La celiachia come limite all’assunzione in Polizia

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Un nostro appassionato lettore ci scrive affermando di essere un ragazzo di 17 anni che una volta concluso il ciclo di studi alle superiori vorrebbe intraprendere un percorso di laurea nei beni culturali e successivamente provare a partecipare a un concorso per entrare a far parte delle forze di Polizia.

Aggiunge di essere celiaco e chiede se questa sua particolare condizione sia di ostacolo alla realizzazione della sua aspirazione lavorativa.

Durante gli accertamenti sanitari, previsti in ogni iter concorsuale per l’accesso alle forze dell’ordine, i concorrenti devono dimostrare di essere in possesso di un profilo sanitario eccellente; ciascuna caratteristica somato-funzionale viene delineata mediante l’attribuzione di un coefficiente di validità decrescente da 1 a 4.

I coefficienti 1 o 2 vengono attribuiti in assenza di patologie e/o alterazioni patologiche e delineano, pertanto, un profilo sanitario valido per l’assunzione.

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I coefficienti 3 o 4, al contrario, delineano un profilo sanitario che presenta alterazioni patologiche e, dunque, non idoneo ad assolvere il servizio militare.

I concorrenti affetti da Celiachia sarebbero inquadrati in un profilo sanitario AV EI 3 che, in base agli attuali criteri generali e requisiti richiesti dai bandi concorsuali, non ne consentirebbero il reclutamento. Quindi, in altre parole, non è possibile l’assunzione di Celiaci in Polizia.

Vogliamo, tuttavia, ricordare che nell’ordinamento italiano vige la legge 4 luglio 2005, n. 123, recante norme per la protezione dei soggetti malati di celiachia. Detta legge definisce all’art. 1 la malattia celiaca o celiachia “una intolleranza permanente al glutine ed è riconosciuta come malattia sociale”; gli interventi predisposti dalla legge “sono diretti, unitamente agli interventi generali del Servizio Sanitario Nazionale, a favorire il normale inserimento nella vita sociale dei soggetti affetti da celiachia”, prevedendosi espressamente di orientare gli interventi nazionali e regionali all’obiettivo di “agevolare l’inserimento dei celiaci nelle attività scolastiche, sportive e lavorative attraverso un accesso equo e sicuro ai servizi di ristorazione collettiva” (art. 2). Sulla base di tale disposizione sono state presentate interrogazioni ai Ministri della Difesa, dell’Interno e dell’Economia e delle Finanze, finalizzate a conoscere quali iniziative si ritenga di promuovere, al fine di consentire ai malati di celiachia l’ammissione ai concorsi pubblici nelle Forze Armate/Arma dei Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di finanza, al pari di qualsiasi altro cittadino italiano. Purtroppo, con l’interruzione della legislatura detti atti resteranno senza risposta.

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