale del SIULP, e Nicola Tanzi, Segretario Generale del SAP, in una nota nella quale, commentando l’intervento dell’Onorevole Nesci svolto ieri in aula alla Camera sullo scorrimento delle graduatorie per il concorso da Vice Sovrintendente, danno notizia che denunceranno la predetta Onorevole per le frasi diffamatorie relative alle sue affermazioni circa le presunti pressioni esercitate da SIULP e SAP nei confronti degli onorevoli Fiano e Rosato del PD per far esprimere loro un voto contrario all’emendamento presentato dal Movimento Cinque Stelle circa lo scorrimento della graduatoria del citato concorso.
Affermare che il maxi concorso l’hanno voluto SIULP e SAP e che gli stessi abbiano esercitato pressioni sui parlamentari del PD, oltre ad essere falso, offende, diffamandola, la nostra dignità di onesti e leali servitori dello Stato.
Il maxi concorso, per il quale il Consiglio di Stato ha dato l’ok affinché fosse bandito, anche perché comporta un risparmio di circa 10 milioni di euro, a differenza da quanto affermato in modo infondato dall’Onorevole Nesci, è stato voluto dal Dipartimento della P.S. quale strumento per colmare, nel giro di tre, quattro anni al massimo, i vuoti di organico presenti nel ruolo dei Sovrintendenti, proprio per dare maggiore impulso alla lotta alla criminalità.
SIULP e SAP, come tutti gli altri sindacati, pur non ritenendo questa procedura sicuramente una risposta esaustiva per azzerare i ritardi nel concorso, l’hanno considerato comunque un rimedio straordinario al grave ritardo che si è accumulato grazie all’attuale procedura.
Ecco perché affermare che SIULP e SAP abbiano voluto questo concorso è infondato e offensivo all’integrità dell’azione del sindacato.
Il maxi concorso, che salvaguarda l’annualità della decorrenza della promozione, evitando così gravissimi danni all’avanzamento in carriera dei poliziotti, come avveniva in passato e sino al 2000, ha modificato – riducendoli drasticamente – anche i titoli utili alla valutazione, proprio per evitare – come successo anche con l’ultimo concorso appena concluso – che il lavoro di valutazione durasse anni e anni.
Ecco perché, concludono i sindacalisti, denunceremo l’onorevole Nesci per le parole con cui ha diffamato il SIULP e il SAP, sperando che la “cittadina”, ritendendosi – come più volte affermato in dichiarazioni di principio – il “nuovo che avanza”, rinunci alle proprie tutele di parlamentare e venga in aula a dimostrare le gravi accuse e l’infamia rivolte ai due maggiori sindacati della Polizia di Stato, che da soli rappresentano la maggioranza del personale sindacalizzato
Sostenere che un cittadino possa aver privato un parlamentare della Repubblica della propria libertà di votare in piena autonomia, nel rispetto della fedeltà del mandato ricevuto dai cittadini, è un fatto gravissimo che, a nostro giudizio, costituisce reato; ma se questa accusa la si rivolge a uomini dello Stato o, come nel caso in specie, ad appartenenti alle Forze di Polizia, oltre che essere un reato grave, costituisce pure un’infamia, quando è infondato.
Se invece l’onorevole Nesci non rinuncerà alle sue tutele di parlamentare, allora saremo costretti a condividere, sottolineano Romano e Tanzi, che ha ragione chi sostiene che, se questi signori del Movimento Cinque Stelle sono il “nuovo che avanza”, forse ci toccherà rimpiangere la prima Repubblica.
Lanci di agenzia
Polizia: Siulp e Sap denunciano deputata M5S, ‘ci diffama’
Ieri in Aula Dalila Nesci parlò di pressioni dei sindacati su Pd
(ANSA) – ROMA, 19 DIC – I sindacati di polizia Siulp e Sap denunciano la deputata Dalila Nesci (M5S) per una frase da loro ritenuta diffamatoria pronunciata ieri alla Camera. “Siamo – dicono Felice Romano e Nicola Tanzi, segretari generali rispettivamente di Siulp e Sap – uomini di Stato che hanno giurato fedeltà alla Repubblica e alle Istituzioni per servirle, onorarle e rispettarle. Per questo non possiamo accettare, anche quando a proferirle è un deputato della Repubblica come l’onorevole Dalila Nesci, frasi diffamatorie che mettono in dubbio il nostro giuramento di fedeltà e di rispetto alle Istituzioni”.
Ieri la deputata è intervenuta in Aula parlando di pressioni esercitate da Siulp e Sap nei confronti degli onorevoli Fiano e Rosato del Pd per far esprimere loro un voto contrario all’emendamento presentato dal Movimento Cinque Stelle sullo scorrimento della graduatoria del concorso da vice sovrintendente di polizia. “Affermare che il maxi concorso l’hanno voluto Siulp e Sap e che gli stessi abbiano esercitato pressioni sui parlamentari del Pd – sostengono Romano e Tanzi – oltre ad essere falso, offende, diffamandola, la nostra dignità di onesti e leali servitori dello Stato.
Il maxi concorso, per il quale il Consiglio di Stato ha dato l’ok affinché fosse bandito, anche perché comporta un risparmio di circa 10 milioni di euro, a differenza da quanto affermato in modo infondato dall’onorevole Nesci, è stato voluto dal Dipartimento della P.S. quale strumento per colmare, nel giro di tre, quattro anni al massimo, i vuoti di organico presenti nel ruolo dei Sovrintendenti, proprio per dare maggiore impulso alla lotta alla criminalità “.
“Denunceremo l’onorevole Nesci – proseguono i segretari – per le parole con cui ha diffamato il Siulp e il Sap, sperando che la ‘cittadina’, ritenendosi, come più volte affermato in dichiarazioni di principio, il ‘nuovo che avanza’, rinunci alle proprie tutele di parlamentare e venga in aula a dimostrare le gravi accuse e l’infamia rivolte ai due maggiori sindacati della Polizia di Stato, che da soli rappresentano la maggioranza del personale sindacalizzato”
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